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Una recensione senza spoiler di Monsters at Work, la serie tratta dal celebre cartone Pixar

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Il recentissimo successo di Inside Out 2 (di cui qui potete recuperare la recensione) ha risollevato, almeno in parte, la casa di Topolino dalla vorticosa crisi che sta vivendo, ma soprattutto ha fornito delle indicazioni interessanti. Conferme di un atteggiamento che sta per diventare dominante. Noi amanti ossessivi delle serie tv, però, avevamo già rintracciato questa pista, e qui ve la spiegavamo. Lo sfruttamento degli asset preesistenti, specialmente in salsa seriale, può essere una strada che porta direttamente fuori dalla crisi. E Monsters at Work ne è la prova tangibile.

La serie tv, come si evince molto facilmente dal titolo, trae spunto dal fenomenale Monsters & Co., pellicola della Pixar datata 2001. La saga si era poi allargata nel 2013 con il prequel Monsters University, e nel 2021 è sopraggiunta anche la serie televisiva. Di recente, Monsters at Work è tornata con una seconda stagione, che ha confermato l’ottimo lavoro della prima. E a questo punto non si può più sottovalutare un prodotto che potrebbe indirizzare, in maniera decisiva, la produzione Disney nel suo imminente futuro.

Come Monsters at Work s’incastra con i film

La serie tv, ovviamente visibile su Disney+, riparte immediatamente dalla fine di Monsters & Co. Dopo l’arresto del perfido Waternoose, la Monsters Inc va avanti nella sua transizione verso lo sfruttamento dell’energia delle risate. Un passaggio che si rivela molto più complesso del previsto. Seguiamo, dunque, l’impegno dei due volti iconici del cartone animato Pixar, Mike e Sulley, alla guida dell’azienda in questa delicata fase di passaggio. Al contempo, però, facciamo la conoscenza di tutta un’altra serie di protagonisti. A partire da Tylor Tuskmon, prodigio dello spavento alla Monsters University, che ha sempre coltivato il sogno di lavorare alla Monsters Inc. Il ragazzo, però, nel coronare la propria ambizione, si trova a dover fare i conti col nuovo corso dell’azienda.

Monsters at Work, dunque, si incastra alla perfezione con entrambi i film del franchise. Riporta gli spettatori nei luoghi amati delle pellicole e a contatto con gran parte dei volti che abbiamo visto in precedenza. La prima stagione ha ottenuto pareri molto favorevoli, confermati da questo secondo capitolo, che ha consacrato Monsters at Work come un esempio da seguire nel nuovo piano di sfruttamento dei propri asset della Disney.

Mike e Sulley, gli amatissimi protagonisti del cartone originale, sono al centro anche di Monsters at Work

Uno sguardo al passato e uno al futuro

Monsters at Work funziona soprattutto perché compie un doppio lavoro rispetto al film originale. Da una parte lo omaggia, mantenendone tono e stile e abbondando di riferimenti e citazioni. Non solo a Monsters & Co., ma anche a Monsters University. In questo modo, la serie arriva sicuramente a tutti i fan dell’opera originale, che tramite Monsters at Work rivivono le atmosfere dell’amatissimo lungometraggio Pixar e del suo prequel.

Dall’altra parte, però, la serie di Disney+ (qui trovate le migliori miniserie presenti sul catalogo) sviluppa una sua precisa identità. Come detto, vengono introdotti nuovi protagonisti e si approfondiscono dinamiche inedite, riconducibili anche alla nuova situazione che caratterizza la Monsters Inc. Monsters at Work riesce a sviluppare una nuova storia, capace di mescolare il tono leggero, tipo della produzione animata, con una struttura narrativa più ampia, propria questa delle produzioni seriali. In questo senso, dunque, la produzione di Disney+ raggiunge un equilibrio sorprendente, omaggiando il passato, ma guardando dritto nel futuro. La serie costruisce la propria precisa identità, ma lo fa a partire dal film originario. Un lavoro che, come detto, deve essere un chiaro riferimento per il futuro.

Monsters at Work può essere un esempio

In questo modo, dunque, riallacciandoci a quanto detto in precedenza, Monsters at Work promette di mostrare una via percorribile per il futuro. La Disney ha candidamente ammesso di aver perso la bussola e, stando agli ultimi annunci e alle dichiarazioni, la via da seguire porta allo sfruttamento dei propri prodotti forti. Lo abbiamo visto con Inside Out 2, lo rivedremo presto con il sequel di Oceania, ma anche con i già annunciati nuovi capitoli di Zootropolis, Frozen e Toy Story. L’attenzione sarà anche sul comparto seriale, come dimostra l’imminente serie tv di Inside Out. Insomma, per costruire il futuro la Disney guarda al passato, e Monsters at Work può essere, anzi deve essere, un riferimento prezioso per questo nuovo corso.

Tylor Tuskmon è il personaggio intorno a cui ruota la trama di Monsters at Work

Cosa vedrete nella serie tv

Se vi siete imbattuti in questa recensione senza spoiler di Monsters at Work e avete approfondito la lettura, sarete sicuramente in cerca di un motivo per iniziare la serie di Disney+. Noi ve ne forniamo più di uno. Finora ci siamo concentrati sulla produzione nel suo contesto, analizzandone l’impatto nel futuro Disney e i rapporti con i precedenti film del franchise. Tuttavia, come detto Monsters at Work è una serie che sicuramente si cala in un panorama più ampio, ma che possiede anche una sua fortissima identità. Per cui è anche importante dare un’idea, rigorosamente senza spoiler, di cosa offre il titolo Disney+.

Le risate dominano la narrazione, nella trama e nello scopo. La serie tv mantiene quel lato grottesco del film, accentuandone diversi tratti tramite la materia narrata, che ruota intorno alla comicità e al bisogno di esaltarla. Si ride, dunque, ma Monsters at Work è anche una serie capace di emozionare, affrontando tematiche classiche dell’animazione Pixar, dalle più semplici come l’amicizia alle più complesse come l’auto-definizione e il timore di non riuscire a realizzare i propri sogni. La serie punta molto sulla realizzazione dei personaggi, affrontandone sogni e speranze e seguendoli nel loro percorso identitario che passa, il più delle volte, tramite il lavoro nella Monsters Inc.

La vita aziendale è, inoltre, una parte importante della narrazione della serie.

In maniera anche qui molto grottesca, seguiamo Mike e Sully nel loro impegno per la ridefinizione dell’impresa, ma scendiamo ancora più nel dettaglio, andando a conoscere nuovi comparti della Monsters Inc e vivendo in prima persona l’attività dell’azienda. Anche sotto questo punto di vista, dunque, il lavoro fatto è sopraffino, sempre all’insegna del giusto equilibrio tra tono leggero e struttura narrativa più articolata.

Non vi resta, a questo punto, che immergervi nella visone di Monsters at Work, una delle serie animate più interessanti in circolazione. Una vera perla da non perdere per tutti gli amanti della Disney e un assaggio di quello che dovrebbe essere l’imminente futuro della casa di Topolino.

Nel salutarvi, vi lasciamo la lista di quelle che, secondo noi, sono le migliori serie tv uscite su Disney+ nell’ultimo periodo.