È ufficialmente il Grey’s Anatomy Day. Il giorno in cui finalmente il nostro Medical Drama preferito è tornato con il primo entusiasmante e frizzante episodio di questa sedicesima stagione.
Considerati gli eventi del Season Finale, ammetto di essere partita prevenuta nei confronti di questo inizio, che in realtà, mi ha stupito. Il finale della quindicesima stagione è stato deludente, inconcludente e scontato per certi versi (soprattutto dal punto di vista sentimentale). Ci aspettavamo tutti il ritorno, in qualche modo, della coppia formata da Owen e Teddy, sapevamo che sarebbe successo qualcosa nel rapporto tra Meredith e DeLuca, idem con patate per Jackson e Maggie e Alex e Jo.
Perciò, dati poi gli sviluppi dell’episodio, ne sono rimasta parecchio delusa. Delusa dalla ripetizione delle stesse dinamiche tra le varie coppie, delusa perché fortemente nostalgica di quei tempi in cui il finale di stagione ti portava a due reazioni: la prima che è l’angst (per dirlo col termine fangirl)che racchiude in tutta la sua complessità le sensazioni di curiosità, ansia e preoccupazione); la seconda è la tristezza, per quegli eventi che, seppur intrattenendoti, riuscivano a spezzarti il cuore in tanti modi diversi, sempre tenendoti irrimediabilmente attaccata al televisore.
Insomma, i finali di Grey’s Anatomy, per quanto dolorosi o insopportabili emotivamente, sono sempre stati meravigliosi. C’era sempre quell’elemento che ti faceva tenere il fiato sospeso fino alla Season Premiere della nuova stagione. E ti lasciava con il pensiero fisso di cosa sarebbe potuto accadere. C’era la voglia di scoprire, l’intenzione di trovare ogni minimo scenario che potesse giustificare o seguire le scene viste. Questo è un aspetto di cui ho sentito la mancanza soprattutto nel finale della quindicesima stagione che è stato piatto. Dov’è il brivido dell’incendio? Il terrore del disastro aereo?
Per fortuna l’inizio di questa sedicesima stagione sembra promettere bene. Il primo episodio mi è piaciuto tanti motivi, uno dei quali è che è stato fresco, frizzante, brillante per certi versi. L’ho trovato profondamente ironico e divertente, nonostante le tematiche trattate fossero sempre molto pesanti e serie. Grande merito della riuscita di questo episodio è delle storyline di Jo e Alex Karev, di Richard Webber, di Amelia e di Teddy.
Non credevo che l’avrei mai detto, ma anche il personaggio di Maggie Pierce ha svolto un ruolo decisamente interessante. Sono arrivata a tifare per lei. E chi ha seguito le mie recensioni delle scorse stagioni sa quanto questo personaggio, che all’inizio mi piaceva molto, mi abbia deluso e mi sia diventato antipatico. Ma andiamo per gradi.
Comincio proprio dalla storia della scorsa stagione che mi è rimasta più impressa. Mi riferisco a Jo e Alex Karev. Non sono mai stata loro fan, forse un po’ perché ero irrimediabilmente legata al pensiero che l’unica donna per Alex fosse Izzie, perciò non gli ho mai dato troppa importanza. E poi, diciamocelo, all’inizio non erano una coppia né troppo interessante né troppo in vista. Esistevano, ma le loro avventure non erano centrali. Venivano oscurate dai pilastri di Grey’s Anatomy (qui le 5 storie d’amore di cui avremmo fatto volentieri a meno) come i Merder, i Japril, le Calzona.
Non avevano modo di farsi apprezzare come si deve. Ma, nella scorsa stagione, tutto è cambiato. Anzi, tutto è cominciato a cambiare già nella quattordicesima, quando incontrammo per la prima volta l’ex marito violento di Jo. Sapevamo la sua storia, conoscevamo il terribile passato che l’aveva vista protagonista, eppure tutto si riduceva a quello. Una mera conoscenza del fatto, senza un minimo di approfondimento o contesto. Questo è cambiato quando il mostro si è fatto vivo e abbiamo cominciato un percorso assieme a Jo.
