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C’è una cosa che ci siamo chiesti nel corso di questa seconda e ultima parte di Mare Fuori 5: perché questa non è l’ultima stagione? Che cosa ancora devono aggiungere a questa trama che sembra oramai aver esaurito qualsiasi idea? Ce lo siamo chiesti fin dall’inizio imaginando quanto questa cosa potesse essere la carezza, l’ultima, di una Fiction che si è persa a ogni stagione di più. Rosa Ricci ha finalmente scoperto che sua madre è viva e, dopo un momento di rabbia, è riuscita a ricostruire un rapporto. Ha ben chiaro che uomo fosse suo padre e quanto disumano potesse essere suo fratello. Cardiotrap è andato via dall’IPM per ricominciare finalmente una nuova vita e Silvia, insieme a lui, ha fatto la stessa cosa.
Quel che rimane, adesso, è un agglomerato di storie che auspicabilmente troveranno la loro naturale conclusione nella sesta e ultima stagione. Eppure, considerando quanto la Fiction sia scesa di livello nel corso del tempo, non possiamo fare altro che continuare a chiederci perché non dare un taglio netto adesso, quando tutto è ancora lì fermo e in attesa di risposte. D’altronde, questa quinta stagione non ha scombinato nessuna scomoda verità, non ha cambiato le sorti della trama in modo sconvolgente. E’ rimasto tutto più o meno come all’inizio. Nessun evento, scelta o conseguenza ha fatto sì che qualcosa mutasse sconvolgendo gli equilibri. L’unico vero cambiamento ha a che fare con Rosa e sua madre, ma a questo eravamo oramai pronti già da un po’. Lo eravamo perfino dalla quarta stagione.
Mare Fuori 5 torna con una seconda parte che non sposta o aggiunge niente di davvero rilevante alla trama. E va via con il solito finale di ogni stagione

Anche questa seconda parte di Mare Fuori 5 decide di non fare a meno di Ciro Ricci, ma questa volta del vero Ciro Ricci. Come avevamo detto già nel corso della quarta stagione, non era possibile cambiare l’anima di un personaggio uscito dalle scene. Ciro era morto, e fino a quel momento era stato soltanto un essere sprezzante, mostruoso. Un adolescente che conosceva soltanto la violenza perché soltanto questa gli era stata insegnata. Fino a quel momento, Ciro era palesemente questo per tutti senza alcuna interpretazione. La quarta stagione ha cercato però di confondere un po’ le acque, raccontando un’immagine inedita che ritraeva Ciro umanamente diverso rispetto a come lo abbiamo conosciuto.
Come avevamo anticipato, questo tipo di contraddizione sarebbe costata molto in termini di credibilità a Mare Fuori 5 perché aveva creato due personaggi diversi che in comune non avevano niente. Erano l’uno opposto dell’altro. E non perché Ciro Ricci fosse diviso tra il bene e il male, ma per via di importanti problemi di scrittura che hanno dimostrato di non sapere dove andare a parare davvero. E di questo troviamo la dimostrazione – se ancora ce ne fosse la necessità – in questa quinta stagione. Ciro Ricci in passato ha contribuito a compiere un atto terrificante che chiunque contenga dentro di sé anche un minimo di umanità non riuscirebbe mai a compiere.
Il Ciro Ricci che ci è stato raccontato fino a questo momento tramite ricordi e flashback non è dunque altro che un vertiginoso buco di trama utilizzato consapevolmente per riportare in scena un personaggio che probabilmente è stato messo da parte troppo presto, e questi continui agganci con il passato non erano altro che un modo per provare a trovare un compromesso tra l’averlo ancora in scena e il non poter più sviluppare il suo personaggio. Ed è inevitabile che, a conti fatti, Ciro Ricci rappresenti esattamente il simbolo del disfacimento di Mare Fuori. Come nel caso del suo personaggio, la Fiction sembra – come visto in questa quinta stagione – andare avanti senza sapere esattamente dove arrivare. Tutto appare senza una vera destinazione, e tutto quello che è rimasto è stato adesso affidato a personaggi privi di identità che sembrano soltanto emulare le vecchie glorie.

I due milanesi sembrano voler riportare nell’IPM il clima di terrore della prima stagione. Tommaso (come avevamo detto anche nella recensione della prima parte) sembra un ibrido tra Carmine e Filippo. Simone, d’altra parte, sembra voler ripercorrere i passi di Edoardo Conte. Alleato dei Di Salvo, porta avanti una guerra che lo vedrà inevitabilmente perdere, e lo fa senza avere effettivamente idea di che cosa fare davvero. Per che cosa stia combattendo realmente. Ciò che sa è che lui è un Ricci illegittimo, ma questo spunto narrativo non viene sfruttato dalla serie che decide di trattarlo in modo superficiale senza concedergli il giusto spazio di crescita.
In questa seconda parte di Mare Fuori 5 la dinamica è d’altronde stata sempre la stessa: un permesso di uscita era uguale a una sparatoria, a essere vittime o colpevoli. E’ stato un continuo vai e vieni di personaggi che sembravano sempre pronti a svoltare le sorti della trama ma che alla fine non sono andati da nessuna parte. Perché eccetto qualche evento – come il ricongiungimento tra Rosa e sua madre – questa stagione non ha davvero aggiunto nulla di prezioso, utile o quantomeno lecito alla trama. E’ stato tutto un susseguirsi di scene che promettevano qualcosa che non è mai arrivato e di cui, chi oramai ha imparato a conoscere il declino di Mare Fuori, non si è mai davvero troppo fidato.
Alcune cose sembrano infatti avvenire soltanto per portare un po’ di caos completamente fine a se stesso, come nel caso di Lorenza, la figlia ribelle della direttrice che decide di aiutare i milanesi soltanto per andare contro la proprio madre. O come nel caso delle due ragazze amanti della boxe che in Mare Fuori 5 non sono riuscite a ritagliarsi alcuno vero spazio, se non quello di essere delle nuove arrivate. Se si ha intenzione di aggiungere nuovi personaggi alla trama allora è bene dargli un senso, un perché. Far sì che questi siano davvero un valore aggiunto per la stagione, e non un limite. E a conti fatti, in questa quinta stagione, nessuno dei nuovi arrivati riesce davvero a soddisfare questi minimi requisiti.
Adesso che il sipario sulla quinta stagione è calato del tutto non resta altro da fare che aspettare l’ultimo spettacolo prima della fine. E speriamo che – almeno in quel caso – il finale non sia lo stesso di sempre: un protagonista a terra dopo un colpo d’arma. Non sappiamo se è vivo o no. Non sappiamo chi ha sparato. Lo stesso finale fin da quando Mare Fuori è arrivata per la prima volta sugli schermi.
Con questa ultima parte (disponibile su RaiPlay), Mare Fuori 5 giunge al termine. Quel che ci aspetta è – salvo cambiamenti dell’ultimo minuto – l’ultima stagione. Nuovi episodi che finalmente metteranno una fine a una Serie Tv che aveva promesso di essere qualcosa di nuovo nel panorama italiano, e nelle sue prime stagioni ci era anche riuscita. Un fenomeno mediatico di qualità fedele solo a se stesso e capace di raccontare una storia che accade veramente ogni giorno. Fino a quel momento, almeno. Adesso, Mare Fuori è un’altra cosa. Non è più quella che abbiamo conosciuto. E questa quinta stagione così inconcludente, purtroppo, ne è l’ennesima triste prova.