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Odio il Natale 2 – Un po’ troppo Bridget Jones, ma ci siamo – La Recensione della seconda stagione

Odio il Natale 2
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La sua prima stagione aveva registrato grandi ascolti e acceso un riflettore sulla sua attrice protagonista Pilar Fogliati, ma non aveva lasciato il segno a causa di alcuni problemi fastidiosi. Inconcludente, ripetitiva e a volte anche insipida e piena di cliché: Odio il Natale era, almeno fino a qualche ora fa, una produzione con un alto potenziale inespresso, un tentativo non andato in porto colmo di stereotipi di cui avremmo tutti volentieri fatto a meno. Nonostante gli alti ascolti, era più o meno questo il ricordo che la produzione natalizia Netflix aveva lasciato di sé. La sua seconda stagione era dunque attesa, ma con moderato entusiasmo. Le aspettative non erano altissime, le premesse non erano sensazionali, e il copione sembrava già scritto. Insomma, era più la voglia di intrattenimento a guidarci verso questo secondo atto che l’effettiva curiosità. Eppure, lasciateci dire quanto Odio il Natale 2 ci abbia sorpresi e quanto quest’anno sia riuscita a migliorare a sistemare tutte quelle cose che ci avevano lasciati perplessi al suo esordio. Certo, gli stereotipi non mancano, ma questa volta sono riusciti a non essere così fastidiosi come nel primo caso, e questo non è l’unico aspetto a essere migliorato in questa seconda stagione.

Odio il Natale 2 è cresciuta, diventando finalmente la commedia di Natale che ha sempre voluto essere

Odio il Natale (640×360)

All’inizio della seconda stagione Gianna vive un momento di pace. Fidanzata da quasi un anno con Umberto, attende il Natale con entusiasmo e non più con quella paura che ha sempre contraddistinto gli anni precedenti. Ora Gianna si sente libera, innamorata, raggiante. O almeno, così si sentiva fino alla cena dell’1 dicembre, quella dei 24 giorni prima del Natale. Con l’annuncio della separazione da parte dei suoi e i problemi coniugali dei suoi fratelli, Gianna si spaventa mandando totalmente a monte la sua relazione con Umberto. Non passa neanche un istante che subito se ne pente, ma Umberto sembra oramai deciso ad andare avanti senza di lei. Insieme a sua sorella a e alla sua migliore amica di sempre Titti, Gianna cerca di sistemare la sua vita sentimentale, ma stavolta provando a conoscersi meglio, a mettersi in discussione e ammettendo di non avere mai davvero amato qualcuno. Tra i nuovi personaggi, però, se ne nasconde uno che sembra avere tutte le risposte che le sono sempre mancate. Filippo, padre di un’adolescente, sa come mettere a proprio agio Gianna, come farla ridere, come starle accanto senza mai appesantirla. Per Gianna, finalmente, sembra cominciare un nuovo capitolo della sua vita.

A differenza della prima stagione, in Odio il Natale 2 Gianna prende più spazio per sé e per la propria crescita personale compiendo un percorso che la porterà ad arrivare davvero da qualche parte. Non ci sono solo appuntamenti occasionali e continue corse verso qualcuno, finalmente c’è anche qualcosa di più, una sostanza capace di rendere questa seconda stagione più matura e trasversale. Ciò che infatti spicca all’interno di questo secondo atto sono inevitabilmente i personaggi secondari che, attraverso le loro folli dinamiche, riescono a mantenere la narrazione sempre interessante, attiva e divertente. In questo senso come non parlare di Titti, l’iconica amica di Gianna che con il suo cinismo e il suo sarcasmo, uniti ai tempi comici impressionanti di Beatrice Arnera, diverte il telespettatore con le sue pillole di vita e con le sue continue follie.

Nonostante qualche stereotipo di troppo alla Bridget Jones, anche il personaggio di Gianna appare cresciuto in questa seconda stagione. Seppur con ancora tanta strada da fare, la protagonista dimostra di non essere più quella della prima stagione, ma di aver subito un’evoluzione che l’ha portata a essere una donna proiettata verso se stessa, e non più solo verso la ricerca di un amore che forse non ha neanche mai voluto. Per capirlo ha avuto bisogno di un po’ di tempo, ma l’importante nella vita è arrivarci.

Odio il Natale 2 (640×360)

Nonostante i suoi vari punti a favore, Odio il Natale 2 ha purtroppo forzato la mano con il personaggio di Davide che, interpretato da Nicolas Maupas, non sembra effettivamente ottenere un posto in questa seconda stagione. Non è un interesse sentimentale e non è un amico, non ha un futuro e non ha un presente: allora qual è il suo ruolo? Probabilmente l’intento era quello di utilizzarlo come una mano d’aiuto in più per Gianna e per il suo percorso di crescita personale, ma la verità è che purtroppo questo obiettivo si è perso a causa della confusione con cui è stato trattato il loro rapporto. Se ci fosse stata una direzione più chiara, forse le cose per il personaggio di Davide sarebbero andate meglio. Ma tant’è.

In generale, Odio il Natale 2 ha saputo dimostrarsi finalmente come la commedia natalizia che ha sempre voluto essere. Con un tono confortante, caldo e in pieno stile natalizio, questa seconda stagione è riusciuta a raccontare non solo le peripezie sentimentali di una ragazza di trent’anni, ma anche la sua graduale crescita verso l’età adulta e le responsabilità. In modo delicato e piacevole, Odio il Natale 2 ci ha fatto dimenticare gli errori della sua prima stagione restituendoci un secondo atto ben diverso, molto più maturo e consapevole e con un finale che ci fa quasi sperare nella fine di questa storia. E’ andato tutto così bene che abbiamo paura che si rovini, ma forse questo è un problema che dobbiamo superare. Chi lo sa, magari tornando riesce a stupirci di nuovo facendoci un altro inaspettato regalo di Natale. Nel frattempo, noi ci godiamo quello di quest’anno. Niente da da dire questa volta amici, se non: buona la seconda.

Odio il Natale 2: 5 Curiosità su Pilar Fogliati