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Màkari – La Recensione della 02×01: Lamanna è tornato

Màkari
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Dopo un periodo di appuntamenti seriali sorprendenti, da La Sposa alla terza stagione de L’amica Geniale, ieri sera, 7 febbraio, sono tornate su Rai 1 anche le indagini per caso di Saverio Lamanna e del suo fido Piccionello. L’attesissima seconda stagione ci accompagnerà con tre nuovi appuntamenti serali fino a lunedì 21 febbraio. La fiction prende il nome dal piccolo borgo siciliano Màcari ed è liberamente tratta dai romanzi di Gaetano Savatteri, giornalista, saggista e scrittore molto attivo e stimato. Pur non potendo fare paragoni, è impossibile non scomodare il maestro Andrea Camilleri. Ma come afferma lo stesso Saverio in questa nuova puntata: “io non sono Montalbano”. Prodotta da Palomar e Rai Fiction, e arrivata lo scorso marzo 2021, Màkari ha segnato un passaggio di testimone ben riuscito con l’intrattenimento inaugurato da Montalbano, proponendo un nuovo approccio narrativo firmato Rai, più maturo e lontano dagli stereotipi. La fiction, che oscilla tra la commedia e il poliziesco, tra dramma e ironia, si ispira alla tradizione e alla letteratura, ma ha il coraggio di lasciarsi contaminare da un linguaggio più contemporaneo e internazionale. A partire dai dialoghi, più spigolosi e coloriti, fino al protagonista stesso: Saverio Lamanna.

Saverio Lamanna

Intrepretato da Claudio Gioè, il personaggio principale è un tipo insolito, ben rappresentato dall’attore palermitano che sembra essere a suo agio con un ruolo tragicomico. Si tratta di un curioso patologico, un “farfallone” e furbacchione che non sempre coincide con l’immagine dell’eroe positivo a cui siamo abituati. Per questo la prima stagione è stata difficile da inquadrare, con la sua miscela insolita di elementi innovativi ed elementi della vecchia scuola. Le prime due puntate, infatti, non coinvolgono immediatamente tanto quanto fanno le ultime due. I personaggi venivano presentati frettolosamente e non era facile capire subito cosa volesse raccontarci la serie. A sedurre immediatamente lo spettatore però, oltre alla recitazione del cast, è stata la colonna sonora che conquista ancora per il suo eclettismo. Le tracce strumentali sono composte da Ralf Hildenbeutel mentre la canzone di apertura, intitolata Màkari, è interpretata dal gruppo musicale Il Volo ed è stata composta da Ignazio Boschetto. I brani musicali non originali che fanno da sfondo alla vicenda, invece, spaziano ancora dal rock psichedelico, come i Jefferson Airplane, agli innumerevoli omaggi a Franco Battiato.

Saverio Lamanna è tornato con un secondo capitolo, più disoccupato e squattrinato che mai. Sebbene la partenza lenta, la prima stagione si è rivelata una fiction insolita, intrigante e peculiare. Facciamo un bilancio della prima puntata della seconda stagione di Màkari e capiamo perché la seconda è addirittura migliore della prima.

Chi è Saverio Lamanna

Màkari

La prima stagione ci introduce il protagonista nel momento più instabile della sua vita. Dopo un lungo periodo trascorso a Roma come portavoce del sottosegretario del Ministero dell’Interno, il giornalista Saverio Lamanna ha perso il lavoro per una sua leggerezza professionale. Ha deciso di gettare tutto in mare (letteralmente) e si è rifugiato nella sua soleggiata terra d’origine, la Sicilia, per l’esattezza, nella sua piccola e incantevole Màkari. Non è stato facile capire le intenzione e i piani di Lamanna, almeno non nei primi due episodi. Ma per fortuna a fargli da “spalla” c’era il suo amico d’infanzia Giuseppe “Peppe” Piccionello (Domenico Centamore): un amico che tutti meritiamo. Ingenuità e scaltrezza, goffaggine e saggezza, Piccionello ricorda tanto un Agatino Catarella di Montalbano con infradito e bermuda. Eppure finirà per stupirci con la sua profondità d’animo. Felicemente disoccupato, ozioso e in una sorta di pausa di riflessione con sé stesso, la sera del suo arrivo Lamanna troverà subito l’amore. Incontra infatti la studentessa Suleima Lynch (Ester Pantano), la quale lavora come cameriera al ristorante di Marilù (Antonella Attili): un’altra amica che tutti meritiamo.

Saverio sta per diventare padre?

Màkari

Lamanna non ha un centesimo, tantomeno un piano per il futuro, ma si lascia distrarre sempre e comunque dal suo istinto. Per quattro episodio abbiamo curiosato insieme a lui, seguendolo come detective improvvisato in casi di omicidio sconvolgenti. Curioso, geloso e a tratti immaturo, Lamanna è un esteta che ama il cibo, la quiete, le donne e ficcanasare. Più che per deformazione professionale, il suo è un vizio a cui non riesce a rinunciare. Al contrario della Signora in Giallo e di Don Matteo, fortunatamente, non trasformerà Màkari nella città più pericolosa del mondo (dopo Cabot Cove e Gubbio, ovviamente). Saverio si infila nei casi apparentemente semplici e risolvibili fino a scovare il cavillo, aiutando così la polizia che fin troppo spesso non ha tempo di occuparsi a fondo di ogni indagine.

