Quando ho cominciato a guardare Grey’s Anatomy non avrei mai pensato che saremmo arrivati a questo punto. Diciotto stagioni. Diciotto stagioni e tutto ciò che mi chiedo dopo aver visto la puntata è: ma ne avevamo davvero bisogno? Indovinate un po’? No. Non ne avevamo assolutamente bisogno. Soprattutto se consideriamo la svolta che stanno prendendo gli eventi. La stessa Ellen Pompeo sembra essere stanca di Grey’s Anatomy e ha pure ragione. Quasi diciott’anni nello stesso ruolo, quasi diciott’anni con le stesse persone, sarebbe noioso per tutti.
Ma, prima di entrare nel merito di questa diciottesima stagione, lasciate che faccia una piccola premessa. Nonostante io mi lamenti di Grey’s Anatomy, sono fondamentalmente incoerente quando si tratta di serie tv e perciò sono consapevole che continuerò a guardarlo. Non so nemmeno perché. Forse si tratta di abitudine, forse – in fondo – non credo di essere pronta a dire addio a questi personaggi con cui sono praticamente cresciuta, nonostante mi renda conto che sia diventato un circo.
Iniziamo con Meredith. Meredith che sembra pronta ad andare avanti e francamente penso che gli sceneggiatori abbiano cominciato a tessere la trama per la sua uscita di scena e – si spera – per il finale della serie. La Grey, invitata in Minnesota da nientepopodimeno che Sandy Cohen (ovvero Peter Gallagher), sembra dover presenziare all’inaugurazione di una biblioteca dedicata a sua madre, Ellis Grey, che vediamo brevemente in un sogno della nostra protagonista. Proprio come sostenevano Webber, Bailey e Heyes, però, le intenzioni di David Hamilton (vero nome del personaggio di Gallagher che probabilmente continuerò a chiamare Sandy Cohen perché è cosa buona e giusta e i fan di The O.C. capiranno) sono diverse. L’uomo affetto da Parkinson vuole convincere la nostra Meredith Grey a trasferirsi in Minnesota per lavorare a una cura sperimentale che lo aiuti con la sua condizione.
Ora. Quella è Meredith Grey. Non può lasciare Seattle. Se e quando lo farà, finirà la serie. Quindi, o Grey’s Anatomy sta finalmente giungendo al termine, mettendo fine con l’eutanasia a questa straziante malattia terminale che è il rinnovo in eterno della serie, oppure non accetterà mai e, così come si è aperta, questa storyline dovrà chiudersi. E a quel punto che senso avrebbe avuto aprirla? Nessuno. L’unica spiegazione che mi verrebbe in mente è quella di utilizzare l’espediente Sandy Cohen/David Hamilton per farle rincontrare Nick Marsh, un ex paziente di Meredith che si pensava sarebbe stato un suo possibile interesse amoroso. Il problema è che Nick l’abbiamo visto solo in un episodio e non l’abbiamo mai più visto. Nel frattempo Cristina ha mandato per Meredith quel meraviglioso Dottor Heyes che sarebbe perfetto per lei.
Dunque, perché riportare questo Nick Marsh nella vita di Meredith proprio a questo punto e mentre c’è un altro personaggio con cui potrebbe iniziare una relazione, uno che conosciamo e a cui vogliamo bene? Per dirlo con le parole di Tiziano Ferro: non me lo so spiegare, io.
Perciò, la storyline di Meredith è completamente bocciata in questa prima puntata e semmai dovesse anche solo considerare di lasciare il Grey Sloan Memorial valuterei la possibilità di lasciare per sempre Grey’s Anatomy perché io a questo tradimento non posso sopravvivere.
Un’altra cosa che mi è piaciuta tanto quanto una preparazione alla colonscopia e, subito dopo, la stessa colonscopia è stato il modo in cui hanno trattato Amelia e Link. Breve recap: Link ha chiesto ad Amelia di sposarlo e lei ha rifiutato. Ora ci sono problemi di coppia. Ok, va bene, ha senso. Però, c’era solo una coppia che mi faceva battere forte il cuore ed erano loro. Rovinarli con la storia del matrimonio, mi sembra veramente indecente. Amelia – che è attualmente il mio personaggio preferito di Grey’s Anatomy – ha ribadito più volte di non volersi sposare. Link continua a insistere perché lei cambi idea. Allora viene spontaneo chiedersi: perché tutti gli uomini di Grey’s Anatomy vogliono imporre le loro decisioni su quelle delle rispettive compagne? Che problemi hanno? Link sembrava perfetto e invece… Francamente non mi piace proprio la svolta che sta prendendo.
