Distribuito il 6 luglio 2023 e di produzione Francese, il Profumo dell’Oro arriva su Netflix dimostrando l’efficacia dell’arte della semplicità. Placate le aspettative, vogliamo essere fin da subito molto chiari: Il Profumo dell’Oro non è nulla di indimenticabile, non è colpo di genio, non ci fa urlare al capolavoro. E’ un film Netflix piacevole, d’intrattenimento ma, soprattutto, è un film Netflix che si prende per quello che è davvero riuscendo così a giocare la sua partita nei modi e nei termini appropriati. La sua leggerezza è infatti data più dal modo in cui narra la sua storia che dalla trama in sé e per sé. Il suo sarcasmo, unito alla disillusione del protagonista, riesce a restituire alla pellicola una ventata d’aria fresca nel panorama Netflix, una produzione che decide di allontanarsi da qualsiasi tipo di lezione morale per, semplicemente, raccontare una storia che raggiungerà il suo obiettivo: intrattenere il telespettatore nel migliore dei modi senza troppe aspettative.
Non possiamo non confermare che l’obiettivo de Il Profumo dell’Oro sia stato raggiunto con ottimi risultati, anche se già da domani dimenticheremo quanto visto
Nel dettaglio, la pellicola Netflix racconta la storia di una piccola cittadina francese dominata in tutto e per tutto da una ricca famiglia proprietaria di una grossa azienda di distribuzione dei profumi, la Breuil. A guardare silenziosamente i successi e la ricchezza spropositata dei proprietari dell’impresa troviamo Daniel, un ragazzo che non tollera più la dominazione della famiglia e che cerca di procurarsi dei soldi con delle truffe. Un giorno il protagonista decide di fare quel che, in un modo o nell’altro, tutti fanno all’interno della cittadina: lavorare per i Breuil. Diventando il loro magazziniere, Daniel decide di mettere su un piano che possa da un lato far affondare l’azienza, e dall’altro renderlo ricco. Insieme ad alcuni colleghi il protagonista comincia a rubare delle scorte di profumo per rivenderle su internet.
Il Profumo dell’Oro, nonostante non vanti di alcuna struttura indimenticabile, non si limita soltanto a essere la storia di una rapina. La produzione francese riesce infatti ad andare oltre restituendo al telespettatore discreti colpi di scena e un intreccio di storie che portano i protagonisti principali a scontrarsi tra di loro scoprendo realtà che non credevano mai possibili. Il proprietario dell’azienda, d’altronde, non avrebbe mai potuto pensare di vedere nella propria moglie una nemica e nel suo truffatore il biglietto per la vittoria. Sono proprio questi esempi a raccontare in che modo Il profumo dell’Oro sia stato capace di andare oltre e di rendere i suoi 90 minuti dinamici, piacevoli, divertenti e perfino dotati di una discreta suspense.
La produzione francese ha giocato in modo semplice cercando di accettarsi senza pretese alcune e, al tempo stesso, aggiungendo alla sua ricetta della semplicità anche un bonus divertimento e uno di intrattenimento. Il risultato? Una commedia divertente in cui non puoi fidarti di nessuno se non fino a quando non vedi i titoli di coda apparire sul tuo schermo.
Il Profumo dell’Oro gioca la propria partita cercando di mettere in campo il divario tra chi guarda il successo e chi, invece, lo vive sulla propria pelle, ma non sfrutta questa tematica per tirare fuori una morale. Il protagonista vince e raggiunge il suo obiettivo attraverso un comportamento eticamente scorretto, e perfino il proprietario dell’azienda – a un certo punto – decide fare lo stesso gioco di Daniel. Nessuno all’interno de Il Profumo dell’Oro d’altronde conosce la moralità e tutti cercano di fregare gli altri senza preoccuparsi troppo delle conseguenze.
Non è un miracolo dei film Netflix e probabilmente lo dimenticheremo perché non eclatante, ma Il Profumo dell’Oro non può non essere considerato un bel film. Probabilmente con qualche dettaglio in più, come un tipo di iconicità ancora più forte, sarebbe riuscito anche a non farsi dimenticare, perché probabilmente l’unico difetto di questa produzione che non si prende troppo sul serio è proprio questo: si sottovaluta fino alla fine scaricando tutto quello che potenzialmente era carico di una memorabile iconicità. Se ci avesse creduto ancora di più avrebbe potuto essere un ricordo dei film original Netflix, ma ci ha creduto il giusto e con grande umiltà, diventando così un bel film che però presto dimenticheremo.