Mayor of Kingstown, con il nono episodio del terzo capitolo, cambia strategia. Lo fa chiarendo che forse questa terza stagione, anche nella sua conclusione, apporterà delle modifiche. La nona puntata inizia con un’evasione che già sappiamo avrà vita breve ma che, per i primi minuti, sembra possa portare a compimento la vendetta dei Crips contro Merle e i suoi. Nello stesso momento vediamo Merla vacillare, alle prese con una salute che lo sta abbandonando, vittima di quel recente attacco che a quanto pare l’ha colpito più di quanto ci si sarebbe mai aspettato.
Lo show Paramount+ dà il via a sequenze che interessano diverse figure, intervallandole a storie già in corso. Ma non solo. Se questa volta non è l’incipit a lasciare esterrefatti, come è stato per il sesto (qui la recensione della sesta puntata della terza stagione), il settimo (qui la recensione della settima puntata della terza stagione) e l’ottavo episodio (qui la recensione dell’ottava puntata della terza stagione), il vero colpo di scena per la nona puntata è il finale. Insospettabile, sconcertante e imprevedibile. Per quanto ciò che accade, o meglio, ciò che diventa certezza poteva attirare la curiosità di uno spettatore più attento e dubbioso, si tratta di una scoperta che cambia tutto. E che per intere puntate sembrava solo una paura assurda, un qualcosa difficile da accettare. Ma comunque inopinabile.
Sarebbe sia comprensibile ora mettere da parte le questioni che riguardano Merle, Bunny e Konstantin, almeno relativamente alla loro connessione e alleanza con Mike. I pericoli relativi a questo elemento finale del nono episodio – non dimentichiamoci inoltre che siamo alla fine di questo terzo capitolo – superano e trasformano ogni punto fermo dibattuto e conquistato nel tempo. Anzi, è alquanto probabile che la terza stagione non avrà una vera e propria conlusione e che molte domande rimarranno aperte. Ormai c’è troppo da risolvere e portare avanti, a qualcosa bisognerà rinunciare. O spostare al possibile, futuro e sperato, quarto capitolo. Di cui aspettiamo ancora conferme ufficiali.
Mayor of Kingstown con questa terza stagione si proclama uno show consapevole delle sue potenzialità e le sfrutta al massimo
Merle, in fin di vita, continua comunque ad essere invincibile, a sfuggire ad attentati ben organizzati, ai quali partecipa, sempre nell’ombra, anche Mike. Viene così approfondita la storyline di Raphael, secondo a Bunny e bersaglio degli Ariani e protagonista di un’evasione che dà ritmo. Questa puntata di Mayor of Kingstown è infatti piuttosto statica, alternata però da momenti che oltre a conferire dinamismo, rovesciano le situazioni cambiando le carte in tavola. Questo in particolare con ciò che accade alla fine. L’intero episodio è infatti pervaso da una suspence che fa presagire che qualcosa stia per succedere, caratteristica che non ha mai abbandonato l’atmosfera dello show, ma che, con tutto ciò che abbiamo visto nelle puntate precedenti, porta a chiedersi, questa volta, quale elemento interesserà .
Perché una volta che Merle è sfuggito al duplice attacco dei Crips, Raphael è tornato ad Anchor Bay e Iris sarà costretta ad andar via e cambiare vita, cosa può essere capace di capovolgere l’intera narrazione? Mayor of Kingstown lo sa. E Taylor Sheridan e Hugh Dillon ci stupiscono con quel qualcosa che può mettere in pericolo tutti. Davvero nessuno escluso. Che l’obiettivo sia prima Mike, poi Iris e dopo ancora Konstantin o Merle, o che le persone da eliminare seguano un ordine diverso, non si fermerà , non questa volta. Non si può davvero avere la minima idea di cosa riserverà il finale della serie tv, che decide di ribaltare tutto nelle ultime scene del nono episodio. Rivelandosi così uno show consapevole, che osa, senza mai cadere nell’inverosimiglianza. Uno show che mette i propri personaggi di fronte a sfide sempre più grandi e che sa come sorprendere.
Quando la narrazione funziona e la successione degli eventi è studiata nei minimi dettagli dal primo all’ultimo episodio
Il colpo di scena finale è da considerarsi imprevedibile per come l’intera terza stagione è stata gestita. E ogni frammento si incastra alla perfezione andando a definire un disegno ben preciso. Un percorso pieno di ostacoli e distrazioni da ciò che si doveva realmente temere. Se è quindi vero che a Kingstown non è mai detta l’ultima parola, perché non dimostrarlo ancora? Quello che invece preannuncia una serie tv che si sta avviando a una conclusione sono altri subplot i cui nodi vengono al pettine. C’è Ian continuamente costretto a trattare e rassicurare un assassino della peggior specie, nel tentativo di scoprire dove sono nascosti i corpi delle vittime. Un detenuto che però sa troppo e le cui minacce portano Ian a compiere gesti estremi. Stroncando sul nascere un problema che stava destando preoccupazione da un po’.
