**Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in SPOILER su Only Murders in the Building **
Lo desideravamo ed è arrivato: Oliver, hai tutta la nostra attenzione. L’episodio 5 della comedy-mistery disponibile su Disney+ ci ha regalato un altro strepitoso focus, questa volta sul personaggio di Martin Short, il quale si è appena aggiudicato una nomination agli Emmy come Miglior attore protagonista in una comedy. Un focus trivalente in cui, in un solo colpo, abbiamo scoperto qualcosa in più sul passato, a tratti favolistico, di Oliver Putnam, sul potenziale assassino e sulle altre sottotrame che inseguiamo dalla prima puntata. Un episodio di raccordo per tanti fili narrativi, dunque, collegati attraverso il “Figlio di Sam”. Una trovata geniale che trasforma una festa del 2022 in un evento vintage all’insegna dei ruggenti Seventies. L’episodio intitolato The Tell, rilasciato sulla piattaforma martedì 19 luglio, è un ennesimo esempio di costruzione sagace di un fitto intreccio di trame che – senza forzature – si aggroviglia per rincorrere più colpi di scena. In questa occasione è Will (Ryan Broussard), il figlio di Oliver, a condurre i giochi. La scelta delle voci fuori campo, in fondo, è un arricchimento prezioso, un dettaglio mai trascurato nella serie creata da Steve Martin e John Hoffman. Lo scorso episodio di Only Murders in the Building (qui trovate la recensione della quarta puntata) terminava con il ritorno shock di Jan Bellows (Amy Ryan). Riusciranno, in mezzora, a conciliare i suggerimenti di Jan, l’ex amante fuori di testa di Charles, il DNA dei Putnam e la nuova amica bugiarda di Mabel, Alice (Cara Delevigne)? Certo che sì, alla solita splendida maniera: 35 minuti davvero densi, sostenuti con maestria, umorismo ed eleganza.
Oliver Putnam, un segugio nato
Diretto da Cherien Dabis e scritto da Matteo Borghese e Rob Turbovsky, il quinto episodio di Only Murders in the Building è un brillante esempio di sceneggiatura seriale. Un equilibrio precario in cui ogni elemento si regge sull’altro con armonia e intelligenza. Lo avevamo intuito sin dall’inizio. Quel test genetico per la ricerca scolastica dei figli di Will poteva portare a una sola conclusione: tra Oliver e il suo amatissimo figlio Will c’è di mezzo ancora lui, il greco Teddy Dimas. Questa sì che potrebbe essere la vendetta perfetta dell’inquilino del 6B nonché vecchio amico e mecenate di Oliver. E ora anche ex amante di Roberta, la sua ex moglie!
Il tuffo nel passato di Oliver ci aiuta a comprendere il suo talento nello scovare i segreti, cristallizzato nel suo gioco preferito: il ” Figlio di Sam”. Lo stesso che riproporrà alla festa organizzata da Mable nel suo appartamento. Un momento esilarante, con tanto di cambio d’epoca, che ci seduce, ci diverte, ma ci offre anche un risvolto narrativo in più. Il piano di Oliver, che si è imbucato, è quello di convincere l’enigmatico personaggio di Cara Delevingne a confessare l’omicidio di Bunny. Un piano che gli si ritorcerà contro provocando sia la delusione dei suoi partner, sia la pubblica umiliazione di Alice.
The Son of Sam
The Son of Sam è il gioco preferito di Oliver, con cui intrattiene i suoi amici sin dai tempi d’oro. Le regole sono semplici, ma i risvolti psicologici, per Oliver, sono rigeneranti. Quale miglior occasione per rispolverare quel gioco di carte se non quella di smascherare un presunto assassino? A tutti i partecipanti viene distribuita una carta. Solo una persona, però, riceve quella del Figlio di Sam, cioè l’assassino delle povere ragazze. Le luci vengono spente e di volta in volta l’assassino dovrà pizzicare qualcuno. I giocatori sopravvissuti devono quindi indovinare l’assassino, ma se scelgono male, vengono eliminati. Vince chi scova il colpevole oppure l’assassino stesso, qualora fosse così abile da rimanere l’ultimo giocatore in gara.
