C’è un tempo giusto per tutto, e questo Mare Fuori 4 sembra non saperlo. Giunta nel vivo della sua stagione, la Serie Tv fenomeno italiana comincia a non aver più nulla di questo termine. A ogni episodio (che potrete recuperare qui) di più, la parola fenomeno non sembra infatti altro che un ricordo, un aggettivo di cui si parla solo al passato. Come detto anche qui, tante e troppe cose non stanno funzionando in questa quarta stagione. Non funzionano Carmine e Rosa descritti come i Romeo e Giulietta di oggi, non funziona il personaggio arrabbiato e rancoroso del comandante, e non funziona neanche Ciro Ricci. E’ proprio per lui che, infatti, il momento giusto è già passato da un tempo.
Cercando di giocarsi una carta vincente schierando un personaggio fatto fuori troppo presto, Mare Fuori 4 rilancia Ciro Ricci in scena, provando a stravolgere un’identità che non può essere stravolta. E questo, purtroppo, è solo uno dei tanti punti deboli di questa quarta stagione.
Ciro Ricci come Berlino ne La Casa de Papel, torna in scena perché fatto fuori troppo presto. Ma per questa operazione è troppo tardi
Ciro Ricci torna in Mare Fuori 4 per appropriarsi di un’umanità che non ha mai conosciuto, che non ha mai avuto. Il Ciro che conosciamo noi rompe le ossa di chi gli sta accanto, cercando di affermare il proprio potere a qualunque costo. Sacrificando tutto, sacrificando tutti. In questa quarta stagione di tutto questo non vi è nulla, se non una santificazione del diavolo. Stravolto in ogni dove, Ciro si mostra come un figlio di famiglia che salva la madre dal destino che Don Salvatore le aveva imposto. E’ simpatico, malinconico, brillante, riflessivo. E’ coraggioso. A vederlo, sembra uno che prima di sparare un colpo ci pensa 1000 volte. Il Ciro Ricci che abbiamo conosciuto noi, invece, spara dei colpi irrazionali e istintivi. Non ci pensa un secondo. Compiace il padre. Vive di lui e attraverso lui.
In questo nuovo episodio Ciro Ricci viene a conoscenza della verità, di quel che il padre aveva fatto alla propria madre. La salva, la mette al sicuro e, con aria diffidente, rivolge qualche parola al padre per poi finire all’IPM. L’intenzione sembra chiara: Mare Fuori vorrebbe aprire una finestra di luce sull’oscurità di Ciro Ricci, ma non è questo il momento di farlo. Bisognava farlo prima o, almeno, tenerlo in vita per scavare dentro la sua anima. Adesso non serve a niente regalarci la sua parte migliore. E’ fan service, una mossa fatta per ottenere consensi e restituire dei colpi di scena. Se proprio bisognava affrontare il destino della madre, allora toccava dare questo compito a Rosa, in modo tale da non parlare solo del suo rapporto con Carmine e consentirle di avere una propria identità, un ruolo nel suo passato e nel suo presente.
D’altronde la dinamica della scomparsa della madre, avrebbe potuto funzionare. Gli interrogativi erano interessanti. Bastava saperla gestire e non dare questa responsabilità a un personaggio che, adesso, non può più ricevere il suo riscatto.
L’inizio debole (di cui abbiamo parlato qui) non è stato dunque migliorato dallo sviluppo. Carmine, che ha appena lasciato l’IPM, avrebbe potuto essere tanto e tutto in Mare Fuori 4. E invece eccolo qui, schiavo di una relazione sentimentale disfunzionale che fa acqua da tutte le parti. Il suo era il protagonista che, per eccellenza, restituiva l’essenza della serie e del titolo. Il modo per gestirlo c’era, ma adesso – giunti a questo punto – possiamo dirlo: il personaggio di Rosa Ricci è stata la disgrazia di Carmine, e lo stesso al contrario. Il loro rapporto, messo in primo piano di fronte a tutto, ha derubato i due protagonisti di quel potenziale che avrebbe potuto fare di loro qualcosa di molto di più di Romeo e Giulietta.
La fantasia continua a essere uno dei punti principali di questa quarta stagione in cui un esame diventa un diario di bordo. Kubra, dopo aver passato giornate sui libri, affronta l’esame raccontando la propria storia. Seppur delicata, questa scelta narrativa rappresenta l’ennesima scelta sbagliata di Mare Fuori 4 che, invece, avrebbe potuto dare maggior credibilità al personaggio della ragazza. Caratterizzata da un triangolo e da una determinazione quasi fastidiosa, Kubra è supponente, disturbante, spesso schiva. Il confine tra l’essere ostinate e l’essere difficile da digerire è davvero labile, e anche in questo caso Mare Fuori 4 l’ha superato distruggendo un altro personaggio che avrebbe potuto essere qualcosa di più.
Mancano due appuntamenti alla fine di Mare Fuori 4, e tutto continua ad annunciare un finale disastroso. Passando da Edoardo Conte (di cui abbiamo parlato qui) a Carmine, le cose da salvare in questa stagione sono davvero poche. Rimangono solo Cardiotrap e Alina che, fortunatamente (come detto qui), non fanno nulla per farsi notare, facendosi apprezzare proprio per questo. Perché il vero segreto per vincere sarebbe stato proprio questo: togliere qualcosa, non estremizzare le dinamiche. Essere più tiepidi, restituendo ai personaggi un percorso meno pretenzioso, e non forzato a tal punto da diventare innaturale.