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Grey’s Anatomy 18×06 – Link e Amelia salvano l’episodio

Grey's Anatomy
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Bentornati con la recensione della 18×06 di Grey’s Anatomy. Dopo l’episodio della scorsa settimana, ci ritroviamo catapultati direttamente al giorno del Ringraziamento. Come vi siamo arrivati, chissà (semicit).

Il giorno del Ringraziamento a quanto pare, e non l’abbiamo mai scoperto prima in diciotto stagioni della serie, è la festa preferita di Webber, ma non per i motivi che uno crederebbe. A lui di festeggiare questa ricorrenza interessa quanto a me interessano i soliloqui della signora che abita al piano superiore al mio sui problemi condominiali: meno di niente. Infatti, per tradizione, Richard è solito lavorare durante questa festività e – per dirlo con parole sue – l’unica cosa che è intenzionato a tagliare per l’occorrenza sono le persone che deve operare.

Un modo decisamente curioso di procedere con la propria vita, ma allo stesso tempo esilarante per me spettatrice che proprio non me l’aspettavo questa battuta tra il tacchino e i pazienti di chirurgia generale. Mi spiace, però, che nonostante questa sua tradizione, non abbia fatto granché durante l’episodio di Grey’s Anatomy di questa settimana. Un momento in cui lo ricordo vividamente è quando trova Bailey giù di morale per la piccola Pru Miller (qui la recensione della 5×06 di Station 19) e dunque cerca di darle supporto, poi più niente.

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Nel frattempo, Meredith è bloccata in Minnesota per via di una tempesta di neve. Classico plot di qualunque film di Natale da quando i film di Natale sono stati inventati. Perciò, intenzionata a passare il Ringraziamento da sola, si lascia andare ad una conversazione telefonica col suo nuovo interesse amoroso, Nick, che dura tipo dodici ore e non voglio nemmeno immaginare la bolletta del telefono alla fine. Durante questa conversazione, frammentata nel corso dell’episodio di Grey’s Anatomy, devo ammettere di essermi annoiata profondamente, addormentata quattro o cinque volte e aver ceduto a guardare il telefono con la facilità con cui alla notte succede il giorno e viceversa.

Sarà che – come vi ripeto da ormai sei episodi – per me non ha assolutamente senso questa storyline, ma non ce la faccio proprio a farmeli piacere. Quasi rimpiango Andrew DeLuca, altro uomo sbagliatissimo per Meredith Grey. Tanto non mi piace questa coppia che mi ritrovo puntualmente a sbadigliare come quando facevo nottata per guardare in contemporanea con gli Stati Uniti le puntate di Glee (qui la classifica delle migliori performance) e al mattino andavo comunque a scuola perché avevo esaurito tutti i bonus mal di pancia, mal di testa, non ho studiato (sottotitolo: non mi va di fare brutta figura con la prof, ci tengo) e mi viene da vomitare.

Quando poi Nick è arrivato in hotel da Meredith per farle la sorpresa, qualunque essere umano dotato di un minimo di romanticismo si sarebbe sciolto come un ghiacciolo al sole e avrebbe tifato per loro. Io che di solito sono una grande fan del romanticismo e dei gesti carini da commedia romantica di Garry Marshall, mi sono trasformata nella regina delle nevi Elsa di Arendelle. E niente, non ho nemmeno sospirato sognante, anzi, la prima cosa che ho pensato è stata: scontato, prevedibile, avrei potuto trovarlo romantico se foste stati gli Amelink, ma non lo siete e quindi thank you, next come direbbe Ariana Grande.

Ma parlando di Amelink… FINALMENTE! Finalmente un piccolo riavvicinamento. Se all’inizio dell’episodio di Grey’s Anatomy sembrava che Amelia stesse flirtando con Kai, la conclusione ci ha condotto in una direzione totalmente diversa: il ritorno di fiamma tra gli Amelink. E francamente non aspettavo altro. Dal momento in cui Atticus è entrato in casa Grey-Sheperd il mio unico desiderio era che potessero ritrovarsi e regalare una carezza al mio fragile e sensibilissimo cuore di shipper.

