ATTENZIONE: se prosegui nella lettura, potresti imbatterti in spoiler su Mammals, la nuova serie disponibile su Prime Video!!
Delle circa cinquemila specie di mammiferi, solo il 5% forma delle coppie che durano tutta la vita. Il restante 95% oscilla tra infedeltà, stanchezza, rifiuto, bisogno di cambiamento. L’arvicola delle praterie è uno di quei mammiferi che rappresenta l’eccezione alla regola. Il legame monogamico, nel caso delle arvicole delle praterie, è una questione di chimica, di fattori epigenetici, di attività neuronale. Dopo essersi scelte, le arvicole restano insieme per tutta la vita e anche oltre. Se la femmina muore, il maschio non cerca un’altra compagna. Il concetto di fedeltà è qui declinato nella su accezione più vera. Ma se questa particolare specie di mammifero si comporta come l’eccezione, la regola è un’altra. Mammals, la miniserie disponibile dall’11 novembre su Prime Video, è la dramedy con James Corden che si avventura nel tema dell’infedeltà coniugale e cerca di sondarlo con lo sfolgorio umoristico tipico di certe commedie britanniche.
Mammiferi è la traduzione del titolo inglese. Un’unica parola, un unico sostantivo che si presta ad essere il fulcro interpretativo attorno a cui ruota tutta la costruzione della serie. Mammals è stata scritta dal drammaturgo e regista inglese Jez Butterworth. Diretta da Stephanie Laing e con un cast piuttosto scarno che vede James Corden, Melia Kreiling, Colin Morgan e Sally Hawkins nei panni dei protagonisti, la dramedy di Prime Video è composta da soli sei episodi, per giunta nel formato breve di 20-25 minuti di durata ciascuno. È un’opera che oscilla tra realismo e surrealismo, con un occhio che guarda al cinema di Woody Allen, soprattutto in alcuni dialoghi e nella musicalità complessiva. È breve, divertente e piacevole da guardare, ma anche bizzosa, malinconica e riflessiva in lunghi tratti. James Corden è Jamie Buckingham, un marito felice e chef rinomato che vede crollare il proprio mondo quando scopre accidentalmente sul telefono di sua moglie dei segreti nascosti. Mentre è in gita in Cornovaglia, la coppia affronta il suo primo momento di crisi: Amandine, la seducente moglie di Jamie, ha un aborto spontaneo e perde il bambino che portava in grembo. Il lutto per la scomparsa del bambino mai nato si unisce però a una lunga rete di dubbi e sospetti che iniziano ad assalire Jamie dal momento in cui scopre l’infedeltà della moglie.
Mammals intreccia il filone romantico con i ritmi del giallo, accompagnandoci in quella che sembra essere una vera e propria indagine che il protagonista conduce sulla scarsa fedeltà della moglie.
Goffi inseguimenti a bordo di un monopattino, corrispondenze sul cellulare intercettate, video inequivocabili e passi falsi confermano, tassello dopo tassello, tutti i dubbi di Jamie, andando oltre le sue più catastrofiche previsioni. L’adozione del punto di vista del personaggio di James Corden ci porta inevitabilmente a solidarizzare con lui: Amandine è la donna infedele che tradisce un marito innamorato e ferito, con una naturalezza e una disinvoltura che appaiono fin troppo sospette. Per sei episodi, continuiamo a guardare la storia con gli occhi Jamie, entrando in empatia con lui e non avendo neppure una ragione per giustificare i capricci e le scappatelle di Amandine. Il finale, con un inatteso cambio di prospettiva, ribalta invece tutto. È un vero e proprio tocco di classe della scrittura di Mammals, che sembra invitarci con ironia a non focalizzarci su un solo punto di vista, ma ad ampliare gli orizzonti e provare a guardare le cose da un’inquadratura diversa. Non male per una serie che a un certo punto sembrava essersi incamminata su un sentiero senza via d’uscita.
Accanto al filone principale, la serie disponibile su Prime Video mostra anche le crepe e le incertezze di un’altra coppia: Lue, sorella di Jamie, e Jeff Wilson, suo cognato e migliore amico. Mammals sembra volerci mostrare le difficoltà che affrontano le coppie moderne nel loro percorso di vita insieme. Come il 95% dei mammiferi, anche gli esseri umani finiscono per cedere alle debolezze e dar sfogo ai propri istinti, mettendo in secondo piano i legami di fedeltà. L’amore è impossibile, è questo il claim della serie, ripetuto così spesso da spingerci a credere nell’esatto opposto. Mammals ha una visione fortemente pessimistica delle relazioni tra uomo e donna. Ci mostra con cinismo ed ironia lo sfaldarsi di un rapporto, le sue innumerevoli implicazioni, il carico di frustrazione e sofferenza che finisce per depositarsi sulle spalle di chi vi ha creduto. L’amore è impossibile sì, ma gli individui continuano comunque a lasciarsi incantare dalla magia dell’impossibile.
La serie instaura con i mammiferi un legame metaforico che si trascina dietro fino all’ultima scena.
La balena è uno degli animali più ricorrenti – appare nel primo episodio, nel primo incontro tra Amandine e Jamie e nel finale – e sembra star lì apposta per ricordarci che esistono delle profondità che vanno esplorate. Ciò che è nascosto dentro di noi, nelle cavità oceaniche dei nostri impulsi più irragionevoli, va portato alla luce e attentamente scandagliato se vogliamo capire qualcosa in più sulla nostra natura di esseri umani. Si dice che avvistare una balena porti fortuna, forse per Jamie e Amandine non è stato esattamente così, ma la presenza dell’animale è la testimonianza di un percorso di inabissamento e risalita in superficie. Un percorso che è costato caro a chi ha avuto l’incombenza di doverlo affrontare. Mammals è una serie che offre tanti spunti, con chiavi narrative diverse. Come tutte le dramedy, anche questa passa da momenti comici a momenti più propriamente drammatici nello spazio di qualche sequenza. In alcuni punti, la serie Prime Video diventa persino malinconica, persa nei sogni ad occhi aperti del personaggio di Lue, tanto teatrale quanto profondamente angoscioso.
Sembra una storia sospesa, un giallo confinato in una dimensione onirica che poi ripiomba all’improvviso nella realtà. I cambi si stile e di tono risultano a volte un po’ troppo inattesi e forse per questo vagamente artificiosi. Nel complesso la serie non è male. James Corden è a suo agio nella parte del marito tradito e impacciato. La fotografia e le ambientazioni sono incantevoli, alcuni spunti di riflessione interessanti. I salti temporali e i focus insistiti sulle trame secondarie appesantiscono in alcuni punti la narrazione, ma nel complesso Mammals è una buona serie tv, adatta soprattutto per il weekend.