Vai al contenuto
Home » Recensioni

Mina Settembre 3 – La Recensione della nona e decima puntata

Serena Rossi in una scena di Mina Settembre 3
Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. A breve sarà disponibile Hall of Series Plus, il nostro servizio in abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi e in anteprima.

Inserisci il tuo indirizzo email e clicca su ‘Avvisami’ per essere notificato quando Plus sarà disponibile.

* campo obbligatorio

Manca un solo appuntamento alla fine di Mina Settembre 3, e la vera tempesta è appena cominciata. Dopo una fittizia felicità dettata dall’inconsapevolezza, il bel sogno di Mina finisce con quella verità che si è costruita amaramente episodio dopo episodio. Simona, la madre di Viola, adesso non è più un desiderio nascosto della figlia che sta cercando di adottare, ma anche una scelta di vita da compiere. Come agire, cosa fare. In che modo mettersi da parte, se farlo, in che modo. Se accettare che l’ipotetica delusione di Viola si concretizzi naturalmente perché anche questo significa crescere, o scongiurare qualsiasi possibilità di sofferenza. Dell’ennesima sofferenza.

Mina Settembre 3 ritorna così in prima serata Rai Uno con un episodio che affronta il mostro creato nel corso di questa terza stagione. Con un penultimo episodio che ridefinisce il ruolo di ogni personaggio, cercando di fargli trovare quella strada che nel corso delle puntate è stata persa di vista. Fiore con il lavoro e il ricordo felice di una storia che non esiste più, Mina scoprendo la verità su quanto sta accadendo a casa sua, Viola cercando di capire chi davvero sia. Ogni personaggio prova a trovare quella strada che ha perso. Qualcosa a cui aggrapparsi. E per fortuna, in Mina Settembre 3 le cose a cui aggrapparsi non mancano mai.

La tempesta non può non avanzare in ogni angolo di Mina Settembre 3. E per questo destabilizza ogni cosa, anche Mina e Domenico

Serena Rossi e Giuseppe Zeno in una scena di Mina Settembre 3
Credits: Rai Uno

Quel che stava accadendo in casa era un segreto per Mina, ma non per Domenico. A un certo punto della stagione, Domenico ha infatto scoperto cosa stesse succedendo ma, per protezione o per scongiurare qualsiasi terremoto, ha deciso di tenere il segreto nei confronti della moglie attendendo che Viola prendesse la decisione più giusta. Ma i segreti a Mina non piacciono. Non in casa sua. Neanche se sono a fin di bene. E così, quella tempesta che era stata prevista e per cui ci si è provati ad attrezzare, a un certo punto arriva davvero. A dispetto di quanto visto in molti altri prodotti televisivi, in Mina Settembre 3 – nonostante il tempo limitato – le cose non sono mai state raccontate in modo frettoloso, ma tassello dopo tassello. Con calma. Con quella calma serve per raccontare un tema così delicato come l’adozione.

Quel che è andato storto, purtroppo, ha a che fare con la scrittura del personaggio di Viola. Lo avevamo detto in qualche recensione fa, e lo confermiamo adesso, mentre il sipario si appresta a calare. Mentre la trama si costruita attraverso quei tasselli, Viola urlava qualcosa che era legittimo, ma che veniva restituito con un’immaturità tale da rendere uno dei personaggi più importanti di questa terza stagione superficiale e ridondante. L’intento probabilmente era quello di consegnare un ritratto adolescenziale realista, dotato di quell’istinto che hai solo a sedici anni. Ma, nonostante tutti quei nonostante leciti, la nota stonata di questa stagione esiste, e porta il nome di Viola.

Fiore e Mina in una scena di Mina Settembre 3
Credits: Rai Uno

Emergenza rientrata, invece, per quanto riguarda Fiore. Dopo aver capito quale sia davvero il suo posto, la ragazza decide di tornare a essere un’assistente sociale capendo che la sua vera aspirazione è quella di lavorare sul campo. Di toccare con mano le vite, le sofferenze, i disagi e le fragilità di chi cerca di emergere in un mondo che lo abissa ogni secondo di più. I dati, le ricerche, i file e i moduli da compilare non sono per lei. Fiore vuole la realtà. Una realtà che non può limitarsi a essere un icrocio di dati senz’anima.

E lo stesso possiamo dire della sua situazione sentimentale. Dopo aver deciso di tornare con il suo ex fidanzato, Fiore comincia a capire che anche il passato le sta stretto. Che quell’ordine così composto di cui credeva di aver bisogno è in realtà limitante nella sua vita, il ricordo perfetto di qualcosa che non desidera più. A volte le persone, anche se non lo sappiamo, hanno – nella nostra vita – il compito di ricondurci ad altro. Di farci capire che cosa vogliamo e cosa non vogliamo.

E questo è ciò che è successo a Fiore in questa terza stagione di Mina Settembre 3. Ancorata al passato, ha dovuto ri-viverlo per capire di averlo superato. Per questo motivo, probabilmente, è bene buttarsi nelle cose. Almeno, nella maggior parte dei casi. Perché se non lo avesse vissuto e toccato con mano, forse non sarebba mai stata in grado di capire che quel che voleva era l’unica cosa che nella vita non avrebbe mai considerato. Un po’ come capita anche a noi, qui, fuori dallo schermo. E questa è ancora una volta la forza di Mina Settembre 3. Ve lo ricordate che cosa abbiamo detto all’inizio della terza stagione? Quella necessità di scoprire se Mina Settembre 3 avesse finalmente qualcosa di diverso da dire? Noi una risposta l’abbiamo. Ma facciamo che per che per essere certi attendiamo fino a domenica prossima per dirlo. Lo sappiamo d’altronde: a volte i finali sanno mescolare tutte le carte.

Per una puntata di Mina Settembre 3 che giunge al termine c’è un Sanremo 2025 che finalmente comincia: ecco tutto quel che c’è da sapere sul nuovo regolamento

Tag: