Non c’è nulla che leghi una persona a un film più della sensazione di aver vissuto quelle situazioni. Di solito questo si traduce in tematiche che abbiamo affrontato nel nostro passato: cose come il razzismo, il sessismo, il bullismo o qualche diagnosi per una malattia. Sono sensazioni che non fa piacere rivivere ma che creano una forte connessione tra prodotto e spettatore. Se solo ci fosse un modo per creare quella stessa connessione, così forte e salda, con una situazione positiva allora sarebbe una situazione ideale. Luca, ultimo film Pixar su Disney+, è riuscito a fare esattamente questa cosa con i liguri, gli italiani e anche persone al di fuori della nostra nazione.
Il lungometraggio animato datato 2021 aveva già attirato le attenzioni di molti ancora prima del suo primo trailer, soprattutto nel mercato italiano. Un prodotto Pixar ambientato nel nostro paese e diretto da un connazionale. Le speranze erano tante, la casa di produzione ha raramente deluso le aspettative, ma questa volta per noi era ancora più importante che il film fosse bello. Avevamo la voglia di venir rappresentati bene, in modo vero, di fronte a tutto il mondo. Per cui le nostre aspettative erano tante e molto alte. Luca è riuscito a rispettarle?
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Sì, ma andiamo a vedere come.
Il film di Enrico Casarosa respira aria mediterranea in ogni suo singolo momento. Abbiamo visto il nostro paese rappresentato un numero infinito di volte sul grande e piccolo schermo, ma raramente un prodotto non italiano è riuscito a essere così fedele alla realtà. L’intero borgo sulla costa dove si svolge la storia è una bellissima rappresentazione degli usi e costumi della zona ligure intorno agli anni ’50. Il film non esprime mai in modo diretto quando è ambientato, ma un occhio attento può notare tutti i piccoli indizi.
I vari trailer ci avevano permesso di assistere a qualche scorcio del borgo, ma la rappresentazione completa che Luca e Alberto visitano durante la durata del film è piena di tutto. Questo è il termine che riteniamo più adatto a descrivere il paesello costiero: pieno di vita, pieno di accenni storici, pieno di easter egg, pieno di citazioni e anche pieno del giusto numero di stereotipi. Quegli stereotipi che ci hanno sempre contraddistinto sul grande schermo e dei quali avevamo così tanta paura prima di vedere Luca. Eppure vengono usati in modo intelligente e fino.
Dare il progetto in mano a un regista italiano ha permesso al lungometraggio di essere perfetto sia per il nostro mercato che per quello internazionale. Casarosa non ha riempito il borgo di stereotipi banali, sconclusionati e noiosi. Ha saputo usare quell’ironia che solo noi italiani abbiamo verso l’Italia in modo tale da far ridere anche noi delle rappresentazioni. Ci sono sì i vecchi che giocano a scopa e le persone che parlano gesticolando, ma non sono gli unici abitanti del posto. Vediamo bambini giocare a calcio, venditori chiacchierare con i clienti, anziani che giocano a scacchi e gente che si ferma a mangiare un gelato. Ogni inquadratura di Luca sembra una fotografia alla quale abbiamo applicato un filtro.
Venir rappresentati in un modo così genuino scalda il cuore.
Il film non cerca di prendere una qualsiasi storia e ambientarla in Italia, no. L’idea che lo rende forte è che la storia è modellata in modo tale da sembrare ambientata nel nostro paese e non semplicemente inserita al suo interno. Ogni atteggiamento, sviluppo di trama, caratterizzazione dei personaggi è minuziosamente legata al luogo di ambientazione, all’aria che si respira, alle leggende del posto.
Se siete italiani o addirittura liguri, Luca farà risvegliare dentro di voi e le vostre famiglie una sensazione di benessere. Perché il film non è indirizzato al solo pubblico di bambini, anzi, la sua ambientazione strizza l’occhio a tutte le generazioni, compresa quella più anziana. Tornando al discorso iniziale, è un film che comprende il suo pubblico e sa come stimolare le reazioni volute. Dal punto di vista tecnico è un capolavoro dell’animazione, un mix di tantissime tecniche tra cui la stop-motion che danno all’opera un sentore tutto suo pur rimanendo familiare.
Da apprezzare ed esaltare anche i colori delle immagini, al tempo stesso vividi e datati. L’opera sembra aver congelato il borgo a mezzo secolo fa, per poi renderlo di nuovo vivo appena si fa partire il film. La luce del sole e delle altre stelle illumina i giorni e le notti dell’avventura di Luca e Alberto tra pensieri, desideri e sogni. Due personaggi che si incontrano per caso e sviluppano un rapporto tanto semplice quanto realistico. Inoltre per noi Italiani c’è sempre qualche chicca extra.
Soprattutto dal punto di vista dei dialoghi, anche nell’opera in lingua inglese, i personaggi del posto non mancano di esprimersi con termini italiani alla fine dei dialoghi o semplicemente quando accade qualcosa sullo sfondo di una scena diversa. Il tutto viene accompagnato da una lista di canzoni che, pur orfane dell’idea iniziale di affidare il tutto a Morricone ormai passato a miglior vita, riescono a farci sentire ancora più a casa davanti allo schermo con pezzi senza tempo della musica italiana.
Se chiudete gli occhi, Luca è una giornata tipica di quei tempi.
Noi non vi consigliamo solamente di vederlo, ma vi invitiamo a farlo e a coinvolgere il resto della famiglia. L’ultima opera Pixar è un prodotto che nessuno, soprattutto nel nostro paese, dovrebbe farsi sfuggire (e che rafforza un catalogo già fenomenale). Adatto a grandi e piccini con metafore semplici che regalano più significati ad ogni scena, ricordandoci purtroppo di come alcuni argomenti siano ancora contemporanei. La trama non è di certo la parte più forte di Luca ma non pensate che sia un male. La sua semplicità e linearità permette al film di raccontare una storia semplice ed efficace senza cadere nei soliti cliché per allungare il brodo.
Un’altra piccola chicca che potremo notare vedendo il film sia in originale che in italiano è che molte voci sembrano simili, forse troppo simili. La Pixar ha infatti fatto recitare a doppiatori nostrani sia i dialoghi in inglese che quelli nella nostra lingua, fornendo un prodotto che anche all’estero continua a voler ricordare di essere di stampo italiano. Scelta veramente accurata e che rende al meglio l’idea in testa al regista. Il film infatti sta ricevendo consensi sia dai fan che dalla critica e non ne siamo stupiti.
Il sogno per noi italiani è che questa opera di Enrico Casarosa sia solo il primo di tanti lungometraggi dati in mano al regista che già aveva lavorato al cortometraggio La luna per lo stesso studio. È una bellissima sensazione quella di essere rappresentati al mondo in un modo così divertente e allo stesso tempo così fedele e sincero. L’Italia in tutta la sua bellezza e particolarità, non solo per la Liguria ma un po’ per ogni paesino costiero della nostra nazione.
Che siate siciliani, toscani, pugliesi o sardi, troverete una parte di voi in Luca anche se le città non corrisponderanno. Un film che vuole ricordarci quanto due persone possano essere simili e provare le stesse cose seppur con tutte le loro diversità. Le aspettative non sono state rispettate, sono state superate alla grande.