ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sulla serie tv Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere
Un fumetto animato: questa ci sembra essere la migliore definizione possibile per Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere. Mentre tenta la faticosa ripartenza al cinema (qui la recensione dell’ultimo capitolo dell’MCU, Captain America: Brave New World), la Marvel continua a non sbagliare nulla con le serie animate. Dopo la meravigliosa X-Men ’97, da recuperare assolutamente se non l’avete vista, arriva un’altra vera e propria perla, incentrata su uno dei personaggio più amati dell’intero patrimonio della Casa delle Idee.
Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere è un regalo per tutti i fan dell’uomo ragno. Come detto, sembra davvero un fumetto che prende vita, sia esteticamente che concettualmente. Viene presentato un protagonista che si rifà genuinamente alle radici del personaggio. Una storia semplice ma ben allestita, le cui trame si dipanano di puntata in puntata, fino al finale che, come i tentacoli del Doctor Octopus, apre a varie linee di sviluppo che fanno sicuramente pensare a una seconda stagione. Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere è una splendida serie animata. Un must per tutti gli appassionati, ma un’occasione anche per chi intende avvicinarsi al mondo Marvel e vuole farlo senza accollarsi anni di trame dell’MCU.
Un fumetto animato
Torniamo su questo concetto perché è davvero centrale ne Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere. Il primo elemento che balza agli occhi (e infatti lo avevamo sottolineato pure nella recensione dei primi episodi) nell’approcciarsi alla visione della serie è la sua meravigliosa estetica. I disegni vivaci, le scene incorniciate nelle vignette, i contorni morbidi delle figure: tutto richiama la produzione a fumetti. Come in X-Men ’97, anche in questo caso il primo sguardo è volto alla tradizione cartacea, per poi sviluppare una storia con una sua precisa identità sia stilistica che concettuale.
Non è solo l’estetica a essere fumettistica, ma pure lo spirito della serie. Il Peter Parker che vediamo è un fiero discendente della tradizione cartacea del personaggio, col suo enorme cuore, ma pure le difficoltà nel gestire un potere palesemente troppo grande per un ragazzo della sua età. Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere mette in scena i dissidi del giovane, che mentre dovrebbe godersi le amicizie, la scuola e la prima infatuazione, si trova a dover salvare vite e combattere alieni venuti chissà da dove. Il tutto però mantenendo, sempre, quello spirito incantato che è la chiave di moltissimi racconti a fumetti di Spider-Man.
Lo straordinario comparto citazionistico de Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere
Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere non si limita a omaggiare i fumetti, ma ci gioca apertamente. La serie, visibile ora interamente su Disney+, compie un enorme lavoro di riscrittura. Su diversi fronti. Dalle semplici citazioni (come il “falli secchi tigre” pronunciato da Henry, quando è una frase iconica di MJ), a varianti di personaggi iconici come la dottoressa Connors. Non mancano chiaramente i cameo, da Daredevil a Iron Man, e la presenza di altri protagonisti, come Amadeus Cho o Finesse, pescati dal ricchissimo patrimonio Marvel.
Non mancano, sorprendentemente, nemmeno i riferimenti agli eventi dell’MCU. Ed è davvero una sorpresa, perché la storia raccontata ne Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere è calata in un universo alternativo. Questa dettaglio è stato specificato prima del rilascio della serie, motivato con la volontà di non farsi limitare dalle strette maglie narrative dell’universo condiviso. Nonostante ciò moltissimi eventi accaduti nell’MCU si sono verificati pure in quest’altro universo. Una scelta che ha il merito di rendere familiare questo nuovo mondo agli spettatori, ma pure di dimostrare l’inesorabilità di alcuni eventi che sono tanto fondamentali da essere comuni a diversi universi.
La riscrittura di Norman e la parabola di Lonnie
Sono due, in particolare, in personaggi che ci hanno rubato l’occhio in questa prima stagione de Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere. Il primo è Norman Osborn, al centro di una pesantissima opera di riscrittura. Il cinico imprenditore assume il ruolo di guida di Spider-Man, e per gran parte del racconto ha anche una valenza positiva (nonostante il fatto che sia Norman Osborn non ci faccia proprio mai fidare di lui, ma su questo probabilmente intendeva giocare la stessa produzione). Nel finale si rivelano le sue intenzioni megalomani ed egoiste, però pure qui non assume mai un contorno completamente negativo. Rimane un personaggio estremamente ambiguo, che rischia di orientare per sempre l’azione di Spider-Man.
Particolarmente interessante, infatti, è la frase che nell’ottavo episodio Norman rivolge a Peter: “Da un grande potere, deriva un grande rispetto”. Vi suona familiare, no? Oltre che guida di Spider-Man, Norman diventa anche una sorta di figura paterna per Peter, soppiantando il defunto zio Ben. Cambia il riferimento e cambia la frase, con quel “rispetto” al posto del più celebre “responsabilità” che rischia di stravolgere al mission dell’uomo ragno. Quella frase gli ronza nelle orecchie nello scontro con Scorpion, facendogli perdere il controllo. Poteva cambiare per sempre la figura di Spider-Man, ma poi è arrivato Lonnie a ricordargli i veri valori di un eroe.
Proprio Lonnie è il secondo personaggio che si è preso la scena in questo primo atto de Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere. La sua parabola è stata davvero intensa: per salvare il fratello accetta di entrare in una gang, buttando all’aria una promettente carriera sportiva. Lì, però, trova una famiglia, fino ad assumere la guida di quella stessa gang. Ah, e ottiene pure dei poteri. Sembra che non gli sia andata male, però a ben vedere la parabola di Lonnie cela la metafora del destino di tutti quei ragazzi che, per situazioni avverse, sono inghiottiti dalla strada. E la strada, poi, non li restituisce mai.
Il futuro de Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere
Particolare attenzione merita pure l’episodio finale de Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere. Questo, intanto, offre una prospettiva particolare sulla genesi di Spider-Man. Col ritorno di Strange davanti alla scuola dove il ragno ha punto Peter, si dimostra una certa predeterminazione del ragazzo ad accogliere quei poteri. Era destino, come suggerisce pure il titolo dell’episodio, che ciò accadesse. Si torna ancora una volta sulle connessioni tra gli universi e viene sancita una certa assolutezza di Peter Parker, che comunque vadano le cose è destinato a diventare Spider-Man. Non si scappa dalle responsabilità, sembra dirci la serie di Disney+.
In coda all’episodio, ci sono poi alcuni spunti (giganteschi, a dirla tutta) offerti per il futuro. Il pezzo del simbionte sfuggito al portale e che entrerà in possesso di Norman. La nuova start-up di Henry e i misteriosi poteri di Nico. Soprattutto, però, la rivelazione riguardante il padre di Peter: è vivo e si trova in prigione. Con una carrellata di lampi, Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere ha preparato una tempesta, destinata a scatenarsi nella seconda stagione. A fronte di uno straordinario primo capitolo, il futuro pare ancora più luminoso per questa serie animata che conferma l’efficacia di produzioni di questo genere in casa Marvel.