L’abbiamo vista scontarsi con quell’uomo e con i fantasmi del passato che avevamo, per tutto quel tempo, ignorato. Abbiamo sofferto con lei le conseguenze di quell’incontro fino a giungere all’episodio che, secondo me, ha dato dimostrazione non solo della bravura degli sceneggiatori (quando si applicano), ma soprattutto di quella di Camilla Luddington. La Luddington ci ha regalato una performance magistrale nella 15×19 (qui la recensione). Pensare a quella puntata mi mette i brividi. Ho ancora impressa chiaramente l’immagine del morso sulla vittima di stupro aiutata da Jo. Ricordo benissimo il racconto di sua madre e il momento in cui la Karev apprende di essere il frutto di uno stupro.
Ho amato ogni secondo di questa storia tragica perché è veritiero. Jo non si riprende miracolosamente perché si è concluso un episodio e ne è cominciato un altro, Jo, a inizio sedicesima stagione, sta cercando di rimettere assieme i pezzi della sua vita e non ce la fa da sola. La vediamo impegnarsi con tutte le forze per riuscire a superare questo trauma. Un’immagine potente per chi affronta situazioni analoghe. Il modo in cui viene trattato il tema della depressione è esemplare, senza stigmi, soprattutto da parte di Alex Karev che, come sappiamo, ha dei precedenti con donne affette da patologie psicologiche e psichiatriche.
Proprio a lui voglio fare questa dedica spassionata: Alex è l’uomo perfetto. Cammina a fianco di sua moglie senza lasciarla sola un istante pur avendo avuto un’uscita gratis di prigione come a Monopoly, mettiamola così. Jo gli fornisce una via di fuga e lui non l’accetta. È qui che dimostra il suo amore smisurato per lei. Un gesto apparentemente scontato, che poi in fondo non lo è. Soprattutto considerando il suo passato e il fatto che abbia avuto a che fare per tutta una vita con questo genere di situazioni, partendo proprio da sua madre.
C’è un momento, durante il colloquio che i due hanno nell’istituto, in cui lei dice una frase che ho trovato interessante. Gli dice:
Hai avuto abbastanza dolore e pazzia (nella tua vita) da bastarti per una vita intera.
Ed è vero, Alex ha sofferto come un cane per tutta la vita. Ha combattuto con sua madre contro la sua malattia. Lo stesso ha fatto con Izzie. Non è mai andato via. È rimasto al loro fianco finché gli è stato permesso, finché ha potuto. E questa volta non è diverso, non ha nessuna intenzione di lasciare Jo sola. Speriamo davvero che lei rimanga al suo fianco e non scappi come ha fatto qualcun altro (ogni riferimento a Izzie Stevens non è casuale). Ripeto, la storyline di Jo e Alex mi ha preso moltissimo. Ad oggi è uno dei motivi principali per cui seguo Grey’s Anatomy.
Passiamo adesso a Richard Webber. Ho apprezzato della sua storyline il fatto che abbia trovato un modo per reinventarsi. Quando si è vicini alla pensione non è poi così scontato. E mi piace il fatto che nonostante si stia imbattendo in numerosi ostacoli, continui ad andare avanti per la sua strada senza abbattersi e senza ricadere nell’uso dell’alcol. Perciò continua così Richard, non vedo l’ora di sapere che altro combinerai ora che abbiamo te e Alex alla guida di un valido concorrente per il Grey-Sloan Memorial.
Ho apprezzato particolarmente anche la storyline di Teddy. Mi ha distrutto il cuore quando ha scelto Owen Hunt al posto di Tom Koracick e ho sperato fino alla fine che decidesse di prendere il volo assieme al suo nuovo compagno e ai loro figli il più lontano possibile da Seattle e da Grey’s Anatomy. Ma devo ammettere che in questo episodio mi è piaciuta. Mi è piaciuta perché mi ha ricordato un po’ April Kepner dopo Harriet. La April che andava in ospedale e, con la scusa di far vedere la bambina a Jackson, si intrufolava a guardare gli interventi. L’ho trovata davvero divertente con storyline. E non fatemi cominciare con la questione dell’allattamento perché mi stavo scompisciando dalle risate. Anche se il mio cuore ancora soffre per Tom.