Perciò voglio fare un appello agli sceneggiatori di Grey’s Anatomy e gli voglio chiedere di non rovinarmi gli Amelink. Di trovare un punto di incontro per questa coppia perché – prendendo in prestito le parole di Matilde Brandi al GFVip dell’anno scorso – ALFONSO, LORO SONO LA MIA VITA. E poi questa storyline è troppo cringe per due personaggi così speciali come Amelia e Atticus.
Altra storyline piuttosto deludente e che mi fa presagire il peggio è quella di Jo. Jo che ha adottato, grazie a Link Luna, si è resa conto che essere un genitore single non è facile. Ma non è la prima al mondo che lavora e cresce un figlio da sola e perciò non riesco proprio a empatizzare con lei. Mi viene automatico fare un paragone con Meredith e Ellis. Quando Meredith ha avuto Ellis era davvero sola. Suo marito era morto da poco, aveva altri due figli a cui badare e una neonata.
Perché tutto questo cinismo nei suoi confronti? Ve lo spiego subito. Ho paura che sfrutteranno la questione Jo e maternità e la rottura degli Amelink per far diventare una coppia Jo e Link e da immensa shippatrice di Amelia e Atticus, non posso assolutamente accettarlo. Mi rifiuto categoricamente, batto i piedi per terra e preparo tweet indignati da rivolgere direttamente agli sceneggiatori finché – anche loro – non arriveranno a bloccarmi come fece Krista Vernoff ai tempi dell’addio ad April e Arizona.
Jo e Link hanno un rapporto stupendo, fraterno e mischiare le carte per farli diventare una coppia è una pessima idea. A parte la stranezza che si trascinerebbe dietro questo rapporto, fin dal primo momento impostato come fratello-sorella, pensate ad Amelia Shepherd e al modo in cui le si spezzerebbe il cuore? È impossibile da accettare. Cari sceneggiatori, dobbiamo proteggere Amelia perché – e adesso cito Battiato prendendomi la libertà di cambiare leggermente il testo – è un essere speciale e noi avremo cura di lei. Vero sceneggiatori? Vero?
Lasciamoci a malincuore questa storia alle spalle e parliamo del momento più divertente di questo episodio di Grey’s Anatomy. Il matrimonio di Owen e Teddy – come avrebbe detto don Rodrigo – non s’ha da fare. Allora analizziamo la vicenda. Questi due sfortunati amanti del distretto dodici volevano semplicemente sposarsi, ma proprio sul momento della proclamazione, il loro prete viene investito da una coppia in tandem che partecipava ad una specie di maratona in bici in mutandem.
È stato forse il Dio delle serie tv ad ascoltare ed esaudire le mie preghiere? È un segno divino che nemmeno il creatore dei cieli e della Terra vuole Owen insieme a Teddy o comunque insieme a qualunque essere umano? Per me è proprio così.
Ma scherzi e mie preferenze personali a parte, dopo più di un millennio a inseguirsi, Owen e Teddy si sono sposati. Finalmente, direbbe qualcuno. Non ce la facevamo più a vederli inseguirsi come il gatto col topo. Che questa sia la volta giusta per Owen? Chissà, non ci resta che stare a guardare e sperare con tutti noi stessi che non ci rompa più le cosiddette consistenze.
Una novità che è emersa proprio a causa del matrimonio tra Teddy e Owen è la rottura tra Megan Hunt e Riggs. Il che mi porta spontaneamente a chiedermi: perché hanno mandato via il personaggio di Nathan per farlo ricongiungersi con l’amore della sua vita e poi non hanno fatto funzionare la loro storia tanto da distruggerla off-screen? Non ha senso. Nathan era perfetto per Meredith e gliel’hanno tolto solo perché doveva tornare con il suo grande amore. E adesso mi dite che non stanno più insieme? Non è giusto.
Una cosa che mi è piaciuta molto è stata l’assunzione del nuovo primario di chirurgia plastica. Segnatevi le mie parole: questa dottoressa ci darà soddisfazioni. È determinata, sa cosa vuole e ha un’aria da stronza che la segue come l’odore del pino silvestre segue gli uomini over sessanta. Speravo di vedere anche Addison (qui 10 motivi per amare questo personaggio) nell’episodio e nella fase delle assunzioni, ma a quanto pare non è ancora il suo momento. Sto fremendo all’idea di divederla e francamente sono certa che il ritorno di Kate Walsh ravviverà anche la mia voglia di seguire e recensire Grey’s Anatomy.
Insomma, come inizio è stato decisamente mediocre. Niente di memorabile. Ma dopo diciotto stagioni è anche comprensibile. Spero vivamente che alcuni personaggi non prendano direzioni orribili come nel caso di Link e spero con tutto il cuore che Meredith non cambi ospedale, perché non c’è Grey’s Anatomy senza Meredith Grey al Grey Sloan Memorial.
Per questa settimana è tutto, alla prossima, halleloo!