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I Medici 3×03/3×04 – Il trionfo del Magnifico

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Mai mettersi contro i Medici. Pochi hanno seguito questo avvertimento, tanti sono caduti. Soprattutto se l’avversario si chiama Lorenzo il Magnifico. Un uomo dal genio tattico e politico fuori dal comune, capace di tessere alleanze su vari fronti e di mantenere l’equilibrio della Penisola Italiana per mezzo secolo. L’intelletto e l’astuzia del Magnifico hanno trionfato ancora, rendendo Firenze il centro delle politiche internazionali. Ha ottenuto la pace, la sua pace. Per gloria personale? Per quella di Firenze? Probabilmente entrambe perché Firenze e i Medici sono una sola cosa.

Riario e Sisto IV lo hanno sperimentato sulla loro pelle. Come Jacopo Pazzi (uno dei personaggi delle serie tv interpretato divinamente) prima di loro. Sfidandolo e sottovalutandolo. Forti di un appoggio di Napoli che Lorenzo ha abilmente sfilato dalle loro mani. Non consapevoli di dove Lorenzo si sarebbe spinto, di quanto fosse cambiato. Certo, c’è ancora nel Magnifico un piccolo barlume dell’uomo che era un tempo. È andato a Napoli rischiando la sua stessa vita pur di fermare l’attacco di Riario a una Firenze che non sarebbe riuscita a sopportarlo. Ha bruciato l’assegno di 50.000 fiorini pur di non lasciare la sua famiglia povera e indebitata, sapendo che tanto nessun riscatto lo avrebbe salvato. Ha detto a Giovanni che se dopo un anno in seminario vorrà ancora fare l’artista avrà la sua benedizione.

I Medici

L’evoluzione di Lorenzo, da acerbo leader a cinico regnante, giunta al compimento in questa seconda serata de I Medici era sotto i loro occhi.

Non ha paura di fare scelte discutibili. Non si fa scrupoli a usare le persone per raggiungere il suo scopo. Né Ippolita, né i suoi figli, né la stessa Firenze. Costringe Giovanni ad andare in convento perché vuole un Papa Medici. Non solo il ragazzo non può seguire i suoi sogni, ma deve andare da solo in una città ostile come Roma. Ma Giulio non lo abbandona. Come Giuliano ha fatto con Lorenzo. È così simile al padre che il Magnifico lo tiene al suo fianco, come se Giuliano fosse ancora lì, e Lucrezia lo scambia per il figlio in punto di morte.

Ma ci sono altri due momenti chiave.

Pur di fermare Riario, pur di dimostrare al Papa quanto il nipote sia crudele e spietato, condanna a morte uomini, donne e bambini in un massacro che si poteva evitare se Lorenzo fosse intervenuto. E riesce così anche a ottenere la partecipazione del Pontefice alla pace. A Bagnolo dimostra quanto anche la sua fede sia cambiata. Si è allontanato da essa tanto da arrivare a minacciare l’uomo che rappresenta Dio in terra. Non gli interessa la salvezza della sua anima, non ci crede più. Da quando Giuliano è stato ucciso.

La morte del fratello lo ha segnato profondamente. Lui è sempre riuscito a ottenere quello che voleva, a salvare la città nei momenti più disperati. Ma il prezzo pagato è stato alto. Il fine giustifica i mezzi e mai frase è stata più adatta per rappresentare Lorenzo.

I Medici

Un Lorenzo che non avrebbe potuto fare nulla senza le sue donne. Da sempre i Medici hanno dato grande importanza alle figure femminili. E la più importante di tutte è la matriarca della famiglia.

Lucrezia è al capolinea, provata dalla morte del figlio dalla quale non si è mai ripresa. Lo ha nascosto bene, è andata avanti perché era quello che doveva fare. Ha mandato avanti la banca, nascondendo a Lorenzo i suoi sotterfugi. Ha dedicato gli ultimi anni della sua vita alla famiglia, ai Medici e a Firenze. Trascurando se stessa e proteggendo gli altri. Insegnando a Clarice quello che Contessina aveva insegnato a lei. Nei suoi ultimi istanti, in presa al delirio, rivive il momento più brutto della sua vita: l’assassinio di Giuliano. E poi lui le appare, come un angelo sceso dal cielo, sorridente, con una fiaccola in mano pronto a indicare la strada e ad accompagnare la madre verso la sua prossima vita.

Una scena struggente e straziante, una morte alla quale Lorenzo non ha assistito. Per questo esplode nel finale, versando le sue lacrime e sentendo tutto il peso del mondo addosso, tra le braccia di Clarice. In questo modo superano ciò che fino a quel momento li teneva divisi. Ora è lei ad avere in mano la banca. Bisogna vedere se Clarice, donna tutta d’un pezzo, scenderà a compromessi con la sua morale e seguirà le orme della suocera. Perché da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Una cosa è certa e come lei stessa ha detto:

Appartengo a questa famiglia, so che cosa deve essere fatto.

Come Contessina (una delle mogli più in gamba delle serie tv) è stata un tempo per Cosimo, Clarice è la roccia alla quale Lorenzo si deve aggrappare quando sente di crollare.

Ma c’è un’altra donna fondamentale in queste puntate de I Medici. Senza Ippolita, il nostro protagonista non sarebbe riuscito a incastrare Riario e a sigillare l’alleanza con Napoli. Lei è una vecchia fiamma di Lorenzo, astuta, leale e bellissima ma rinchiusa in una vita simile a una prigionia. Quel bacio disperato e tra le lacrime è il suo tentativo di scappare da un’esistenza che non le appartiene più. Una dimostrazione di come gli uomini di potere hanno bisogno di una donna forte al loro fianco, capace di consigliarli al meglio e di salvarli se necessario.

In conclusione I Medici hanno progressivamente spostato la loro attenzione dall’intrigo alla politica vera e propria.

La serie si allontana dai drammi della scorsa stagione, rappresentati spesso in maniera grossolana. L’arco narrativo con Ippolita avrebbe potuto cadere nella love story più pura, invece è stato enfatizzato il lato politico. Ippolita stessa è un personaggio interessante, da indagare qualora ce ne fosse il tempo ma perfettamente funzionale ai fini della trama anche se il suo spazio si dovesse esaurire qui. Il racconto si è elevato, è diventato più raffinato. E Lorenzo ne è l’emblema, un personaggio interpretato magistralmente da Daniel Sharman.

Dal punto di vista tecnico si è fatto un piccolo passo indietro per quanto riguarda la scenografia. Città come Napoli e Ferrara sono rappresentate come castelli con uno scarno contorno reso dal computer. Niente a che vedere con la bellissima riproduzione di Firenze.

Siamo al giro di boa, il dado è stato tratto. Nei prossimi episodi vedremo Lorenzo alle prese con l’elezione del nuovo Pontefice e fronteggiare un Savonarola deciso a rivoluzionare la Chiesa.

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