“Anche le cose belle finiscono”, ha scritto sicuramente qualcuno sul suo stato di Facebook nel 2011 sostituendo le “k” alle “c” e probabilmente eliminando le vocali dove possibile. E, proprio facendo mio questo concetto un po’ combat pop e qualunquista, lo dedico agli ultimi due episodi di LOL – Chi ride è fuori 2.
Per chi non ricordasse dov’eravamo rimasti, vi farò un recap di quanto successo, il classico “nell’episodio precedente” seriale insomma: gli allegri dieci comici hanno invaso il teatro di LOL – Chi ride è fuori, controllati dall’attento sergente della risata Fedez e il suo fedele braccio destro Frank Matano. Il gruppo si è sfidato a colpi di gag, battute ed esilaranti imitazioni per raggiungere un unico obiettivo: fare fuori la concorrenza in una sorta di Royal Rumble della WWE, ma della comicità e regalarci contemporaneamente alla loro sofferenza psicofisica anche – come avrebbe detto Emanuela Fanelli dei tempi di Battute a cui, ahimè, non sono imparentata – tanti bei sorrisi.
Prima e unica a cadere in battaglia, vittima di se stessa e anche del marito, durante i quattro episodi iniziali era stata Alice Mangione che ricoprendosi di scotch il viso era stata fisicamente impossibilitata a ridere violando così il regolamento del gioco. Tess Masazza e Diana Del Bufalo si erano confuse con la scenografia lasciandoci un loro ricordo così flebile e lontano da essere addirittura più insignificante della mia voglia di mettermi a dieta. Mentre Corrado Guzzanti, Mago Forrest, Maccio Capatonda, Virginia Raffaele e Max Angioni monopolizzavano prepotentemente la scena, lasciando in una sorta di limbo i colleghi Maria Di Biase e Gianmarco Pozzoli.
Detto questo e finito il recap lungo quanto Il conte di Montecristo, torniamo a questi episodi conclusivi di LOL – Chi ride è fuori 2. Devo ammettere e dichiarare subito di averli amati follemente. Se la comicità dei primi quattro era stata devastante, questa lo è stata ancora di più. A partire dalla prima gag, cominciata nell’episodio quattro e conclusasi con una terribile eliminazione nel cinque: mi riferisco ovviamente a quella di Angioni e Capatonda. Angioni, forse troppo preso dall’euforia di aver condiviso un momento esilarante e pazzesco con Capatonda, uno dei suoi idoli, si è lasciato scappare una smorfia di felicità, anche traducibile con il termine sorriso. E questo gli è costato caro. Ha dovuto abbandonarci, ma non prima di ricevere la medaglia al valore da parte di tutti gli spettatori.
Poco dopo a cadere è stata Tess Masazza, ma francamente non era chissà quale novità o quantomeno – per me – era un pesce fuor d’acqua (e sì la battuta è voluta). Purtroppo, forse a causa dell’ingombrante presenza dei colleghi, è rimasta schiacciata nell’angolino a subire le gag altrui senza riuscire veramente a partecipare o a dimostrarsi divertente per quanto mi riguarda. Ammetto, però, che è grazie a lei che abbiamo avuto la fortuna di essere benedetti da Corrado Guzzanti e una delle sue battute più semplici, inaspettate, ma anche letali: la battuta della patata aggiunta in cottura.
Altra grande presenza-assenza di questa seconda stagione di LOL – Chi ride è fuori è sicuramente Gianmarco Pozzoli che è restato in gioco fino quasi alla fine, ma a che prezzo? Non c’è stato un singolo momento memorabile di questo concorrente negli episodi conclusivi, nemmeno quando si è rasato la testa. Al contrario, sua moglie Alice – essere mistico e meraviglioso risultato forse della fusione dragonballiana di Arizona Robbins e April Kepner di Grey’s Anatomy – dalla control room continuava a dimostrarsi tremendamente divertente e di gran lunga più capace di intrattenere di quanto lo fosse lui. So bene che tra moglie e marito non bisogna mettere il dito e altri proverbi popolari e che quindi non dovrei fare paragoni tra loro, ma mi sono guadagnata il diritto di farlo dal momento che sui social sono molto popolari con l’account di coppia The Pozzolis Family. E lasciate che vi dica che anche lì Alice tira avanti la baracca.
Nota negativa anche per Diana Del Bufalo che seppure con la sua canzoncina sia riuscita a farmi sorridere in diverse occasioni, è solo dopo che mi ha fatto ridere, ma ormai era troppo tardi e lei era seduta comodamente su un divanetto della control room. Probabilmente complice la tensione e l’ansia di non dover ridere, la Del Bufalo aveva perso la sua spontaneità che poi è ciò su cui si fonda la sua comicità. Quasi mi sono sentita sollevata per lei perché la vedevo un po’ persa in gara.
