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How I Met Your Mother 9×16 – Le Vie en Rose

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Ogni mercoledì e ogni sabato sera, sempre alle 22.30, vi portiamo con noi all’interno di alcuni tra i momenti più significativi della storia recente e passata delle Serie Tv con le nostre recensioni ‘a posteriori’ di alcune puntate. Oggi è il turno della 9×16 di How I Met Your Mother.

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sul sedicesimo episodio della nona stagione di How I Met Your Mother.

La vita, in rosa. Con una prospettiva ottimistica, anche quando tutto sembra andare per il peggio: non più ingenua, seppure non disillusa. Una nota di leggerezza, dentro la malinconia di una notte intensa impregnata di solitudine. L’amore, nonostante tutto. Quello vero, da trovare nel momento esatto in cui si è smesso di cercarlo. Una fede incrollabile, in un sentimento che si disvela dentro prima di disegnarsi sul volto della persona ricercata per una vita intera. La vita, in rosa. Sul muro che separa due amanti ancora sconosciuti, ormai convinti erroneamente che la felicità non possa essere altrove, chissà dove: Tracy e Ted. Ted e Tracy, dentro un capovolgimento di esistenze che si sfiorano per un decennio intero di romantici tormenti. In un episodio speciale, il sedicesimo della nona stagione di How I Met Your Mother, che ha presentato al mondo un personaggio che non sapevamo di conoscere da sempre: “la madre“. La donna angelicata, l’icona, la metafora: la figura eterea che pare fluttuare nell’aria come un vento rassicurante, privata della dimensione del sogno e riportata alla durezza di una realtà in cui non smettere di essere se stessa. Protagonista di un piccolo capolavoro che rappresenta un imprescindibile spartiacque narrativo tra le infinite difficoltà della stagione conclusiva di una delle migliori dramedy degli ultimi vent’anni.

Correva il 27 gennaio del 2014: How I Met Your Mother, ormai arrivata a pochi passi dalla conclusione di una straordinaria avventura durata nove stagioni, celebra il raggiungimento del duecentesimo episodio della serie con una scelta particolare: dopo averla evocata per tanto tempo e averne farne il presupposto chiave fin dall’inizio di un racconto che non l’aveva mostrata fino a pochi mesi prima, e persino dopo aver capito che How I Met Your Mother sia solo in minima parte la storia dell’incontro tra Ted Mosby e la donna della sua vita, Tracy McConnell, la “madre”, ha finalmente l’opportunità di raccontare la sua storia. Svestita da tutte le idealizzazioni che l’avevano accompagnata dal momento della sua nascita, la ragazza ripercorre così il racconto dei suoi ultimi anni.

La puntata osa e mostra quanto di meglio How I Met Your Mother abbia saputo offrire al mondo, senza perdersi in azzardi.

Il point of view di Tracy è da un lato l’espediente narrativo ideale per celebrare i nove anni della serie tv attraverso un’immersione inedita nei luoghi, le situazioni e i personaggi che abbiamo imparato ad amare nel corso del tempo, dall’altra è funzionale a evidenziare perché una donna conosciuta dal pubblico per un tempo limitatissimo abbia avuto tutte le peculiarità per essere la credibile anima gemella di Ted, immaginata e idealizzata per troppo tempo. Attraverso i giochi beffardi di un destino che li aveva portati a sfiorarsi per anni nelle situazioni più assurde, ma soprattutto attraverso le evidenziazioni delle similitudini plateali tra i due futuri sposi, talmente enfatizzate da essere a tratti persino pretestuose. Ma questo conta solo fino a un certo punto, nell’economia della puntata. Perché i punti d’arrivo sono i medesimi, i presupposti gli stessi e le visioni dell’amore dipinte irrimediabilmente di rosa ma le storie narrate non si sovrappongono mai, grazie a una scelta narrativa di grande impatto: Max, il “Robin” di Tracy, muore nei primissimi minuti dell’episodio, regalandoci una parabola imprevista anche nella dolce rievocazione di pattern più che conosciuti.

