Nell’episodio finale di Kidding tutto torna. Jeff deve fare il discorso di Natale in diretta prima di accendere le luci dell’albero. Anche questa volta decide di fare di testa sua e improvvisare un discorso, parlando in modo schietto e sincero, forse anche troppo. In questo discorso Jeff parla di tutto, del suo rapporto con i genitori, del rapporto con i suoi figli, della morte di Phil, dei suoi sbagli, i suoi rimpianti, le sue colpe, ma anche le colpe di tutti i genitori. È un discorso con parole semplici, facilmente comprensibile dai bambini che stanno ascoltando, eppure molto profondo e commovente. Finalmente ammette il suo più grande difetto: Jeff è molto bravo con le parole, sa parlare, ma non sa ascoltare. E per rimediare a questo, decide che l’unica frase che il suo giocattolo deve dire è: “Ti ascolto”.
Il bellissimo discorso termina con una scena esilarante che ci ricorda la preziosità di questa serie tv, ovvero saper arrivare in profondità senza tralasciare l’umorismo. Pickles-san infatti, vedendo che Jeff non ha acceso le luci dell’albero, interviene urlando “Allah akbar”, parole che sente dire da Jeff precedentemente e che creano scompiglio e agitazione nel pubblico presente.
Le conseguenze per il discorso di Jeff sono prevedibili: lo show di Mr. Pickles viene cancellato.
Seb parla al telefono con l’emittente e ci sorprendiamo nel vedere la sua reazione. Quando il rappresentante dell’emittente parla male di Jeff, lui – che abbiamo sempre visto come un uomo freddo, distaccato e con poca empatia verso il figlio – manda a quel paese il suo interlocutore e difende il nostro protagonista.
Quando sembra essere tutto ormai perduto, ecco che una fila interminabile di bambini attende pazientemente il turno solo per poter parlare con Mr. Pickles, come se fosse il nuovo Babbo Natale. Anche Seb è in fila, ma al suo turno, forse finalmente cosciente dei suoi errori, è lui a voler ascoltare il figlio.
Tutto sembra andare per il verso giusto.
Grazie al potere e alla volontà dei bambini, lo show di Mr. Pickles va di nuovo in onda, e trasmettono l’episodio che parla della morte di Phil. Jeff e Jill si riavvicinano, e anche con Peter le cose vanno meglio. Lui e Jeff chiariscono le loro divergenze. Quest’ultimo è sollevato e visibilmente più tranquillo, fino al momento in cui Peter gli chiede di fumare una canna con lui. In quel momento, in quel preciso istante avviene ciò che ci aspettavamo di vedere dal primo episodio: il punto di rottura di Jeff.
È questa la piccola scintilla che ha fatto scattare l’interruttore del personaggio interpretato da Jim Carrey. Senza pensarci, accelera e investe Peter con la sua auto. Negli scorsi episodi ci siamo chiesti: “Cosa spinge un brav’uomo a commettere un omicidio?”. Questa prima stagione di Kidding ci dà la risposta. Un lutto, il rischio di perdere il lavoro, le difficoltà con la propria famiglia portano una persona al limite, ma la verità è che a volte basta una frase, una sola parola sbagliata per perdere la ragione. A Jeff è bastato questo. Poco importa se è stato Peter a indurre Will a fumare o se è solo una coincidenza. Poco importa se è stata la sua influenza a cambiare il comportamento di suo figlio oppure no. Jeff, in quel momento, crede che sia così e questo basta per farlo reagire in quel modo.
La prima stagione di Kidding termina così, con un finale aperto e la speranza di un prosieguo per questa semplice ma splendida serie tv.