Era tra le Serie Tv italiane più attese del 2023, e finalmente è sbarcata su Disney+ con le sue prime quattro puntate. Dalla regia di Paolo Genovese, arriva I Leoni di Sicilia, una Serie Tv tutta italiana che narra le reali vicende di una delle famiglie più importanti della Sicilia. I Florio, ancora adesso, sono un simbolo, un pezzo di storia non scalfito dal tempo che racconta le disgrazie e le glorie di una famiglia che ha rivoluzionato la Sicilia. Ambientata a Palermo, la produzione vanta un cast di prim’ordine che vede nomi dal calibro di Miriam Leone, Michele Riondino, Eduardo Scarpetta. Giunta finalmente con le sue prime quattro puntate, I Leoni di Sicilia gioca le sue prime carte in tavola, restituendoci una produzione che di certo farà parlar di sé, anche se non priva di difetti a volte troppo evidenti fin dal primo istante.
Le basi ci sono, il potenziale anche. Ma cos’è che ci lascia, almeno per il momento, con l’amaro in bocca?
Nella Sicilia dell’800, i fratelli Paolo e Ignazio Florio decidono di rivoluzionare la propria vita trasferendosi a Palermo. Il primo episodio ci mostra l’iniziale povertà della Famiglia Florio, la loro disperazione e il loro tentativo di cambiare finalmente le sorti della loro vita. Seppur interessante, questo spaccato di realtà viene interrotto molto presto per far luce sulle ricchezze e sul potere della famiglia. La sensazione che si ha durante la primissima parte è infatti che questa nuova produzione targata Disney+ corra troppo veloce, non valorizzando alcune cose che avrebbero potuto fare la fortuna della serie. Il contesto storico viene infatti messo da parte a favore di una narrazione troppo veloce che vede la famiglia arricchirsi senza troppe spiegazioni. L’eccessiva frenesia non ha permesso al telespettatore di indagare per bene nella loro biografia e nel momento storico in cui si concretizza. Da una produzione di genere storico un’accuratezza del genere era fondamentale, ma tutto questo viene purtroppo sacrificato a favore di una narrazione più sentimentale che altro.
Prima con l’amore tormentato della madre Giuseppina, e poi con quello di Vincenzo e Giulia, la serie si concentra molto sugli aspetti sentimentali della famiglia Florio. Il figlio di Paolo, Vincenzo, porterà con sé la stessa ambizione del padre. Vuole creare un impero e, come sappiamo e spiega la serie, l’obiettivo viene presto raggiunto. Questo aspetto viene però sacrificato per fare spazio alla sua relazione con Giulia, una ragazza di cui si innamora immediatamente ma che non può sposare. Giulia è stata fin da subito il suo unico pensiero, l’unica donna che avrebbe mai voluto accanto a sé. La madre rinnega questo legame e con esso anche i figli che i due hanno dato alla luce. Vincenzo sa quanto tutto questo possa danneggiare il nome della sua famiglia, ma non gli importa: lui non vuole qualcuno da sposare. Lui vuole Giulia.
I Leoni di Sicilia diventa così una Serie Tv dalla cornice storica che fa luce sul rapporto ostacolato tra due giovani amanti. Per cercare di rendere al meglio il principale obiettivo narrativo, questo aspetto avrebbe dovuto ricoprire uno spazio minore. Per farvela breve, The Crown ha raccontato l’amore tra Carlo e Camilla senza mai renderlo l’argomento principale. E’ stato narrato tra un evento e un altro, in modo sottile ma non per questo superficiale. I Leoni di Sicilia ha invece deciso, almeno fino a questo momento, di concentrare la propria narrazione soltanto su questo aspetto, restituendoci forse la metà della vera storia dei Florio.
Alla narrazione troppo frenetica e alla mancata importanza della cornice storica si aggiunge anche la pessima scelta della colonna sonora. Siamo nella Sicilia dell’800, ed è per questo molto importante la scelta di qualsiasi particolare che possa minacciare l’integrità della storia. La colonna sonora utilizzata si è presto dimostrata un pesce fuor d’acqua rispetto alla narrazione. L’utilizzo di alcune canzoni troppo moderne ha infatti purtroppo tolto credibilità alla narrazione ottocentesca della serie. Non sempre la colonna sonora risulta un grosso problema in una produzione, ma in questo caso questa mancanza si è fatta sentire in modo importante tanto da imporsi come un vero e proprio problema.
De I Leoni di Sicilia si apprezza certamente l’interpretazione dei suoi personaggi, l’accuratissima costruzione grafica, l’utilizzo degli usi e dei costumi. Ambientata a Palermo, la serie segue i posti in cui i Florio hanno scritto alcune delle pagine più importanti della storia siciliana, restituendoci spaccati interessanti capaci di portarci fisicamente tra le origini della famiglia. Se questo aspetto avesse ottenuto più spazio le prime impressioni sarebbero diverse e più incoraggianti, ma al momento ben poco di tutto questo è purtroppo saltato all’occhio.
I Leoni di Sicilia ha dimostrato un grande potenziale che è stato presto messo a tacere da una struttura narrativa troppo frenetica e sentimentale. La speranza è che le future quattro puntate, in arrivo la settimana prossima, riusciranno a dare importanza allo sviluppo dell’Impero Florio. Nonostante questa possibilità, però, rimane il fatto che le basi e le origini della famiglia sono state già raccontate e messe a fuoco ma non nel modo che avremmo sperato. Di conseguenza, quello che più interessava al telespettatore – la costruzione da zero dell’impero – è stato già trattato in modo superficiale. Riusciranno gli sviluppi a farci dimenticare questa mancanza? Per le risposte dovremo aspettare ancora qualche giorno. Nel frattempo, incrociamo le dita.