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Il Colore delle Magnolie: Dateci un taglio – La Recensione della terza stagione

Il Colore delle Magnolie
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Sarà stato il frangente in cui Cal, lavando l’auto, si è reso protagonista di un lungo momento a rallentatore in cui la sua bellezza veniva ostentata per l’ennesima volta, o la trama che ritorna ancora una volta nello stesso modo, ma questa terza stagione de Il Colore delle Magnolie, disponibile su Netflix, ci fa dire soltanto una cosa: dateci un taglio, chiudete tutto, basta. Non prendete esempio da La Casa de Papel, non tornate ogni volta con una stagione uguale alla precedente soltanto perché la prima era andata bene, perché non siamo neanche di fronte a un fenomeno mediatico. Almeno La Casa de Papel era diventata virale, aveva fatto il giro del mondo, aveva incassato una certa cifra, pensare di tornare era, nonostante tutto, un pensiero che un produttore poteva anche fare. Ma in questo caso non ci sono giustificazioni. Il Colore delle Magnolie invece continua a raccontare la solita storia soltanto per via di un lancio discreto che comunque non ha mai fatto urlare nessuno al capolavoro. Insomma, capire quando una Serie Tv non ha più nulla da dire è doveroso, e purtroppo Il Colore delle Magnolie continua a non capirlo.

I nuovi dieci episodi della terza stagione non sono niente di diverso rispetto a quanto abbiamo visto nelle precedenti stagioni, e questa tiritera – francamente – ci sta facendo scongiurare che la fine finalmente arrivi

Il Colore delle Magnolie (640×360)

Possiamo dire che Il Colore delle Magnolie sia una Serie Tv confortante? Sì, lo è stata durante la prima stagione. La storia delle tre amiche che cercano di fare come in Sex and the City ma in un paesino di provincia intratteneva e soprattutto aveva qualcosa da raccontare. Fino a qui, insomma, tutto bene. Ma già con la seconda stagione le cose sono andate peggiorando, e il vero declino è arrivato in questa terza stagione che ha confermato quanto avevamo immaginato: Il Colore delle Magnolie è, oramai, spoglia di argomenti. Gli eventi continuano ad alternarsi nello stesso modo e con la stessa struttura. Le tre amiche – Maddy, Dana ed Helene – continuano a girare intorno alla stessa problematica che, continuamente, si risolve per poi distruggersi. La prima, madre single di due figli adolescenti, vive una relazione con il coach del figlio che ha dei problemi nella gestione della rabbia, la seconda cerca di ricostruire il proprio matrimonio mentre stressa la propria figlia adolescente, e la terza continua a mandare avanti un triangolo amoroso con due uomini che per stare con lei sembrano obbligati a rispettare tutte le sue aspettative sul futuro.

Insieme alle tre protagoniste troviamo Jamye Linn Spears nel ruolo di Noreen, l’ormai ex fidanzata dell’ex marito di Maddy (esatto, in questa serie sono tutti ex) che viene prima trattata a pesci in faccia e poi viene perdonata quando oramai il peggio è già fatto. Il personaggio di Bill, l’ex marito di Maddy, continua anche in questa stagione a essere un cliché ambulante che cerca di raccontare la storia del padre divorziato che nei giorni pari ricorda di avere dei figli e li stressa per il futuro facendo gli occhi dolci all’ex e nei giorni dispari non si ricorda neanche come siano fatti. Tutto nella norma, insomma.

Il Colore delle Magnolie è una Serie Tv che cerca di portare in scena i tipici tratti di una soap opera, ma si prende troppo sul serio finendo per annoiare chi la guarda. Insomma, alla decima volta che un evento si palesa il telespettatore non si sorprende più, pensa soltanto che sbagliare sia umano e perseverare diabolico. Da questo punto di vista si avverte in modo chiaro il distacco che sussiste tra noi e quel che accade dentro lo schermo. Arrivati alla terza stagione, ciò che ci si aspetta è almeno voler bene ai personaggi, e invece niente: non ne sopportiamo neanche uno. Cattivi? No. Pieni. Ma tolto questo, nessuno di loro è davvero ben definito. Il lavoro di approfondimento non è qui presente, e questo non fa altro che aggravare posizione già compromessa della serie.

Il Colore delle Magnolie (640×360)

Com’è giusto che sia, Il Colore delle Magnolie conclude la sua terza stagione sulle note e le immagini di un matrimonio. Dana è finalmente riuscita ad andare oltre tutti dubbi decidendo così di sposare il suo ex, il padre di sua figlia. Il suo personaggio sembra sempre nevrotico e pronto a buttar fuori qualcuno di casa, quindi finché non abbiamo visto le promesse non ci abbiamo creduto troppo, ma alla fine – amici – l’amore ha trionfato e tutti i personaggi possono andare in pista ballando con il proprio amore della vita. Le cose da dire, a questo punto, sembrerebbero davvero terminate, ma Il Colore delle Magnolie giunge alla fine facendo qualche premessa sul futuro dei protagonisti e questo ci pensare che probabilmente non ci sarà data l’occasione di immaginare il futuro, ma di vederlo in HD.

Esistono produzioni che dovrebbero accettare che, una volta spremuto tutto il loro contenuto, la festa è finita, ma purtroppo – come in questo caso – molte continuano a mettere in scena strutture e sottotrame che non fanno altro che diventare un vero e proprio sabotaggio. Il Colore delle Magnolie poteva essere una soap opera confortante ma alla fine, con la sua prepotenza, ha deciso di diventare una soap opera petulante che adesso dovrebbe necessariamente imparare a fare i saluti. La scena finale si chiude con le nozze di Dana, le abbiamo viste, capite, vissute. Il matrimonio ora è finito. Andate in pace e dateci un taglio, e non soltanto alla torta nuziale. Vi prego.

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