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Il potenziale, la bellezza e la chimica di questo duo è ineguagliabile. Attualmente in Grey’s Anatomy non c’è neppure l’ombra di una coppia che gli si avvicini. Per questo – come ogni settimana – voglio rivolgere una supplica e una preghiera agli amici di Shondaland che sicuramente ci leggono settimanalmente *inserire ironia qui*: Cari amici di Shondaland, grazie per gli Amelink, vi prego non me li rovinate, ma fate scendere Lincoln a compromessi con Amelia e regalategli il lieto fine che avete rubato a me nel corso di diciotto stagioni per ciascuna coppia che mi è piaciuta (Slexie, Japril, Merder, Calzona, Cristina e la scarpa).

Restando nell’ambito delle coppie carine, ecco rispuntare Nico Kim e Levi Schmitt. All’inizio li amavo follemente, poi Nico mi è scaduto come lo yogurt greco che mi riprometto di mangiare come spuntino ogni volta che intendo cominciare la dieta e che puntualmente finisce per rimanere nel frigo per i mesi successivi finché qualcuno non si rende conto che è passato a miglior vita da secoli ormai.

La dinamica presentataci in questo episodio di Grey’s Anatomy, invece, è interessante. Vediamo un Nico decisamente più maturo e meno spaventato dal rapporto di coppia. Sì, un osservatore attento dirà che il cambiamento è cominciato già tempo fa, ma siamo sinceri: davanti alla pressione dei discorsi della mamma di Schmitt, probabilmente ci saremmo aspettati un Nico che crollava alla pressione, un Nico che piuttosto che rispondere alle sue domande o ascoltare il suo discorso sarebbe scappato a gambe levate, avrebbe fatto il biglietto solo andata per il Messico e con la scusa di andare a comprare le sigarette non si sarebbe più fatto vedere.

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E, invece, ci sorprende. Non solo perché riesce a sopportare la mamma di Levi per tutta una serata, ma anche perché dopo rimane dimostrandoci ulteriormente di aver avuto un’effettiva evoluzione e di aver sbloccato il prossimo livello di maturità emotiva. Presto, ma molto presto arriverà la convivenza, me lo sento.

Parlando di storie meno frivole e decisamente più serie, è doveroso commentare la situazione della famiglia Hunt. Abbiamo da una parte Megan e Farouk che ci stanno regalando una delle storie più intense ed emozionanti di questa diciottesima stagione di Grey’s Anatomy. Dopo l’importante operazione subita da Farouk, le sue condizioni peggiorano al punto tale che il ragazzino ha bisogno di un trapianto di cuore e l’impatto emotivo che questo evento ha su noi spettatori è devastante. Adesso, io non so se Farouk riuscirà ad avere in tempo il nuovo cuore, ma lo spero vivamente perché il rapporto tra lui e Megan è troppo interessante per poterlo lasciare morire così. Tragica scelta di parole, eh?

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Dall’altra parte abbiamo Owen che deve affrontare il dolore di sua sorella, quello di suo nipote e come se non bastasse anche il ritorno del veterano con la fibrosi polmonare. Purtroppo per il suo paziente non c’è niente da fare se non offrirgli delle cure palliative per aiutarlo ad affrontare la morte più serenamente. Però, per quanto riguarda il suo impegno con gli altri veterani, nonostante l’imminente e annunciata morte di Noah, sarà interessante vedere cosa effettivamente riuscirà a fare Hunt per questa causa.

Insomma, la famiglia Hunt ha diverse problematiche da affrontare e se da una parte mi spaventa tutto il tempo sullo schermo che passerà Owen, dall’altra non posso che essere contenta di conoscere un po’ meglio il personaggio di Megan che in questa stagione di Grey’s Anatomy è tornata a farci visita. Tra l’altro vedo nel suo futuro un flirt molto interessante col dottor Hayes, sfruttato troppo poco finora e ben più attraente e affascinante di quanto il pubblico di Grey’s Anatomy sia disposto a dargli credito.

Per quanto mi riguarda, nonostante abbia trovato un po’ noioso l’episodio, ma gli Amelink l’hanno salvato dal ricevere un feedback negativo. Perciò grazie Amelia e Link per avermi salvato – ancora una volta – dalla noia e dalla monotonia delle storyline di Grey’s Anatomy 18.

Per questa settimana è tutto, alla prossima, halleloo!

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