Màkari assicura un’alternanza molto equilibrata tra spensieratezza e crimine. Propone una storia moderna, raccontata con un taglio onesto e disilluso. Lamanna è un personaggio credibile e verosimile. Una volta in Sicilia, come abbiamo visto, riprenderà a scrivere, dimostrando però che mangiare di sola scrittura è sempre più difficile. I suoi romanzi lo impegnano molto, ma non rendono la soddisfazione economica che vorrebbe. E poi c’è la curiosità spasmodica di ficcanasare che lo porta a perdere tempo diventando detective per caso. Non riesce a fare a meno di impicciarsi dei problemi degli altri. Forse lo fa per sfuggire dai suoi? Soprattutto dal conto in banca che si tinge ogni giorno di una nuova sfumatura di rosso. Nei quattro episodi della prima stagioni abbiamo imparato a conoscerlo, lasciandoci conquistare dal suo modo di fare affabile e furbetto. La quarta puntata, La fabbrica delle stelle, ci aveva lasciato con una notizia inaspettata: Suleima sta partendo per Milano e comunica a Saverio che forse è incinta.

Stessi problemi, nuove indagini

Claudio Gioè

È trascorso un anno, Suleima non è incinta, con gran sollievo di Saverio, ma è maturata ed è ancora a Milano per il suo stage di architettura. Giù in Sicilia, Lamanna però ha gli stessi problemi di sempre. Il delitto di Kolimbetra ci accoglie subito con un nuovo volto, quello di Curzio, l’editore di Lamanna che adora i suoi romanzi, ma non riesce a venderli. La seconda new entry, più pericolosa, è il carismatico capo di Suleima, Teodoro Bettini (Andrea Bosca), che sta per recarsi ad Agrigento insieme a lei per lavoro. Saverio, ovviamente, non ha un centesimo, ma deve raggiungerla a tutti i costi. Per farlo dovrà svestire ancora una volta i panni di scrittore e indossare quelli di un’altra professione a caso: questa volta è il momento di vestire quelli di un provetto Alberto Angela. Il suo editore, dopo avergli spiegato come funziona in mondo oggigiorno, gli ha trovato un ingaggio per un canale web, Link Sicilia, per realizzare alcuni servizi video suoi luoghi della Sicilia patrimonio dell’Unesco. Agrigento dunque sarà la prima tappa del tour. Ma non è tutto. Peppe ha bisogno delle doti investigative del suo amico. Noemi, la figlia della comare Lina, è “quasi scomparsa” (un modo alternativo per dire “sotto protezione” dalla mafia), insieme al suo compagno, Simone Cannizzaro. Mentre Peppe se ne va in giro con 6000 euro dentro una borsa frigo, con le solite infradito, arriviamo alla Valle dei Templi dove ci aspetta anche una magnifica lezione di archeologia. La sottorama culturale arricchita da un’ironia sagace e dalle citazioni cinematografiche e pop sono il fiore all’occhiello di questo nuovo capitolo firmato Rai, che riesce a farci sorridere con una narrazione colta e intelligente.

Sebbene sia trascorso un anno, Màkari riprende da dove ci eravamo lasciati. Le frizioni tra i due innamorati continuano. Questa volta però gli attriti sono per la storia a distanza. Continuano anche la gelosia di Saverio e i suoi problemi di soldi. Sullo sfondo, si continua a parlare di mafia, dei drammi e delle contraddizioni di oggi, che Peppe sembra capire meglio di Lamanna. Subentrano temi interessanti, dai più seri, come il lavoro, fino a quelli di natura più hi-tech: dal branding ai social network, dai copriwater (copywriter) fino alla “tecnologia che ci ascolta”. Peppe sembra essersi emancipato dal suo ruolo di macchietta o “spalla” comica secondaria e diventa a tutti gli effetti un partner solido per Lamanna. Ritroviamo anche il vicequestore Randone (Filippo Luna), il cui rapporto con Saverio è più maturo e carico di una tensione narrativa più avvincente. L’unica nota traballante è l’accoppiata professionale Suleima-Teodoro, ma siamo sicuri ci riserverà qualche sorpresa nelle prossime due puntate.

Torna la Sicilia “bedda”, ma piena di contraddizioni

Màkari agrigento

La seconda stagione inizia con una puntata carica di buoni proposti. Pur restando nell’ambito della fiction, Màkari sa spingersi in un territorio nuovo, proponendo un personaggio faticoso da inquadrare, ma che alla fine conquista il pubblico. Soprattutto grazie ai suoi lati negativi, che lo rendono umano. La protagonista indiscussa di questa nuova stagione è di nuovo la Sicilia. Le riprese sono avvenute ancora nel piccolo borgo di Màcari, a pochi minuti dalla famosa spiaggia di San Vito Lo Capo. Nella prima stagione siamo stati sommersi dalla bellezza semplice e suggestiva, quasi da cartolina, di Custonaci, Trapani, Segesta, Erice e Scopello mentre la prima puntata della seconda ci porta nel cuore pulsante della cultura sicula e della Magna Grecia: siamo ad Agrigento, dalla Scala dei Turchi alla Valle dei Templi.

Ci troviamo di nuovo in una terra bellissima, ma piena di contraddizioni e di problematiche irrisolte che esploriamo attraverso gli occhi di Lamanna e Piciniello. Una coppia di moderni di Don Chisciotte e Sancho Panza, come li ha definiti il regista della fiction Michele Soavi che ritroviamo alla regia mentre nel reparto sceneggiatura abbiamo un team di scrittura rinnovato. E la differenza è già evidente dalla prima puntata che sa parlare del presente utilizzando un linguaggio attuale, credibile e molto lontano da quello della fiction vecchio stile.

Il ritorno di Lamanna non ha tradito le nostre aspettative, anzi ha intrapreso una direzione ancora più matura e innovativa. Aspettiamo dunque il prossimo appuntamento di lunedì 14 febbraio, di nuovo in prima serata su Rai 1 oppure in streaming su RaiPlay.

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