La prima serata del lunedì di Rai 1 torna a tingersi di giallo con la terza stagione della fiction poliziesca Nero a metà, in onda con 12 nuovi episodi dal 4 aprile fino al 9 maggio. Un progetto che si pone sulla scia di un processo di evoluzione della serialità Rai verso una maturità più attuale e stimolante, capace di competere anche sul panorama internazionale; come hanno fatto Gomorra o Romanzo Criminale. La serie, infatti, è apprezzata anche fuori dai confini nazionali, con il titolo di Carlo & Malik, dove è distribuita da Netflix. Ideata da Giampaolo Simi e Vittorino Testa, Nero a metà arrivava il 19 novembre 2018 sugli schermi Rai con un cast di rilievo, tra cui Claudio Amendola, Angela Finocchiaro e Fortunato Cerlino, e la regia dal taglio cinematografico di Marco Pontecorvo.
La fiction co-prodotta da Rai Fiction e Cattleya, in collaborazione con Netflix, ha saputo mescolare gli elementi propri del poliziesco cinematografico a quelli della commedia all’italiana, proponendo degli elementi registici in contrasto con la tradizione seriale Rai e degli snodi narrativi peculiari. La colonna portante della vicenda è infatti il pregiudizio raziale; ma anche la diversità e lo scontro di mondi apparentemente lontani. Anche se, a volte, la narrazione tende a diventare didascalica. Così come permangono ancora diversi stereotipi che annacquano le intenzioni di partenza. Ma almeno in Italia, Nero a metà è una fiction destinata a un pubblico eterogeneo e generalista. Perciò, forse, questo era il modo più efficace per affrontare una tematica urgente, cioè quella dell’integrazione. Sebbene a volte si perda in una visione troppo semplicistica, l’ironia e la leggerezza della fiction veicolano delle importanti riflessioni socio-culturali all’interno di un conteso televisivo dove bisogna divertire e intrattenere. E il risultato ha funzionato, complici anche le ambientazioni, un cast preparato e le scene d’azione avvincenti. La serie tv ha appassionato un pubblico sempre crescente fino a conquistare nel finale della seconda stagione una media di 5 milioni di telespettatori. Il terzo capitolo era quindi d’obbligo, soprattutto considerato il finale aperto. Ma facciamo un passo indietro prima di tuffarci nelle prime due puntate del terzo capitolo andate in onda su Rai 1 il 4 aprile.
Dove eravamo rimasti?
Il poliziesco segue le vicende dell’ispettore Carlo Guerrieri (Amendola) nel commissariato del Rione Monti, di cui diventerà dirigente. Ci troviamo nella Roma odierna, tra quartieri multietnici e alto-borghesi pieni di insidie e problematiche. Carlo è sarcastico, ha dei modi di fare poco ortodossi, ma ormai abbiamo imparato a conoscerlo, proprio come i suoi colleghi. Al suo fianco c’è il giovane Malik Soprani (Miguel Gobbo Diaz), un vice ispettore originario della Costa d’Avorio, ma cresciuto in Italia con la madre adottiva Alice (Sandra Ceccarelli). Dopo gli inizi burrascosi, nel corso della seconda stagione i due instaureranno un rapporto sempre più amichevole. La relazione con l’anatomopatologa Alba (Rosa Diletta Rossi), nonché figlia di Carlo, è finita, sebbene tra i due ci siano ancora dei sentimenti.
Il matrimonio tra Carlo e Cristina era stato stravolto da Marta (Nicole Grimaudo). Il burbero, ma spiritoso sovrintendente capo Mario Muzo (Fortunato Cerlino), il migliore amico di Carlo, era sempre più incerto su Malik che per di più si era avvicinato troppo a sua moglie Olga (Caterina Shulha), la quale verrà uccisa per una ritorsione personale da un criminale. L’omicidio contribuirà a innescare una serie di eventi e colpi di scena che renderanno il capitolo molto più coinvolgente del primo. Nero a metà dunque è cresciuto e ha preso una svolta narrativa più complessa. Per usare le parole di Amendola:
Rispetto alla prima, la seconda stagione è migliorata, è più forte e drammatica, ma fa anche ridere un po’ di più. E abbiamo spinto anche sulla parte sentimentale senza cadere nel melò, restando sempre in pieno stile poliziesco.
