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Mio papà a caccia di alieni – La Recensione della Serie Tv Netflix per famiglie

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ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sulla serie Netflix Mio papà a caccia di alieni!!

Il catalogo per famiglie di Netflix si è arricchito con l’aggiunta di un titolo fresco di produzione, uno show in formato smart rivolto soprattutto ai bambini, con animazioni vivaci, una trama coinvolgente e ritmo serrato. Si tratta di Mio papà a caccia di alieni, in originale My Dad the Bounty Hunter. La serie è stata creata da Everett Downing Jr e Patrick Harpin, che hanno già una discreta esperienza in fatto di prodotti animati. Harpin ha lavorato alla sceneggiatura di Clarance, uscita nel 2014, e alla scenografia del secondo e del terzo film di Hotel Transylvania, oltre che di altri popolari film d’animazione come Emoji – Accendi le emozioni, L’era glaciale 4, Free Birds – Tacchini in fuga, Boog & Elliot 4, I Puffi: Viaggio nella foresta segreta e Toy Story 3 – La grande fuga, dove ha ritrovato alla regia proprio Everett Downing Jr. (Hair Love, We The People). I due showrunner si sono dedicati insieme alla creazione di questa nuova avventura per famiglie ambientata nello spazio, tra creature misteriose, pianeti sconosciuti e compagni di viaggio robotici con cui condividere qualche risata.

Mio papà a caccia di alieni
Mio papà a caccia di alieni (640×360)

Mio papà a caccia di alieni è la storia di un padre che trascura la famiglia per dedicarsi a tempo pieno al lavoro.

Terry è un uomo grosso e sempre impegnato, con una moglie che si occupa della casa e dell’educazione dei bambini e due figli piccoli ai quali riesce a dedicare solo qualche rimasuglio del suo tempo libero. Trascorre la maggior parte del tempo fuori casa, completamente immerso nella sua professione, che tutti credono sia quella di camionista. Essere un genitore impegnato nel lavoro, negli anni Duemila, significa anche dover trascurare gli affetti più cari e poter dedicare loro poco tempo, invertendo la lista delle naturali priorità. Il fatto di non essere mai a casa, ha infatti impedito a Terry di condividere momenti importanti di quotidianità con la famiglia, dalle recite scolastiche, ai compiti, ai giochi dopo cena e così via. Una porzione di tempo che spesso gli adulti dimenticano di quantificare, convinti sempre che si possa rimandare a domani quello che invece andrebbe fatto nel presente. Ma, proprio come tutti, Terry è così immerso nelle sue cose da non dare importanza a tutta la vita che gli scorre accanto. E allora c’è bisogno di uno shock, di un pit stop elettrizzante, per ristabilire i contatti con la propria famiglia e soprattutto con se stessi.

È così che ha inizio l’avventura di My Dad the Bounty Hunter, che è poi una delle tante storie di maturazione che appassionano bambini e famiglie.

Mio papà a caccia di alieni (640x360)
Mio papà a caccia di alieni (640×360)

Mentre è costretto a badare da solo ai suoi figli per un weekend, Terry viene contattato dai suoi capi per una “missione speciale” e urgente. Così il papà parte per il lavoro, lasciando momentaneamente i figli a casa. Solo che Sean e Lisa ne hanno abbastanza delle assenze prolungate del padre e decidono di seguirlo di nascosto a lavoro. Quel che i due bambini non potevano però immaginare è che il loro papà, che aveva sempre giurato di guidare camion come mestiere, è in realtà un cacciatore di taglie intergalattico che fa la spola tra lo spazio e la Terra in cerca di alieni da catturare e da consegnare all’organizzazione di cui fa parte. E se un bambino scopre che suo padre viaggia su navicelle spaziali munito di armature speciali, pistole laser e robot parlanti, l’eccitazione balza immediatamente alle stelle. Sean e Lisa accompagneranno Terry nella sua missione segreta, incappando in loschi ceffi alieni, situazioni borderline, pericolosi inseguimenti e tanto altro. Everett Downing Jr e Patrick Harpin hanno così apparecchiato una classica avventura per famiglie ambientata nello spazio, dando libero sfogo alla fantasia nella costruzione dei vari personaggi e delle più strane forme di vita che si possono incontrare nella galassia.

Ma al di là dell’azione, ciò su cui si soffermano gli autori è l’esplorazione del rapporto genitori/figli e, meglio ancora, adulti/bambini.

Mio papà a caccia di alieni (640×360)

Sean e Lisa hanno infatti risentito delle assenze del padre. Una mancanza, questa, che ha influito indirettamente sul loro percorso di crescita: Sean ha un tic nervoso all’occhio, mentre Lisa – che è giunta quasi alle soglie dell’adolescenza – inizia a mostrare comportamenti sempre più ribelli, disobbedendo ai genitori, sfidando gli adulti e organizzando bische clandestine di poker. Dare più importanza al lavoro sottraendo tempo prezioso ai figli può portare a comportamenti devianti e a una sempre più palpabile incomunicabilità che è la prima minaccia al rapporto genitori/figli. Terry si rende conto che conosce davvero poco i suoi bambini e all’inizio non riesce a trovare il modo giusto di comunicare con loro. Per cui, il viaggio diventa l’occasione giusta per esplorare questo rapporto e per fare autocritica. È un topos comune alla stragrande maggioranza delle storie per famiglie, nelle quali la situazione di apparente tranquillità viene minacciata da un evento scioccante – in questo caso un’avventura rischiosissima nello spazio – che complica l’intreccio e porta ciascun personaggio a maturare e a imparare dai propri sbagli.

La missione comune da portare a termine crea compattezza nel gruppo, ma anche contrasti tra due diversi modi di vedere la realtà.

Mio papà a caccia di alieni (640x360)
Mio papà a caccia di alieni (640×360)

I bambini sono portatori di una visione estremamente positiva del mondo. Il loro è uno sguardo pulito sul mondo, non compromesso, che non riesce a tollerare le storture e che fa scattare immediatamente un meccanismo di empatia nel momento in cui si presentano delle ingiustizie cui bisogna porre rimedio. Gli adulti sono invece sempre più disillusi e focalizzati su altre priorità, come il lavoro, la paga da guadagnarsi, il dovere da portare a termine anche se non sembra la cosa più giusta da fare. Salvare i Gaudini, delle creature speciali che vivono sul pianeta felice di Gaudion, porta tutti i personaggi ad interiorizzare degli insegnamenti importanti: mai lasciarsi ingannare dalle apparenze – Gaudion è considerato il “pianeta più felice della galassia”, ma in realtà dietro quella patina di luccicante allegria si nasconde una storia di orribile sfruttamento – e cercare di fare sempre la cosa giusta, consapevoli delle conseguenze e delle complicazioni che si possono incontrare sul cammino. Il messaggio che viene fuori da Mio papà a caccia di alieni è ovviamente un messaggio positivo, indirizzato sia ai più piccoli che ai loro genitori. Il formato serie tv non sembra qui disperdere il cuore del racconto, che anzi rimane il focus principale di tutti i dieci episodi, tutti abbastanza caotici e dinamici. La versione originale di Mio papà a caccia di alieni è doppiata da Laz Alonso, Yvonne Orji, Priah Ferguson, JeCobi Swain e Rob Riggle ed è disponibile su Netflix a partire dal 9 febbraio.