Bentornati con la recensione del secondo episodio della diciottesima stagione di Grey’s Anatomy. Questa settimana, il nostro medical drama ci ha riservato alcune curiose e interessanti sorprese oltre alle tante delusioni e decisioni senza senso che continuano ad apparire in ogni dove. Ma entriamo nel merito.
Partiamo da Meredith Grey e dalla sua storyline che sto capendo a metà. Capisco la proposta del dottor Sandy Cohen e capisco il suo voler accettare facendo avanti e indietro da Seattle e fin qui, direi che ci siamo. Ciò che non capisco è questa frequentazione con Nick. Francamente riportare nella diciottesima stagione uno che abbiamo visto chissà quanti shondalanni fa, non mi ispira curiosità. Soprattutto se nella precedente stagione di Grey’s Anatomy (qui la recensione della 18×01) avevamo lasciato Meredith e Hayes in quella fase carina in cui avevamo capito che avrebbero cominciato a frequentarsi. La diciottesima comincia con Hayes che ci dice che lui e Meredith sono usciti qualche volta, ma suo figlio non l’ha presa bene e hanno deciso di smettere e noi non abbiamo visto nulla di tutto questo.
Vedersi spuntare, poi, questo Nick dal nulla che esce con Meredith e ha più spazio di quanto l’abbia avuto Hayes da quando è arrivato in Grey’s Anatomy – per me – non ha nessun senso. Ma niente, zero proprio. Io questo Nick non lo conosco e volevo davvero scoprire come sarebbe andata a finire tra Hayes e Grey, quindi perché ci avete privato di questa possibilità, cari sceneggiatori? Ho provato a rispondere a questa domanda e le risposte che mi sono data sono sostanzialmente due:
1. Per qualche ragione Richard Flood lascerà la serie e dunque non avrebbe senso fargli cominciare una storia con la protagonista se poi deve lasciarla;
2. Visto che è tornata Megan Hunt e non sembra intenzionata ad andarsene, probabilmente hanno intenzione di far legare questo personaggio a lei, il che sarebbe divertente se pensiamo al fatto che l’ultimo valido interesse amoroso di Meredith, Riggs, l’ha lasciata per mettersi con Megan. Praticamente sarebbe il loop infernale della Grey.
Qualunque sia la risposta, come diceva la meravigliosa Santana Lopez di Glee: NO ME GUSTA.
Ma passiamo a uno dei miei grandi amori di Grey’s Anatomy: Amelia Shepherd. Era da un po’ di tempo che non si vedeva Amelia così entusiasta per qualcosa. Lasciatemelo dire, l’ho vista più felice per questa nuova ricerca con Meredith sul Parkinson che per la nascita di Scout e mi va benissimo così. Resuscitiamo la parte migliore della Shepherd, il genio che c’è in lei. Riportiamo in vita anche la posizione da supereroe perché mi manca e ne ho bisogno.
Sono un po’ preoccupata per la relazione con Link. Anche in questo episodio di Grey’s Anatomy ho notato una tendenza a spingere Atticus sempre più vicino a Jo e non solo in modo amichevole. La cosa non mi piace. Noi meritiamo gli Amelink felici e contenti. Jo può prendersi qualcun altro, chiunque altro ma non lui.
Una storyline interessante è stata quella di Winston Ndugu, il marito di Maggie Pierce e aggiunta più che azzeccata al cast. Bello come un quadro che ha dipinto Dio direbbe Arisa in Meraviglioso amore mio. Ndugu ha lottato per inserire sulla lista trapianti una donna di colore che, per una supposizione sbagliata riguardo la fisicità delle persone di colore, sarebbe stata esclusa dalla lista e condannata a morte certa. Una storia simile è stata trattata da Max Goodwin nella terza stagione di New Amsterdam ed è approfondita un po’ di più, perciò recuperatela se potete. Quindi: bravo dottor Ndugu, mi piaci tantissimo!
Ma la parte più bella di tutto l’episodio, quella più leggera e divertente è stata senza ombra di dubbio quella delle Olimpiadi degli specializzandi. Storie come questa, ricordano in modo così vivido e nostalgico i momenti delle prime stagioni di Grey’s Anatomy, quando c’erano i MAGIC (Meredith, Alex, George, Izzie e Cristina) per i corridoi del Seattle Grace che avrebbero potuto ammazzare il loro migliore amico per un intervento. Un momento stupendo è stato quello in cui Schmidt ha vinto la possibilità di operare un paziente vero e sul tavolo operatorio si è imbattuto in alcune complicazioni. La solidarietà dei compagni di corso che l’hanno aiutato come potevano – ovviamente tenuti sotto stretto controllo dal dottor Webber e dalla Bailey – è stata la cosa più bella di quella scena. L’ho amata particolarmente.
Parlando di specializzandi, non posso non menzionare l’imminente arrivo di quella creatura straordinaria e mitologica che è Addison Montgomery, interpretata dalla meravigliosa Kate Walsh. Addison – come ci è stato spoilerato nel trailer – sembra proprio dovrà occuparsi del programma degli specializzandi e non vedo l’ora di vederlo. Già il suo ingresso in scena che riprende la sua più famosa battuta in Grey’s Anatomy (I’m Addison Shepherd and you must be the woman who’s been screwing my husband), mi fa tremare le ginocchia. Addison – per chi ha guardato Private Practice – è un personaggio forte, necessario e sapere che sta per tornare mi emoziona come si emoziona un bambino davanti all’ingresso del luna park.
Perciò non vedo l’ora di vedere il prossimo episodio e di lasciarmi alle spalle la mediocrità di questi due. Addison risolleverà le sorti di Grey’s Anatomy, segnatevi le mie parole. Ora vi lascio con qualche tweet che sostiene la mia tesi.
Per questa settimana è tutto, alla prossima, halleloo!