Guida Astrologica Per Cuori Infranti – la nuova Serie Tv made in Italy – è ufficialmente sbarcata su Netflix e non sta mancando nel far parlare di sé. Il prodotto – come si evince dal titolo e dalla primissima puntata – si pone l’obiettivo di guidarci all’interno del tortuoso e difficile cammino all’interno dei sentimenti. La protagonista in questo senso si autoproclama regina indiscussa delle pene d’amore a causa delle continue delusioni che ogni giorno accumula nella sua vita. Il primo episodio si apre raccontando che il suo ex ragazzo, per cui sembra ancora provare qualcosa, sta per sposarsi e aspetta un figlio. Dopo aver appreso questa notizia, la protagonista – Alice Bassi – si rintana a casa sua scegliendo di gestire la delusione a suon di popcorn, film strappa lacrime e alcol, come in ogni film romantico che si rispetti. Immediatamente, quindi, capiamo lo spirito della nuova comedy italiana Netflix: non vuole riscrivere le basi delle storie d’amore, vuole ricopiarle senza alcun freno, senza la volontà di dare una propria visione o un proprio tocco. Per questo motivo veniamo subito a conoscenza di una delle pecche più gravi di Guida Astrologica Per Cuori Infranti: manca di individualità.
L’Alice che regge le fila della storia potrebbe essere una ragazza qualsiasi, e noi non ci avremmo fatto caso. Non c’è nulla che distingua questa protagonista da tutte le altre che abbiamo visto in giro fino ad adesso. Non osa, non provoca, non ha un proprio tratto che riesca a conferirle una personalità che possa far sì che il pubblico riesca a comprenderla. Quello che sappiamo di lei è che vive costanti delusioni sentimentali, fine. Tutto il resto è contorno. Non sappiamo chi sia davvero perché Guida Astrologica Per Cuori Infranti dimentica un dettaglio non da poco: costruire. In questa nuova Serie Tv Netflix non esiste costruzione, ma solo eventi già fatti e finiti. In questo senso spicca immediatamente il rapporto tra lei e il suo nuovo capo, un legame che nasce letteralmente sulla base del nulla. Fin dal primo incontro sappiamo che Davide l’abbia notata, ma la cosa non riesce a reggere bene all’interno della storia. I dialoghi a cui assistiamo tra loro non sembrano – in primo luogo – possibili per due persone che non solo si sono appena conosciute, ma che ricoprono anche i ruoli di capo e dipendente.
Il suo datore di lavoro – come il più classico dei cliché – è un uomo turbato, sempre serio, perennemente imbronciato con l’aria misteriosa. Lei, invece, è frizzante, a tratti folle, e – e qui arriva il bello – cerca di riportare in vita una delle protagonista delle Serie Tv più amate delle comedy: Jessica Day. Proprio per questa ragione torna ancora più in vita la problematica sollevata qualche riga fa: manca l’essenza, la personalità. Alice è ovviamente il succo di quello che abbiamo già visto, e Davide non fa eccezione. Il loro legame unisce in modo spavaldo tutto quello che fino ad adesso abbiamo letto nei romanzi rosa: la ragazza ubriaca che incontra casualmente, in una città di 847.000 persone, l’uomo per cui prova qualcosa c’è. La protagonista che riesce a far ridere il ragazzo tenebroso c’è. L’amico che la mette in guardia ma che poi la invita a seguire il cuore c’è. Il finale che promette una seconda stagione c’è. La ragazza insicura che ha paura di tutto e che veste con maglioni larghi e calze colorate c’è. Il trucco di Jessica Day è che è ognuna di queste cose, ma sa esserle. Piange se scopre che un gatto ha perso la vita dall’altra parte del mondo, è egoisticamente altruista. Sa essere insopportabile e amabile allo stesso tempo. Non ci priva del suo brutto, anzi, ce lo fa conoscere. Riuscire a essere Jessica Day è un’operazione troppo complicata che non può riuscire soltanto sulla base della sequenza di cliché che vengono seguiti e messi in atto. Ci vuole genialità, ci vuole una fiamma che incendi tutto.
Questa nuova comedy non ha le basi per riuscire a essere credibile ai nostri occhi. Perché non sono solo i protagonisti il problema, ma anche tutto il resto. I dialoghi fanno fatica a ingranare, e la storia sembra ripetersi all’infinito per tutti e sei gli episodi. Alice incontra un uomo, gli chiede il segno zodiacale. Nel frattempo, lavora al progetto lavorativo. In mezzo a tutto questo Tio – l’amico astrologo che conosce durante il primo episodio – la mette in guardia perché se il segno zodiacale non lo convince, allora lei deve troncare tutto. Se non lo fa, allora sparisce il ragazzo del momento. Questa struttura va avanti ripetendosi senza sosta, e senza neanche provare a rivoluzionarsi, o a cercare di proporre un novità che possa toglierle il tono monotono che ha deciso di portare avanti.
Quello che Guida Astrologica Per Cuori Infranti avrebbe dovuto comprendere è che noi la nostra Jessica Day l’abbiamo già avuta, e l’abbiamo amata e odiata per tutti quei tratti che la contraddistinguono rendendola un personaggio a tutti gli effetti colmo di personalità. Non abbiamo bisogno di una sua copia che sceglie di portare in vita la sua stravaganza. Abbiamo bisogno di una protagonista che, anche se non riusciamo ad amare, abbia dei motivi per cui non piace. Alice, in questo caso – ma come il resto dei protagonisti – ci lascia assolutamente indifferenti. Simpatica, ma chi è? Quando decide di compiere un gesto, perché lo fa? Non conosciamo chi sia, e non capiamo neanche quando è il momento in cui si innamora di Davide. Forse perché non c’è. Forse perché, semplicemente, la storia diceva questo e quindi – meccanicamente – lo si fa avverare. Ma noi non vogliamo questo. Non vogliamo delle cose meccaniche nei film d’azione, figuriamoci nelle Serie Tv che decidono di parlare d’amore.
Purtroppo Guida Astrologica Per Cuori Infranti cade nella trappola che i cliché e la voglia di non osare comportano. Qui nessuno ha osato. Hanno tutti cercato di stare in una zona sicura crogiolandosi su delle figure già scritte che hanno avuto successo. Ma non è così che si riesce a fare il salto, e non è così che si rende viva una storia. Lo si sa osando, lo si fa costruendo passo dopo passo l’evoluzione e la personalità dei personaggi. Lo si fa abbattendo il muro tra noi e i protagonisti, e non senza metterci in condizioni di comprenderli e conoscerli davvero. Senza questo si perde. E purtroppo Guida Astrologica Per Cuori Infranti ha perso, e lo ha fatto perché non ha saputo dire la sua, e su questo ci sono ben poche giustificazioni che tengano.