C’è anche la figura di Iris, adesso davvero in serio pericolo, che non coglie l’occasione di fuggire per sempre. Per quanto Konstantin, con o senza il consenso di lei, ha già deciso che il destino di Iris è quello di stare lontano da lui. Lontano da quel mondo e quella scia di sofferenze che si porta dietro. Ma Iris, disillusa o forse ai limiti della paranoia, sa che il suo ruolo non è finito e che, ovunque vada, non sarà mai realmente al sicuro. Con quello che accade all’ultimo, Iris sembra la prima a poterne pagare le conseguenze, con la sua collaborazione segreta che potrebbe venire allo scoperto. Una rivelazione che lascerebbe Konstantin deluso, arrabbiato e pronto a vendicarsi. Nonostante si tratti di Iris. O forse sarà Konstantin doppio bersaglio e Iris solo un pretesto per annientare chi veramente aspirava al comando. Sicuramente, nella prossime puntata, del sangue verrà versato.
Dalle parole di Tracy allo sconforto di Kyle fino alla probabile eccessiva invadenza di Mike e la famiglia McLusky in dubbia armonia
Anche il subplot di Tracy prende una direzione. Tracy stessa, tra rabbia e frustrazione, si prende un momento per confessare a Kyle di William Breen. E di aver chiesto aiuto a Mike. Trovando un Kyle scioccato dal ritenersi incapace di proteggere la moglie. Se questo creerà attrito tra i 2 fratelli lo scopriremo nell’ultima puntata. Ma conoscendo Mayor of Kingstown, allontanare i due McLusky per questo motivo sarebbe una ragione fin troppo banale. Altro insegnamento dello show è infatti che nulla sembra dividere Mike e Kyle. C’è però anche da dire che, come la reazione di Kyle è leggermente diversa da quello che ci si poteva aspettare, anche quello che Kyle criticherebbe a Mike potrebbe essere qualcos’altro.
Quando Tracy gli racconta di Breen e del fatto che Mike è riuscito a farlo trasferire, Kyle dice anche “credevi che io non avrei risolto” e le parole di Tracy, cioè che era preoccupata di “come avrebbe risolto” non convincono Kyle a pieno. Potrebbe quindi esserci una discussione tra Kyle e Mike, ma che forse verterà su altre tematiche mai esplorate dai 2 fratelli. È inoltre un momento delicato: Robert è sul punto di esplodere. Non si controlla più e tutti lo sanno. E la persona a lui più vicina è proprio Kyle. Un Kyle che per quanto cerchi di essere un punto di riferimento, un amico e un collega per Robert, viene continuamente provocato. L’incapacità di Robert di sapere quando fermarsi o di non agire d’istinto e d’impulso quando dentro di sé vorrebbe solo premere il grilletto potrebbero non subire differenze quando di fronte a lui si trova Kyle.
L’equilibrio sempre più precario sembra ormai irraggiungibile e la logica di Kingstown rischia di vincere
In un scontro, più o meno accesso, la violenza e la forza fisica di Robert sono un pericolo dal quale guardarsi bene. Il fattore Tracy, in questo contesto, potrebbe anche inserirsi in un altro tipo di intreccio. E cioè in un avvicinamento tra Kyle e Robert contro Mike e i suoi metodi. Se Kyle ha sempre difeso Mike, potrebbe ora dubitare del suo prendere sempre in mano le situazioni e agire da solo. Una concezione e un’idea che era nell’aria, che si percepiva dallo sguardo e le parole di Robert, e anche da parte di Ian, Kyle e, in particolare, Kareem, questi legami di Mike con la criminalità di Kingstown, non sono mai stati ben visti.
Ma era un compito di chi di Kingstown era sindaco e che, per definizione, da generazioni, doveva essere corrotto. E se finora non è mai stato un problema, qualcuno potrebbe pensare che Mike stia esagerando.
Ci sono tutti gli ingredienti, tutte le componenti per un finale pieno di sorprese. Con qualche figura che potrebbe rimanere vittima di un nemico davvero invincibile, e che quell’empatia non ce l’ha per nessuno. Che si tratti di alleati, avversari o forse neanche familiari. Chi a Kingstown trova terreno fertile per dar vita a un nuovo potere del quale aver paura, per trovare quel nuovo equilibrio da stravolgere. Perché è questo che Mike cerca di ristabilire e che Merle e Konstantin hanno invece spezzato: l’equilibrio. Quello che gli davano la sua collaborazione con Bunny, l’aver salvato Iris e l’aver ritrovato la fiducia di Evelyn. E mentre tutto questo non bastava, la nona puntata mette altre tematiche sul piatto. E con un colpo di scena degno dei migliori momenti di Mayor of Kingstown, le aspettative per il prossimo e ultimo episodio non possono che essere più alte.