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Mr. Robot è una grande Serie Tv. Anche quando non c’è Elliot Alderson

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Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla 2×08 di Mr. Robot

Una settimana fa gli avevamo dato dello stronzo, e a quanto pare si è offeso. Al punto da non presentarsi. Elliot Alderson, incarcerato per motivi ancora ignoti, si è preso una settimana di vacanza, risultando totalmente assente nella 2×08 di Mr. Robot. Un male per l’episodio, all’apparenza. Una prova inconfutabile di maturità, in verità.

Il delirio creato da Sam Esmail ha raggiunto un tale livello di consapevolezza delle proprie potenzialità da potersi permettersi un intero episodio senza il suo faro. E l’ha fatto alla grande. Perché la 6×08 è stata una grande puntata e l’elliotcentrismo è annullato definitivamente, facendo di Mr. Robot una serie tv capace di fare della coralità un punto di forza. Stavolta i protagonisti sono stati gli altri, quelli che ci hanno mostrato le conseguenze più violente di una rivoluzione. Soprattutto se si pensa a Darlene, ma non solo.

La potenza è nulla senza controllo 

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Come reagirà Elliot al cambiamento di Darlene?

Facciamo un gioco. Chiudete gli occhi per un secondo e ragionate sulla frase che introduce questo paragrafo. Lasciate da parte Carl Lewis e Ronaldo il Fenomeno e focalizzatevi sulle figure ambigue di Darlene e Angela. Sostituite il termine “potenza” con “potere”, rende meglio l’idea. Il potere ha onori e oneri: se poi si esercita nell’ombra e in un mondo fatto a pezzi, i secondi hanno una netta prevalenza sui primi. In considerazione di questo, il controllo è ancora più importante. Angela e Darlene non l’hanno ancora capito, seppure siano su due piani diversi di coscienza delle proprie azioni.

Angela è una scheggia impazzita che regna senza regole in un microcosmo a sua volta anarchico, mentre Darlene si è trasformata nel braccio violento di una grande utopia. Agisce sempre a prescindere dalle conseguenze, contrapponendo ad ogni azione una reazione follemente lucida.  Il potere che ha in mano un gruppo di hacker è fragile e soggetto alle intemperie del mondo, e la fsociety lo sta capendo a carissimo prezzo. Il faro d’emergenza è una debole luce nell’ombra, il controllo una remota possibilità. Ogni tassello del domino innescato al termine della prima stagione sta venendo giù, trascinando con sé anche chi l’ha originato. Non esiste una rivoluzione senza sangue, non esiste cambiamento o terapia senza reazioni collaterali. La morte, elemento del gioco appena sfiorato un anno fa, è ora interprete in prima persona di Mr. Robot.

Gli spettri del passato, capaci di innescare l’esplosione a catena, ripiombano a capofitto nel presente con le sembianze effimere di una vendetta superflua. La fsociety, un gruppo finora indefinito formato da volti poco meno che sconosciuti, ha le facce stanche di chi è schiacciato da una pressione impossibile da sostenere per chi non maneggia con cura un potere enorme. Stretta in una morsa tra gli artigli dell’FBI e la longa manus di White Rose, la creatura di Elliot Alderson si è sgretolata in mille pezzi. Ed il deus ex machina non c’è, non sa, non può agire. Per ora.

Il grande ritorno e la svolta necessaria 

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Elliot Alderson è in carcere, ma ancora per poco

Un paio di giorni e molti quesiti irrisolti avranno una risposta. La 2×09 segnerà il ritorno di Elliot e l’inizio di una difficile risalita. Dopo l’Inferno e il Purgatorio non c’è sempre un Paradiso, ma è indispensabile riemergere dal baratro.

In origine fu un misterioso bussare alla porta, poi un quadro caotico nel quale la routine non era altro che un inutile palliativo. Dopo le sensazioni, saranno le azioni a prendersi la scena. Non più riflesse sui protagonisti dell’incredibile mondo di Mr. Robot, ma sul protagonista. Quello principale. Quello che si è preso una settimana di vacanza laddove tutti si sarebbero aspettati un imprevedibile one man show. Non c’è stato, ma non c’è stato neanche un banale episodio preparatorio: la 2×08 è stato tutto, meno che questo.

Lo sfondo è emerso e ha creato un nuovo scenario nel quale Elliot dovrà inserirsi, fare ordine e riprendere in mano le redini del gioco da lui stesso creato. È arrivato il momento del leader. È arrivato il momento di Elliot Alderson. Le porte si schiudano, lo facciano presto. Anche se sono quelle di un carcere. E speriamo non si offenda più, stavamo scherzando. Anche se è uno stronzo.

Antonio Casu