ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Io e te dobbiamo parlare, il film di Alessandro Siani con Leonardo Pieraccioni
In occasione di questo periodo natalizio, due grandi campioni della comicità uniscono le forze per presentare un progetto unico nel proprio genere. Alessandro Siani dirige Leonardo Pieraccioni (e questa è una grande novità ) in Io e te dobbiamo parlare. È una grande novità non solo per l’incontro inedito tra il due attori, ma anche perché il toscano da tempo immemore ormai non veniva diretto da qualcun altro. Ha scelto, stavolta, di affidarsi ad Alessandro Siani, uno dei grandi protagonisti della comicità contemporanea, di ritorno dopo il buon risultato ottenuto dal suo ultimo film: Succede anche nelle migliori famiglie (qui la nostra recensione).
È abbastanza scontato che l’interesse in Io e te dobbiamo parlare ricada soprattutto sul connubio tra i due attori. E di questo parleremo ampiamente durante la recensione. Nel film, però, insieme a Siani e Pieraccioni c’è un cast di tutto rispetto, che ha impreziosito un racconto leggero e divertente, che forse pecca un po’ sulla trama, ma che ci regala attimi di spensieratezza e diverse risate. Ciò che, in fondo, la commedia è chiamata a fare.
L’incontro tra due scuole
Al centro di Io e te dobbiamo parlare c’è, dunque, l’incontro tra due scuole. Quella napoletana, rappresentata da quello che oggi è probabilmente il suo più fulgido esempio. E quella fiorentina, che ha da ormai trent’anni in Leonardo Pieraccioni il suo principale esponente. Anche in questi tempi di crisi per la commedia, Alessandro Siani è sempre riuscito a regalare prodotti estremamente godibili (qui la recensione di un altro dei suoi film). L’attore ha ormai un suo zoccolo di fedelissimi spettatori e bisogna dire che la sua carica travolgente riesce sempre a trasmettere quel buonumore che la commedia intende veicolare. Se a questa energia aggiungiamo quella irresistibile di Leonardo Pieraccioni, il risultato è esplosivo.
I due in scena si trovano alla perfezione. Rappresentano orgogliosamente le proprie scuole, esaltando i tratti delle diverse comicità . Ci sono tantissimi sketch basati sulla territorialità , ma in generale ognuno mantiene vivo il suo approccio, portando la propria identità nel racconto. Il grande obiettivo che riesce a raggiungere Io e te dobbiamo parlare è la sintesi di queste due identità . Nonostante le differenze, si crea una profonda armonia tra Siani e Pieraccioni, e traspare il divertimento che i due hanno provato nel lavorare insieme.
La commedia è un genere che vive molto di sensazioni. Di norma, se gli attori si divertono, allora è molto probabile che lo faranno anche gli spettatori. Vedere la chimica che s’instaura tra due comici così diversi è sicuramente un fattore positivo, armonioso per il buon esito del film. Questo incontro era il grande elemento d’interesse di Io e te dobbiamo parlare e non ha deluso le aspettative. Viene da se, però, che la centralità assunta dai due attori si prende prepotentemente la scena, andando a sacrificare altri elementi.
Io e te dobbiamo parlare vive di sketch
Soprattutto nella prima parte, Io e te dobbiamo parlare vive quasi prevalentemente di sketch. La trama risulta un po’ sacrificata, e viene fuori soprattutto nel secondo troncone del film, con il tradimento di Sara e l’arresto di Marsala. Evidentemente, la presenza in scena di due attori così performanti e anche così ingombranti richiedeva spazio, e un po’ di tessuto narrativo è stato immolato sull’altare della comicità , per dare sfogo all’energia travolgente dei due. Ciò non inficia, comunque, sulla godibilità del film, anzi. Proprio molti di questi sketch sono tra i pezzi più riusciti, come quello della cena di Antonio e Sara o le rapine di un Giovanni Esposito in versione davvero inedita.
Tuttavia, il film ha cercato di ambire a una struttura narrativa che richiedeva forse una complessità superiore. L’aspetto crime, per così dire, presentato in chiave giustamente ed evidentemente grottesca, è stato sempre un po’ strozzato. Largo piuttosto agli episodi, ai tanti passaggi divertenti che si susseguono nel film. In fondo è anche giusto così, in molte commedie classiche ci si ricorda più delle battute che delle trame. E sicuramente Io e te dobbiamo parlare non lesina battute da ricordare.
L’ottimo cast di Io e te dobbiamo parlare
È chiaro che due mattatori come Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni si prendano la scena, ma non si può non parlare dell’ottimo cast allestito per Io e te dobbiamo parlare. Sullo schermo si susseguono una quantità incredibile di volti della commedia (e non), e molti di essi danno il loro contributo alla causa. A partire dalla presenza più insolita, quella della star di Viola come il mare Francesca Chillemi, spalla di Siani ed elemento di sorpresa nella trama. L’attrice siciliana ha dato quel tocco di eleganza al racconto, fungendo da azzeccato contraltare al vulcanico Siani.
Molto bene anche Brenda Lodigiani come partner, invece, di Leonardo Pieraccioni, così come Gea Dall’Orto (giovane ma in gran rampa di lancio) nei panni della figlia a metà dei due protagonisti. Poi si susseguono, con ruoli minori ma efficaci, tanti altri protagonisti: da Sergio Friscia a Biagio Izzo. Da Dino Abbrescia a Lorenzo Renzi. Insomma, molto bene la coppia Siani-Pieraccioni, ma anche tutto il contorno di cui sono stati dotati non scherza.
Il tema principale
Pur vivendo soprattutto di sketch e mettendo su una trama legata alla parodizzazione del crime, Io e te dobbiamo parlare trova spazio pure per qualche riflessione. C’è un elemento particolarmente interessante nel film, che non si rintraccia tanto nel percorso (abbastanza scontato) dei due protagonisti, ma in ciò che condividono. Parliamo della figlia (metti nome), naturale di Antonio, adottiva di Pieraldo. Tramite le interazioni tra questi tre personaggi, il film introduce il tema della famiglia allargata, trattandolo con una semplicità incredibilmente efficace.
È chiaro che c’è una certa esagerazione, propria della commedia, nella delineazione dei rapporti umani, ma dietro questa si cela la dimostrazione di come ci si dovrebbe comportare in situazioni del genere. Sia Antonio che Pieraldo, a modo loro, cercano di mettere Maria al primo posto, provando a darle la maggiore stabilità possibile. Esemplificativa, in tal senso, è la battuta che il personaggio di Leonardo Pieraccioni esclama verso la coda del film, al ricevimento dai Marsala. Un passaggio che potrebbe sembrare poco significativo, ma che ha attirato la nostra attenzione perché capace di sottolineare un tema importante, trattato con convinta delicatezza.
Insomma, Io e te dobbiamo parlare possiede diversi pregi. Ci dà la possibilità di vedere insieme due grandi comici, circondati da un cast davvero ottimo. Mette in scena una storia semplice, con un sottotesto ben curato. E soprattutto, e forse questo è l’aspetto più importante, diverte. Ci sono poche cose migliori, sotto il periodo di feste natalizie, dell’andare in sala e farsi delle genuine e sincere risate. Io e te dobbiamo parlare offre questa possibilità . Un intrattenimento semplice, diretto e senza impegno. E non è assolutamente una cosa da poco.