Segreti e bugie, parte uno e due (episodi 03×01 e 03×02)
La trama di Nero a metà ha iniziato a espandersi su un piano sempre più orizzontale, arricchendosi con continui rimandi al passato dei protagonisti, colpi di scena, ritorni inaspettati, hackeraggi e sentimenti contrastanti. Il finale aperto, conclusosi il giorno delle nozze di Marco e Cinzia, ha lasciato in sospeso diverse questioni spinose. Come la situazione sentimentale tra Marta, tornata a Napoli, e Carlo e quella tra Alba e Malik, il quale è coinvolto in una nuova relazione. Lo scenario più significativo, che darà il via alla terza stagione, è però quello che coinvolge Clara (Margherita Laterza). L’ex moglie di Carlo si era presentata a sorpresa a Roma, forse per costituirsi, ma Guerrieri l’ha fatta arrestare da Malik, essendo colpevole di alcuni reati. E ora la madre di Alba sta per uscire dal carcere. La terza stagione ci accoglie con un’atmosfera luminosa e spensierata, più distesa delle prime. Carlo ha tolto la barba e sembra a suo agio con il ruolo di dirigente del commissariato. Muzo sfoggia il solito umorismo bonario, sebbene sia ancora in lutto per la morte della moglie: per questo ha deciso di lasciare la polizia. Tanto accanto a Guerrieri c’è Soprani, con il quale ormai c’è un rapporto di rispetto reciproco, e nel commissariato sono in arrivo tanti nuovi personaggi che conosceremo nel corso degli appuntamenti, come l’informatico del nord e la st***a della narcotici.
Al centro della vicenda iniziale c’è sia un nuovo caso di omicidio nel parco, sia il mistero della scomparsa di Clara. La donna, che aveva ottenuto i domiciliari, sarebbe dovuta uscire dal carcere di Rebibbia per scontare il resto della pena a casa, ma pare essere scomparsa nel nulla. Carlo, ovviamente, pensa sia fuggita mentre la figlia è convinta che la madre sia in pericolo. Ma l’attenzione della storia sembra insistere più sull’impatto emotivo e sul legame tra Alba e sua sorella che sul risvolto crime. La donna si sarebbe allontanata con uno sconosciuto, ma intanto, durante l’indagine, emergono nuovi dettagli, sempre più inquietanti, anche sui continui viaggi a Roma da Ginevra: il caso di Clara diventa davvero complicato. Malik, invece, sembra più determinato, più sicuro di sé e perfino più simpatico. Ora convive con Monica, con la quale ha chiesto l’affido del piccolo Alex, ma i suoi sentimenti per Alba non sembrano essere svaniti. Poco importa perché il geloso papà si metterà fra loro due finché campa. I primi due episodi di Nero a metà fanno presagire dunque un viaggio all’insegna della crescita dei personaggi, sia sul piano professionale che emotivo. L’esordio, che vede un cambio significativo di regia, dimostra anche la volontà di espandersi verso nuovi orizzonti narrativi, dove c’è sempre più spazio per la comicità, per il sentimento e per l’introspezione psicologica dei personaggi. Un inizio lento e spensierato che però lascia presagire tanti guai all’orizzonte con un finale angosciante.
Le novità di Nero a metà 3
La terza stagione si presenta ancora più matura della seconda. L’evoluzione dei personaggi e delle trame è in crescita, così come lo sono Malik, Claudio e Alba. Tra le novità più significative troviamo però le new entry. Oltre a Claudio Amendola, Miguel Gobbo Diaz, Fortunato Cerlino, Rosa Diletta Rossi e Angela Finocchiaro, nella terza stagione arrivano dei nuovi personaggi che arricchiranno la storia con nuove prospettive. Arriva Giulia Trevi (Giorgia Salari), il commissario della Narcotici; il sovrintendente Lorenzo Bragadin (Gianluca Gobbi), ex campione di rugby delle Fiamme Oro ed esperto informatico che sostituirà Muzo ed Elisa Cori (Caterina Guzzanti). Quest’ultima è una quarantenne sensibile e svampita nella vita privata, ma decisa e a tratti geniale quando è nelle vesti di capo della Scientifica. Troviamo anche Sabrina Martina che veste i panni di Alice, la figlia di Clara, e Eduardo Valdarnini nei panni dell’agente scelto Spartaco Mattei. E poi l’imbranato Ciro Santillo (Adriano Pantaleo, Vincenzino di Io speriamo che me la cavo), l’educatore del carcere Federico Viessi (Luca Cesa), con il quale Alba inizia una frequentazione, e tanti altri volti interessanti. Nel reparto di scrittura troviamo ancora Donatella Diamanti, Michela Straniero, Laura Grimaldi, Roberto Jannone e Silvia Napolitano. Un’altra novità significativa, invece, è l’esordio alla regia seriale di Claudio Amendola, il quale ha diretto i primi sei episodi. Mentre il resto delle puntate è stato affidato a Enrico Rosati, regista di numerose serie fortunate, tra cui Gomorra.
Un inizio disteso e sereno, ma di sicuro le sorprese non mancheranno. Così come i colpi di scena, l’elemento che ha appassionato milioni di spettatori Rai. Il secondo appuntamento con la terza e quarta puntata di Nero a metà ci aspetta lunedì 11 aprile alle 21.20 in prima serata su Rai 1 e i streaming su RaiPlay.