Si è risollevata confermandosi assolutamente letale e devastante Maria Di Biase a cui basta anche solo muovere leggermente un qualunque tratto del viso per far soffrire i miei addominali che si contraggono così come succede solo durante i crampi mestruali. Non so per quale assurdo motivo, probabilmente è colpa di un antico retaggio del sud, ma ogni qual volta l’ho vista tirare fuori soldi dal reggiseno per incaricare qualcuno di fare qualcosa, sono morta dal ridere. Può sembrare banale, lo so, ma certe cose le trovo irresistibili e questa gag è una di quelle cose.
Ma parliamo dei protagonisti indiscussi di questa fase finale di LOL – Chi ride è fuori 2. Il momento di sofferenza più grande è stata sicuramente l’eliminazione del Mago Forest. Possiamo essere tutti d’accordo sul fatto che è stato il protagonista di questa seconda edizione. Forest per cui nutrivo uno strano sentimento contrastante e che non sempre riusciva a farmi ridere, questa volta mi ha portato totalmente dalla sua parte. Ho sperato davvero che fosse il vincitore di questa edizione di LOL – Chi ride è fuori 2, ma purtroppo non è stato così. Vederlo uscire dal teatro è stato così doloroso.
Ma protagonista e re dell’edizione è stato senza ombra di dubbio Corrado Guzzanti che dal primo all’ultimo momento è riuscito a fare comicità di qualità senza mai cadere, neppure con gli sketch più frivoli, nella banalità. Antonello Venditti mi ha costretta a contrarmi come se stessi soffrendo per una colica renale e ammetto di aver perso il respiro con le battute del Poeta, Brunello Robertetti. Tra l’altro a Guzzanti bisogna riconoscere il merito di essersi messo in gioco totalmente, non si è trattenuto un attimo. È andato fino in fondo, è caduto in battaglia con onore e si è guadagnato la standing ovation dei suoi colleghi e anche degli spettatori. Un grande, un mito della comicità in tutto e per tutto.
Ma parliamo dei finalisti, di coloro che hanno combattuto testa a testa fino all’ultimo istante per guadagnarsi la vittoria: Maccio Capatonda e Virginia Raffaele. Un duo che dovrebbe seriamente prendere in considerazione di approdare a teatro con uno spettacolo assieme. Sono stati divertenti, devastanti e sportivi.
La grandezza di Virginia Raffaele è chiara a tutti. Virginia non è solo una comica e un’imitatrice, è una macchina di personaggi e suoni inesauribile. Contiene al suo interno un’infinità di meravigliose sorprese a cui tuttora non riesco a trovare una spiegazione razionale. Da Belen pelosa a Sabrina Ferilli e ancora Ornella Vanoni e la battuta sul Brucomela, non smette mai di sorprendermi ed essere divertente. Virginia non è mai noiosa, non è mai ripetitiva seppure faccia la stessa identica imitazione e la sua grandezza – secondo me – sta proprio in questo.
Il duello all’ultimo sangue Virginia-Maccio è stato formidabile e avrei potuto guardarlo per ore. Ma alla fine solo un concorrente poteva essere proclamato vincitore e sono stata felicissima che sia stato Maccio Capatonda. Maccio vincitore l’avevo ipotizzato già nel primo episodio e devo dire che la sua è stata una vittoria meritatissima. Nel momento dei trailer, così come nella lettura dei libri, ho rischiato che mi scoppiassero entrambi i polmoni per il troppo ridere. L’elemento serioso è anche quello più letale nella sua comicità.
Ammetto, però, che sono convinta del fatto che Virginia abbia deciso di auto-sabotarsi e perdere più o meno volontariamente. La sua risata, seppure straordinaria se consideriamo l’effetto conclusivo della narrazione, mi è sembrata un po’ costruita, un po’ finta. Come se fosse entrata in modalità kamikaze e avesse scelto di sacrificarsi e liberarsi finalmente della serietà forzata.
Inutile dire che potrei essermi commossa davanti alle celebrazioni finali, perché era chiaro. Ma ci tengo a ribadire ancora una volta che questa edizione è stata superba, suprema. Avevo paura che potesse subire il peso del confronto con la prima stagione di LOL – Chi ride è fuori, ma come ho detto in precedenza, non può esistere tale confronto perché questo cast ha giocato in una categoria a parte. Perciò complimenti a tutti i partecipanti, complimenti a Fedez e Frank che si sono sciolti moltissimo, un grazie enorme va a Lillo che è riuscito ad essere davvero l’arma letale come ci aveva promesso e speriamo che la prossima stagione riesca ad essere ancora più devastante e divertente.