ATTENZIONE! Questa recensione contiene SPOILER sulla seconda stagione di Never Have I Ever.
Ho scoperto Never Have I Ever per caso e ho guardato la prima stagione in una serata di noia ma, come tanti altri, mi sono subito appassionata ai toni leggeri della serie creata da Mindy Kaling (The Mindy Project). Uno dei pregi principali dello show, infatti, è il fatto di essere un teen drama ma anche una comedy, distaccandosi così dal trend che vuole le serie tv sugli adolescenti un po’ più dark (basti pensare a grandi successi quali Riverdale o Pretty Little Liars), non per questo, però, mettendo da parte i drammi che gravitano attorno alla vita di qualsiasi adolescente.
La prima stagione (di cui potete trovare la nostra recensione qui) si è conclusa con un mezzo cliffhanger: Devi bacia inaspettatamente Ben, quasi come se avesse finalmente capito di provare qualcosa per lui, ma, nel frattempo, Paxton è finalmente pronto a iniziare una relazione con lei. I tempismi sbagliati sono un classico di film e serie sugli adolescenti, perché contribuiscono a creare i triangoli amorosi che alimentano la narrazione, e la serie di Netflix non è stata da meno, lasciandoci con un amletico dubbio: Devi sceglierà Ben o Paxton?
Un dubbio che ci ha logorati fino al 15 luglio, data di uscita della seconda stagione di Never Have I Ever.
Durante la visione della stagione ho provato sentimenti contrastanti. Se, da un lato, sono apprezzabili l’evoluzione di alcuni personaggi e le loro storyline, dall’altro alcune dinamiche sono risultate un po’ ripetitive. Certo è che il triangolo Paxton-Devi-Ben non ce lo toglieremo mai dai piedi, essendo destinato a durare fino alla conclusione della serie, ma questo non implica che non fosse possibile gestirlo con un po’ più di originalità, senza continuare con i soliti tira e molla: se ci pensate, in un certo senso questa stagione si è conclusa esattamente come la prima, anche se i ruoli di Ben e Paxton sono invertiti.
Per fortuna il doppio gioco di Devi è durato solo pochi episodi e la ricostruzione del rapporto con Paxton è stata graduale. Questa storyline, però, è a mio parere uno dei tasti più dolenti della stagione. Già in quella precedente non avevo apprezzato molto il modo in cui era stato trattato quanto fatto da Devi a Paxton e, purtroppo, ho notato che con la stessa leggerezza è stato trattato anche il tema del tradimento. Sbagliare è umano e Devi è tutto tranne che l’incarnazione della perfezione, e va bene così, ma quando un personaggio che dovrebbe essere positivo e nel quale gli spettatori dovrebbero identificarsi fa un errore, sarebbe bene trattarlo con le dovute cautele.
Il personaggio di Devi è, indubbiamente, l’incarnazione dell’adolescente tipo, ma anche se un po’ di egocentrismo e l’illusione che basti chiedere scusa con leggerezza perché qualsiasi errore venga cancellato sono normali, forse alcuni dei torti compiuti dalla protagonista dovrebbero essere indagati più a fondo. Sia Ben che Paxton, infatti, mettono da parte con facilità quello che è successo e sono presto ben disposti a tornare suoi amici: nessuno di loro due spiega a Devi come li abbia fatti sentire veramente essere stati trattati in quel modo, nessuno dei due la fa riflettere davvero sulla gravità di quello che ha fatto. Una litigata, saluto ritirato per qualche settimana e poi, alla prima occasione, amici come prima.
Se con i ragazzi la questione è gestita in modo un po’ superficiale, però, Devi sembra imparare qualcosa sulle scuse e sul perdono con Aneesa.
L’evoluzione del rapporto tra Devi e Aneesa è stata particolarmente apprezzabile: nonostante la prima si sia più volte comportata male nei confronti dell’amica, ha capito dove stava sbagliando e ha cercato di rimediare sul serio, una lezione di cui si spera farà tesoro. Un altro punto a favore è stato l’arco narrativo del personaggio di Paxton, la cui storyline ha affrontato anche il tema della bellezza associata alla stupidità: è assai frequente, infatti, che – sia sullo schermo che nella vita vera – le persone di bell’aspetto vengano ritenute, per definizione, poco intelligenti. Certo, Paxton non sarà un genio come Ben e Devi, ma è positivo che stiano cercando di scollargli di dosso l’immagine del classico atleta bello ma con la zucca vuota.
Continuo ad apprezzare anche il personaggio di Fabiola e il percorso che gli autori le stanno facendo fare, soprattutto perché credo che il profondo desiderio di accettazione che l’ha portata ad assecondare gli amici di Eve e a fingere di essere qualcuno che non è sia condiviso da moltissimi adolescenti. Per quanto riguarda Eleanor e Ben, invece, non c’è molto da dire: entrambi sono rimasti abbastanza coerenti con ciò che erano nella scorsa stagione e non hanno subito peggioramenti o evoluzioni significative.
Assolutamente da menzionare è il difficile ma bellissimo rapporto tra Devi e Nalini, in costante lotta ma alla disperata ricerca di un punto in comune. Sia la prima che la seconda stagione hanno fatto un bel lavoro nel costruire le dinamiche tra i due personaggi, arricchendo la loro relazione con qualcosa di più dei classici battibecchi tra madre e figlia adolescente. Devi e Nalini sbagliano e crescono insieme, creando un legame sempre più forte di stagione in stagione, cercando di uscire dal loro dramma familiare unite.
Nonostante alcuni piccoli intoppi, la seconda stagione di Never Have I Ever conserva i pregi che aveva già la prima e la piega presa da alcuni degli eventi sembra promettere bene per la prossima nella quale, forse, alcune delle superficialità commesse non verranno ripetute. Ancora non sappiamo nulla circa il destino della comedy, non si è ancora parlato di una terza stagione ma il successo delle prime due fa ben sperare: sicuramente c’è da aspettarsi che la complicata relazione tra Devi, Paxton e Ben continui a dare del filo da torcere, così come è nell’aria la fine della relazione tra Kamala e Prashant. Per adesso, però, non ci resta che fare ipotesi e sperare in un rinnovo, anche solamente per poter godere ancora della compagnia dei simpatici narratori della serie.