ATTENZIONE: l’articolo potrebbe contenere spoiler sulla seconda stagione di Nuovo Santa Clause Cercasi, disponibile su Disney+
Siamo entrati ormai nel mese di dicembre e ogni piattaforma si è attrezzata per addobbare il proprio catalogo con i titoli giusti per sprigionare tutta l’atmosfera natalizia. Disney+ ha una marea di prodotti su cui puntare, tra i classici del Natale, bellissime puntate natalizie e nuove e più recenti proposte. Anche quest’anno, come l’anno scorso, è tornato Tim Allen a occupare la scena e a prendersi il ruolo che gli è più congeniale: quello di Santa Clause, il personaggio a cui ha prestato il volto dal 1994 nella trilogia di Santa Clause. Nel 2022, su Disney+ è sbarcata la serie tv sequel dei film, Nuovo Santa Clause Cercasi, uno show in sei episodi che racconta le vicende di Babbo Natale e del Polo Nord quasi trent’anni dopo l’uscita di Santa Clause. Un’operazione nostalgia in formato televisivo, che ha tentato di riportare il pubblico più adulto alle vecchie atmosfere dei film di Allen e di prendersi una fetta del pubblico più giovane attraverso la formula della serie tv. Sei episodi da circa mezzora l’uno per provare ad inserirsi nella vastissima offerta di titoli natalizi a disposizione degli utenti della piattaforma. Allen (The Last Man Standing), che è uno dei produttori esecutivi della serie, si è prestato a interpretare il ruolo che lo ha reso uno dei volti più celebri dei recenti Santa Clause. Il primo film della trilogia uscì nel 1994, seguito da Che fine ha fatto Santa Clause del 2002 e Santa Clause è nei guai del 2006.
Tim Allen mancava nel ruolo di Babbo Natale da circa sedici anni.
Il suo ritorno sulla piattaforma, in concomitanza con le feste di Natale, è un tentativo di rispolverare un vecchio classico agghindandolo con tematiche e formule più moderne, per accaparrarsi la fetta di pubblico dei nostalgici e quella dei nuovi spettatori. Nuovo Santa Clause Cercasi è in tutto e per tutto un prodotto per famiglie, adatto agli adulti che conoscono già Tim Allen, ma anche ai più piccoli, che la serie prova a conquistare con una sceneggiatura dal ritmo concitato e condita da un umorismo leggero e poco pretenzioso. L’intreccio della serie, come si intuisce dal titolo, ruota attorno alla ricerca di un nuovo Babbo Natale. Scott Calvin, arrivato ormai in età di pensionamento, sta cercando il successore giusto per lasciare il Polo Nord in buone mani e dedicarsi al meritato riposo. Nella prima stagione della serie, la selezione aveva portato a individuare Simon Chokshi come successore di Babbo Natale. Simon, un padre rimasto vedovo e amministratore delegato di Tutto e subito, una compagnia di spedizioni, non si era però rivelato la scelta giusta. La sua smania di consegnare tutto e subito aveva compromesso la magia del Natale, sommersa dalle logiche del capitalismo e della globalizzazione senza freni. L’intento degli sceneggiatori era quello di riportare i vecchi stilemi del classico del Natale in una dimensione moderna, in cui le problematiche e le tematiche attuali si sono imposte per dar vita ad un racconto che sapesse esprimere qualcosa di nuovo.
La seconda stagione di Nuovo Santa Clause cercarsi riprende la ricerca da dove l’avevamo lasciata.
