Sisto IV è morto. Un nuovo papa deve essere eletto e che cosa dà più potere se non decidere chi si siederà sul soglio pontificio? Lorenzo e Riario lo sanno. Il primo per non perdere la sua influenza e per proteggere Giovanni e Giulio. Il secondo completamente accecato dall’ambizione e dai soldi, desideroso di mantenere la protezione del capo della Chiesa. Nella terza serata dei I Medici 3 i due si danno battaglia in un ultimo epico scontro, sostenendo i loro candidati con tutti i mezzi a disposizione, comprese le loro mogli. Ed è proprio Caterina Sforza Riario a decidere le sorti dello scontro.
Non ha avuto una vita semplice. Costretta a sposarsi bambina, voleva essere più di una moglie per il marito. Sognava che tra loro sbocciasse l’amore. Coltivandolo e consolidandolo nel tempo. Un po’ come è successo a Lorenzo e Clarice. Riario non capisce quale tesoro ci sia al suo fianco. Tratta Caterina come se fosse uno dei suoi servitori e non come una sua alleata. E quello che poteva essere amore si è rapidamente trasformato in odio.
Quel sogno mi è stato portato via e ora non cerco più amore. Cerco potere.
Tutto il potenziale di Caterina adesso è rivolto a un unico obiettivo. E, come suo marito sarebbe disposto a sacrificarla per raggiungere la sua meta, così fa lei. Con le sue manovre e i suoi intrighi consegna a Clarice il quaderno con i segreti dei cardinali. Un piccolo oggetto che vale più dell’oro. E che determina la sconfitta di Riario.
Caterina e Clarice sono molti simili. Non è facile essere donne in un mondo di uomini. Sanno che cosa possono perdere: la propria casa, la propria famiglia, il proprio corpo. La gloria è tutta per i loro mariti. Ma sono loro quelle che tirano le corde da dietro le quinte. Forti, intelligenti, capiscono che la faida tra Riario e Lorenzo avrebbe trascinato l’Italia in guerra indipendentemente dell’esito dell’elezione papale. Sono le uniche in grado di fermarli.
Una Clarice che ha avuto la fortuna di sposare Lorenzo e non Riario. Dalla scorsa stagione de I Medici la donna è cambiata notevolmente. Una fervente cattolica tanto da volersi fare suora. Sempre integerrima, dalla morale mai messa in discussione, donna tutta di un pezzo. Eppure la vediamo compiere azioni che un tempo mai si sarebbe immaginata di fare. Come corrompere e ricattare la Chiesa o rubare i soldi a Firenze per sanare i debiti dei Medici. Solo per Lorenzo. E questa la dice lunga sull’amore e la devozione che prova per lui. Non importa quale strada prenda, lei sa che Lorenzo farà sempre la scelta giusta.
Clarice al fianco di Lorenzo, Lorenzo a quello di Clarice tanto da essere disposto a mandare tutto all’aria per salvarla dai suoi rapitori. Una coppia che, ne I Medici, rimane unita nonostante tutto.
Caterina ha ottenuto così la rivincita su un marito che l’ha sempre trattata come spazzatura. Lo stesso si può dire di Bruno Bernardi, meglio conosciuto come Bruno Battistini, fratello del gonfaloniere di Sarzana. Da sempre quello debole, oscurato da un padre che non ha mai riservato una parola dolce per lui e da un fratello che lo ha tradito senza pensarci. Tornare a casa non è semplice. Ma gli serve per raggiungere la vittoria tanto cercata. Aiuta Lorenzo a vincere. Perché ora lui è il braccio destro di Lorenzo il Magnifico, Signore di Firenze, Principe tra gli Uomini.
Uomo dalle mille luci e ombre, non si fa scrupoli a uccidere chi lo intralcia. Come Tommaso Peruzzi. Lorenzo non avrebbe ucciso un amico. Probabilmente non sa delle intenzioni di Bernardi ma inevitabilmente questa azione ricadrà su di lui con conseguenze devastanti.
In primis su Piero. Un giovane in cerca del suo posto nel mondo. Mai stato legato al padre, aveva una connessione stretta con Tommaso. L’unico che considerasse il giovane Medici come un uomo. Un Piero che fa più danni della grandine. In secondo luogo sul rapporto tra Il Magnifico e Savonarola, già logorato dal modo in cui Lorenzo (troppo bello per fare Il Magnifico) ha fatto eleggere il nuovo papa. Doveva essere scelto da Dio, non dagli uomini. Savonarola predica l’uguaglianza e la donazione ai poveri. Lorenzo ha trasformato Firenze in una dittatura e ha rubato dalle casse della città.
E infine la morte di Tommaso peserà su Lorenzo. Il capostipite dei Medici ha ottenuto la sua vendetta su Riario, togliendolo di mezzo una volta per tutte. Ha fatto eleggere il papa, è riuscito a sanare i debiti della sua famiglia. Ma gli è costato caro e non solo a livello monetario. Ha il potere ma non Giulio. Il figlio di Giuliano ha trovato pace in Dio, lasciando andare via la vendetta. Lorenzo non lo ha fatto. È andato contro Dio stesso, contro qualsiasi cosa pur di uccidere Riario. Almeno a Sarzana, a differenza del massacro nelle puntate precedenti, ha evitato sprechi di sangue.
Gli intenti sono nobili, l’esecuzione un po’ meno. Prima o poi le sue azioni gli si ritorceranno contro, soprattutto ora che la sua salute lo sta lentamente abbandonando.
In conclusione, il potere è ciò che domina questa puntata de I Medici. E ciò che serve per raggiungerlo. D’altronde lo vediamo con le macchinazioni di Lorenzo, di Bernardi e di Caterina. Quest’ultima dimostra ancora una volta l’importanza delle donne. Senza lei, Ippolita, Clarice, Lucrezia, senza le figure femminili a salvare la situazione, gli uomini farebbero ben poco.
Menzione d’onore per il banchetto organizzato da Lorenzo, un momento di svago che ci riporta ai vecchi tempi. Veder conversare Botticelli, Poliziano, Lorenzo e Leonardo è quella cosa che non sapevamo di volere.
Leonardo da Vinci (presto protagonista di una serie tv tutta sua) è un uomo così interessante che il poco uso fatto in questo show è veramente fastidioso. Ci sono inoltre errori storici: alcuni piccoli (continuano a parlare di Italia quando a quel tempo ancora non si era formata), altri invece grandi come la storia di Riario e Caterina. Altra stonatura è l’uso della stessa location per rappresentare città diverse, nonostante la produzione non avesse questi problemi di budget.
Siamo alle battute finali de I Medici 3.
Religione e politica si troveranno ancora di fronte nei prossimi episodi, incarnate dalla figura di Savonarola e Lorenzo. Un Magnifico che si avvia sul viale del tramonto. Stavolta non basterà lanciare delle palle di fuoco per dissuadere il nemico.