Quello che sto per toccare è un argomento che mi sta particolarmente a cuore: gli Amelink. Faccio un appello a chiunque si occupi di Grey’s Anatomy in questo momento, che sia la Rhimes o la Vernoff poco importa. Siccome entrambe condividono una passione per le rotture tragiche e i drammi, voglio chiedere – in ginocchio se necessario – di proteggere la coppia Amelia e Link e di preservarla a tutti i costi. Sono ossigeno in una vasca di scorie tossiche (le altre coppie).
Innanzitutto mi fanno scompisciare dalle risate. L’intera scena in cui stanno operando assieme a Nico e Jackson l’ho trovata divertentissima. Per non parlare poi dei discorsi a cena che hanno tirato fuori un lato di Link che non mi aspettavo. È entusiasmante. Tutto ciò lo rende ancora più interessante. Per non parlare poi della notizia last-minute dataci da Carina.
Piccola digressione: io Carina la adoro. Ho provato serio imbarazzo e mi sono divertita un sacco quando Amelia è andata a chiederle di fare una cosa a tre mentre la DeLuca provava a farle capire che sta aspettando un bambino. Lacrime!
Insomma Amelia Shepherd è incinta signori! Ma chi se lo avrebbe mai detto? Soprattutto dopo l’intenzione di andarci piano con Link. Una scoperta decisamente inaspettata e che mi fa porre un grande interrogativo. L’ultima volta che la Shepherd ha creduto di essere incinta è crollata. Certo, aveva accanto Owen che ti toglie la voglia di vivere, ma come reagirà adesso?
Giustamente qualcuno dirà che non sappiamo se sia veramente incinta o se effettivamente ha solo messo su un po’ di peso. Certo è che Carina, che è una ginecologa, sembra pensarla così. Ma potrebbe anche sbagliarsi. Questo sviluppo della trama non mi dispiacerebbe. Considerando le tempistiche, il bambino dovrebbe essere di Link e Owen dovrebbe essere fuori dai giochi. Certo, è pur vero che con Grey’s Anatomy non si può mai sapere. Ad ogni modo sarebbe davvero interessante assistere alla reazione della Shepherd. Immagino che non ci resti che stare a guardare.
Passiamo adesso a colei che mi è piaciuta molto nell’episodio: Maggie Pierce. Dopo i primi minuti di lei e Jackson in cui mi sono sbellicata dalle risate per quanto facessero schifo assieme, è venuta fuori una Pierce che si è guadagnata tutta la mia stima. Innanzitutto per le risposte date ad un Jackson sempre più egoista e poi per la presa di coscienza che lei e Avery non sono una coppia ben assortita, non sono una coppia sana. Un uomo che preferisce gli alberi alla tua compagnia e che ti abbandona in macchina durante la nebbia fitta, non è l’uomo giusto per te. Ora Maggie riprenditi la tua vita e trovati un bel manzo che valga la pena di frequentare.
Rimanendo sempre sul fronte Jaggie. Sono una di quelle che li ha detestati dal primo istante. Voglio precisare solo una cosa. Seppure il comportamento di Jackson sia sempre più fastidioso e intollerabile, voglio farvi notare quanto la chimica sia importante in una coppia. Da una parte abbiamo gli Jaggie che si sono imposti in Grey’s Anatomy senza che nessuno glielo chiedesse con risultati disastrosi. Senza un minimo di intesa, senza un minimo di complicità ci hanno ammorbato per un’intera stagione fallendo nel conquistare una grande fetta di pubblico. Dall’altra abbiamo Jackson e Vic. Si saranno scambiati dieci, dodici battute in tutto l’episodio eppure avevano molta più intesa di quella che hanno avuto i Jaggie in più di un’intera stagione. Che poi Vic sia intoccabile perché il mio cuore ancora non riesce a processare la morte di Ripely, questa è un’altra storia.
Insomma, siamo partiti col botto. Sarà merito del brio e della freschezza che Amelia e Link danno allo show, sarà merito di Miranda che con i suoi commenti schietti e pungenti riesce sempre a risollevare l’umore della serie, sarà l’interessante storyline di Jo che ci coinvolge a 360°, ma una cosa è certa: il primo episodio della sedicesima stagione di Grey’s Anatomy è bello.
P.S. farei un applauso a DeLuca quando ha affermato che, seppure non siano più fidanzati, i Jaggie rimangono fratelli. Grazie DeLuca.