Chiusa la parentesi di Simon (Kal Penn), Scott e gli Elfi sono ancora a caccia dell’erede di Babbo Natale. Per Santa Clause la scelta dovrebbe ricadere su suo figlio Cal, un umano nato e cresciuto al Polo Nord, sangue del suo sangue e per questo con la magia del Natale nel DNA. I sei episodi della seconda stagione iniziano quindi con l‘apprendistato di Cal per diventare il nuovo Santa Clause. Rispetto alle puntate della prima stagione, nei nuovi episodi trovano molto più spazio i membri della famiglia Clavin, che erano stati fino a quel momento quasi marginali. Cal (Austin Kane) e Sandra (Elizabeth Allen-Dick) si presentano come personaggi molto più tridimensionali: ognuno di loro scopre di avere talenti nascosti e una predisposizione innata per la magia. Le vicende della seconda stagione li chiamano in causa in prima persona e danno loro ampio spazio, esplorandone la sfera personale e il rapporto con i genitori. Quest’ultimo è un tema che sembra preponderante in Nuovo Santa Clause Cercasi 2. Babbo Natale non è solo una figura leggendaria, ma è anche un padre che non riesce a comprendere appieno i desideri dei suoi figli. Così come è stato per la trilogia dei film – nei quali Tim Allen era occupato a prendersi cura di Charlie nella doppia veste di papà e Santa Clause -, anche nella serie il lato umano di Babbo Natale viene fuori nel suo modo di relazionarsi con la famiglia e con due figli adolescenti cresciuti lontano dal mondo reale.
Ma è anche il personaggio di Carol ad acquisire più forza e spessore in questa seconda stagione.
Elizabeth Mitchell, la Signora Clause dei film, è tornata accanto al marito per occupare il posto di potere che le spetta e gestire insieme a Scott il Polo Nord e le sue crisi. Da semplice gregaria, Carol diventa un personaggio centrale, che riscopre la sua autorevolezza e la mette al servizio della causa, senza la volontà di prevaricare e mettere in ombra gli altri personaggi. Il suo rapporto con la Befana – altro personaggio che assume un ruolo centrale nella seconda stagione di Nuovo Santa Clause Cercasi – ne mete in luce le debolezze e i timori di madre, ma il tutto viene estrapolato dal racconto con molta leggerezza e naturalezza. La vera sorpresa della nuova stagione su Babbo Natale è però il villain: Magnus Anta è un vecchio Santa Clause che ha governato il Polo Nord nel XIV secolo. Il suo fu un gran regno di prosperità, fino a quando qualcosa non lo rese cattivo e malvagio, una vera e propria minaccia per il Natale. Magnus Anta, il pazzo Santa Clause (interpretato da Eric Stonestreet), è tornato per riprendere il controllo del Polo Nord e cacciare via l’usurpatore Scott Calvin, aiutato da uno gnomo malefico e anti-empatico. La figura del villain ci porta a fare un inevitabile confronto con i film della trilogia di Tim Allen. In Che fine ha fatto Santa Clause? il Polo Nord era minacciato da un clone di Scott Calvin, intenzionato a prendere molto sul serio la lista dei cattivi e consegnare solo carbone la notte di Natale. In Santa Clause è nei guai è invece Jack Brina (Martin Short) a indossare i panni del cattivo che minaccia il Natale. Magari non sarà al livello di Martin Short, ma il Magnus Anta di Nuovo Santa Clause Cercasi 2 è un personaggio altrettanto interessante, soprattutto per il suo umorismo nero, che è la trovata più brillante della serie.
Nonostante i classici del Natale funzionino quasi sempre con le stesse formule, Nuovo Santa Clause Cercasi prova a smarcarsi dai vecchi stilemi che hanno fatto la fortuna del genere e a rimpinzare il materiale narrativo con un umorismo più in linea con i gusti moderni. Il risultato è sempre una commedia senza troppe pretese, capace di divertire e tenere la famiglia davanti alla tv nelle settimane che accompagnano il Natale. Sotto le feste siamo tutti più buoni e per questo i difetti della sceneggiatura o degli effetti speciali neppure li notiamo. Nuovo Santa Clause Cercarsi è solo uno dei tanti modi per evadere e catapultarsi nel clima natalizio, senza grosse aspettative e per il puro piacere di immergersi nei toni leggeri dei film di Natale di Tim Allen.