ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su No Activity: Niente da Segnalare
Tra i primi prodotti del 2024 firmati Prime Video troviamo No Activity: Niente da segnalare, una comedy decisamente sui generis, che riunisce parecchi grandi nomi della comicità italiana, di cui tanti volti ormai simbolo della piattaforma di Amazon, e punta su un format peculiare, estremamente situazionale e ricco di gag davvero ben riuscite. È ciò che non succede, infatti, a essere al centro di No Activity: Niente da segnalare: in tutte le sei puntate si aspetta l’arrivo di un carico di droga che però puntualmente ritarda e la narrazione va avanti così, nell’attesa, riempiendosi più che altro di dialoghi e di battute, ma riuscendo sempre a mantenere mordente. Continua la grande sperimentazione di Prime Video, che ormai nella nostra produzione ci ha abituato a lavori audaci e innovativi, e anche stavolta la formula messa in atto funziona, perché No Activity: Niente da segnalare riesce, nelle sue sei puntate, a far vedere parecchie cose buone.
Come presto vedremo, la serie di Amazon riesce a riempire questo vuoto narrativo con tantissimo intrattenimento e alla fine le scelte compiute pagano, perché oltre al divertimento si crea questo senso di attesa che è il collante tra i vari episodi e che tiene costantemente alta l’attenzione dello spettatore. Merito della resa di No Activity: Niente da segnalare è anche l’eccezionale cast, che annovera tantissimi nomi di primo piano, da Alessandro Tiberi e Luca Zingaretti a Carla Signoris ed Emanuela Fanelli, passando per Rocco Papaleo, Fabio Balsamo, Francesco Pannofino, Maccio Capatonda, Diego Abatantuono ed Edoardo Ferrario. Uno schieramento di altissimo livello, dunque, per una serie ambiziosa e spregiudicata, che conferma, ancora una volta, l’ottimo lavoro che sta svolgendo Prime Video nella nostra produzione.
No Activity: Niente da Segnalare: quando l’attesa è al centro dell’attenzione
L’attesa, dicevamo, è al centro del racconto. La trama di No Activity: Niente da segnalare è estremamente semplice: i due poliziotti Marcello e Achille (Luca Zingaretti e Alessandro Tiberi) passano le nottate in appostamento al porto in attesa dell’arrivo di un ipotetico carico di droga. Intanto, i due criminali Toni e Dario (Rocco Papaleo e Fabio Balsamo) attendono questo carico in un container, mentre i due poliziotti ricevono sostengo dalla centrale in collegamento con Katia e Perri (Carla Signoris ed Emanuela Fanelli). Sostanzialmente le puntate passano così e l’azione si articola in questi tre luoghi. Le coppie si trovano a interagire con altri personaggi e intanto portano avanti le loro vite: Marcello parla al collega della crisi con sua moglie, Achille inizia a frequentare Perri, mentre Katia osserva e valuta la nuova arrivata, il cui destino dipende proprio dal suo giudizio. La maggior parte del brio si concentra nel container, con Toni che, dopo essere stato colpito da un proiettile sparato da Marcello, viene sostituito da Bartolo (Edoardo Ferrario), fastidiosissimo parente del boss (Diego Abatantuono), che perde la vita a causa di Dario e dei suoi insulti verso Toni. Al suo ritorno il criminale scopre cosa ha fatto l’amico, ma lo protegge e i due riescono anche a salvarsi dall’ira del boss. Intanto, Achille e Marcello ricevono l’auto del guardiano del porto Nanni (Maccio Capatonda), che si rivela un concentrato irresistibile di teorie complottiste.
Nell’ultima puntata abbiamo l’epilogo della storia: il carico, alla fine, arriva davvero al porto, ma tutti se lo perdono. In centrale scoppia il caos e Perri, tormentata per la sua storia con Achille, non supporta Katia, che delusa strappa la relazione positiva scritta per la collega e la costringe a ulteriore permanenza al centralino. Marcello e Achille, preparandosi il caffè in macchina, non sentono le chiamate della radio e arrivano sul luogo della retata troppo tardi, quando questa ormai è stata portata a termine proprio da Nanni. Se la cavano pure Toni e Dario, sollevati dalle loro incombenze criminali e pronti a unire nuovamente le forze nel loro futuro.
Mentre le notti passano e tutti aspettano l’arrivo di questo benedetto container con la droga, i protagonisti s’intrattengono e ciò che colpisce è la semplicità degli escamotage narrativi messi in atto. Nelle sei puntate di No Activity: Niente da segnalare si alternano semplicemente momenti di vita, non ci sono, tranne forse che per alcuni passaggi relativi ai criminali, passaggi grotteschi o poco credibili, ma va in scena semplicemente una lotta per ingannare la noia. La semplicità di ciò che vediamo nella serie di Prime Video è proprio il suo valore aggiunto, perché ogni spettatore può ritrovarsi in quei momenti e sentirsi vicino ai protagonisti della serie. Anche noi ci poniamo in attesa, e nel frattempo c’intratteniamo: c’è una sovrapposizione interessante tra chi vede e chi è visto e ciò conferisce una naturalezza impressionante al racconto.
Un cast pazzesco e un format particolare
Il format di No Activity: Niente da segnalare è davvero particolarissimo. Si punta pochissimo sulla narrazione, che fondamentalmente a livello di trama offre poco, ma si creano comunque delle sottotrame, anche solo accennate, come quella di Marcello e sua moglie, e soprattutto non si perde mai l’attenzione. Le gag comiche danno sicuramente ritmo al racconto, ma ciò che tiene in piedi la storia è essenzialmente la sua semplicità. Siamo di fronte a una modalità narrativa peculiare, una sorta di workplace comedy ridotta all’osso in quanto a narrazione, che si basa quasi esclusivamente sulle interazioni e sulla situazionalità. L’esperimento funziona, e il merito è anche del grandissimo cast allestito.
Con un racconto che si poggia così tanto sull’interazione, diventa fondamentale l’alchimia che si crea tra i membri del cast e in No Activity: Niente da segnalare tutto funziona sotto questo punto di vista. La coppia maggiormente in luce è sicuramente quella composta da Luca Zingaretti e Alessandro Tiberi, ma funzionano molto anche le altre due. Le tre coppie di protagonisti sono molto simmetriche, basate sull’accoppiata tra un veterano e un giovane, e mettono in luce una buona chimica tra i personaggi. Tra i cameo spiccano quelli di Edoardo Ferrario, Sara Lazzaro e Tommaso Ragno, mentre lasciano meno il segno quelli di Francesco Pannofino e Diego Abatantuono. Maccio Capatonda è la solita garanzia. Questo strabiliante cast certifica il grande sforzo di Prime Video e garantisce il successo di un format così particolare.
Avvicinandoci alla conclusione, facciamo l’ultima considerazione proprio sulla natura di No Activity: Niente da segnalare. La serie di Prime Video prende due elementi che funzionano tantissimo in Italia, la commedia e il crime, e costruisce una parodia che colpisce sia il mondo criminale che quello dei poliziotti. L’audacia della serie di Amazon si vede anche in questa duplice decostruzione di uno degli assi portanti della serialità italiana. In conclusione, dunque, non possiamo che promuovere No Activity: Niente da segnalare per la sua natura sperimentale e divertente. La serie di Prime Video garantisce circa tre ore di sane risate, di libero intrattenimento e in compagnia di un cast che davvero difficilmente, in questa ricchezza, si può osservare in televisione.