La rapida dipartita del grande amore di Tracy, infatti, la porta ad affrontare un percorso per certi versi opposto a quello di Ted: mentre lui aveva fatto di tutto per allontanarsi dal fantasma di Robin attraverso svariate relazioni sentimentali fallimentari, lei aveva chiuso le porte all’amore nella convinzione che quello vero, quello che sostiene possa arrivare una sola volta nella vita, fosse già passato. Nel momento in cui decide dopo tanti anni di riaprire il cuore a ogni possibilità, però, i percorsi dei due si sovrappongono. Entrambi si ritrovano impreparati a voltare pagina dopo la relazione più importante, ed entrambi arrivano alla medesima conclusione: la felicità è da un’altra parte.

Poi a un certo punto, il treno arriverà e si scoprirà che i due saranno già arrivati alla fermata giusta, ma questa è un’altra storia: il racconto di How Your Mother Met Me, l’evocativo titolo dell’episodio che richiama fin dai titoli di testa la volontà di ricalcare le linee guida dell’esistenza di Tracy su quelle già esplorate con Ted, si ferma in quel balcone in cui i due ritrovano, soli e insieme, l’idea di un futuro da scrivere senza poter in alcun modo controllare il destino. Nel segno di un brano, Le Vie en Rose, interpretata sontuosamente da una strepitosa Cristin Milioti, che abbraccia l’intensità di un cuore sognante con la struggente malinconia di uno spirito deluso dalle avversità di una vita incapace di farsi guidare. E di una consapevolezza acquisita a posteriori, da tramandare ai figli: l’amore, nonostante tutto, sa sempre arrivare al momento giusto. Specie se sembra essere troppo tardi.

How I Met Your Mother celebra così se stessa attraverso uno personaggio sconosciuto che aveva condiviso il nostro cammino per tutto il tempo, silenziosamente. Sfuggente, eppure sempre presente nei momenti chiave. Con un episodio che condensa nove anni di vita in venti minuti che si susseguono vorticosamente sullo schermo: quasi un paradosso, negli equilibri di una stagione che aveva invece esteso il tempo di un solo weekend per oltre venti puntate. Un paradosso vincente, visti i risultati ottenuti sia sul fronte della critica che del pubblico: How Your Mother Met Me è a oggi, infatti, l’episodio di How I Met Your Mother che presenta la valutazione più alta su IMDbun magistrale 9.5 – e rappresenta uno dei picchi più alti nella storia della serie tv. Un grande risultato per una puntata che era stata presentata per settimane con un’enfasi capace di creare immense aspettative, e che si è inserita all’interno di un ciclo di puntate più che deludente per una porzione significativa del fandom.

Sembra quasi che il destino How Your Mother Met Me abbia percorso, inconsapevolmente, un tragitto affine a quello di How I Met Your Mother, arrivando a brillare come mai aveva fatto nel suo momento più buio, in una fase in cui era stata sommersa dalla disillusione di chi tanto l’aveva amata e aveva creduto in lei. Poi lo sappiamo: il finale è quello che è e per certi versi questa straordinaria avventura si è chiusa come se fosse un’incompiuta, ma la straordinaria capacità di colpire il cuore del pubblico con acuti di rara bellezza è sempre rimasta là. In venti bellissimi minuti, tra le dolci note di un balcone affacciato su un burrone e quattro parole, francesi, che riecheggiano ancora nelle nostre orecchie, anche a distanza di anni: Le Vie en Rose, per vedere una vita in rosa. E rivalutare, oggi, quanto di straordinario abbia saputo lasciarci anche la nona stagione di How I Met Your Mother nei suoi momenti migliori. Non sarà mai troppo tardi, allora: siamo ancora in tempo per perdonarla. Grazie al cuore e l’anima di una donna che ognuno di noi sogna di incontrare, se ancora non l’ha fatto.

Antonio Casu