Il gioco non è reale: è stato creato ad hoc per la serie, sebbene sia ricalcato su altri numerosi esempi del genere, come quello su Jack The Ripper, Werewolf, Mafia e tanti altri. Eppure, il nome trova un riferimento macabro con la realtà. Secondo Distractify, il riferimento sarebbe citato dallo stesso Oliver nel momento in cui spiega le regole alla festa di Mabel. Mentre distribuisce le carte, infatti, nel suo delizioso monologo fa riferimento al serial killer su cui si baserebbe il gioco. Nel luglio del 1976, un uomo non identificato iniziò a terrorizzare i newyorkesi sparando e uccidendo persone innocenti che erano semplicemente sedute nelle loro auto parcheggiate. Per lo più delle donne giovani e attraenti, con lunghi capelli. La follia casuale di omicidi seriali continuò fino all’agosto 1977. Il colpevole reo confesso è David Richard Berkowitz, il quale si è auto soprannominato il “Figlio di Sam”. Secondo un rapporto di History, Berkowitz ha affermato che il cane e i demoni del suo vicino, appunto Sam, gli avrebbero ordinato di commettere gli omicidi. In realtà Berkowitz era convinto che lo stesso Sam fosse un demone che lo aveva scelto, da cui il soprannome.
Può Alice aver ucciso Bunny?
L’idea di concentrarsi su un possibile artista entrato da poco nell’orbita del trio è niente meno che di Jan, la quale riesce a esercitare il suo potere seduttivo su Charles anche da dietro le sbarre. Eh già, non possiamo scegliere chi amare! L’ex fidanzata di Charles ha suggerito che l’assassino di Bunny deve aver a che fare con il mondo dell’arte, o della narrazione, a causa dell’attenzione che mette nel ricostruire la scena dell’omicidio. Una descrizione che calzerebbe a pennello a chiunque, perfino a Oliver. Non dite di non averci pensato, almeno per un secondo! Charles spaccia l’idea come sua, naturalmente, spingendo Oliver a sospettare della nuova fidanzata artista di Mabel, Alice (Cara Delevigne). L’assassino di Bunny Folger (Jayne Houdyshell) è ancora a piede libero. Finora abbiamo collezionato più di qualche indizio, come l’ultimo: una confezione di fiammiferi. Una piccola scatoletta che ci dà il benvenuto nella prima scena – in cui Mabel scopre che gli Arcatacombs portano direttamente nel suo armadio – e nel finale di puntata – quando Oliver, revisionando i video di sorveglianza del bar abituale di Bunny, intravede una figura incappucciata che, dopo aver parlato con la vittima, si intasca proprio i fiammiferi!
Ma che cosa avrebbe a che fare tutto questo con Alice? Non c’è dubbio che l’affascinante artista sia entrata di colpo nella vita di Mabel e sfoggia un’ossessione sia per la ragazza che per il suo appartamento. Non c’è dubbio che il suo passato misterioso e la tendenza a mentire possano insospettirci. Essere la figlia di un idraulico e aver mentito sulla sua estrazione sociale, però, non la rendono un’assassina. Forse le bugie non bastano, ma il fatto di essersi intascata la carta del “Figlio di Sam”, e aver mentito a riguardo, è un indizio che non possiamo trascurare. Perché la carta è nella sua borsa? Come avrebbe fatto a scambiarla senza l’aiuto di Mabel? Tanti dubbi in questa puntata di Only Murders in the Building. Al momento, però, non c’è alcun legame che collegherebbe Alice a Bunny. Tuttavia non abbiamo avuto nessuna risposta riguardo l’omicidio e il dipinto dell’amministratrice dell’Arconia potrebbe essere un possibile movente. Il prezzo del dipinto di Rose è salito alle stelle dopo la sua misteriosa morte e Alice avrebbe potuto uccidere Bunny per venirne in possesso. Se questo fosse vero, perché Alice preferirebbe far incastrare Mabel, Charles e Oliver piuttosto che rubare il dipinto per cui avrebbe ucciso?
La scatola di fiammiferi insanguinata
Il tentativo di smascherare Alice ha portato solo imbarazzo e tensione nel trio. Nel finale di puntata, però, Oliver verrà ricompensato. Se da un lato arriva una cocente delusione, la paternità biologica di Will e il tradimento di Roberta con Teddy, dall’altro arriva un nuovo indizio. Oliver, casualmente, sorprende Ivan, il cameriere della tavola calda che frequentava Bunny, mentre tenta di restituire il denaro che la donna gli ha donato. Lo segue e lo convince a lasciargli dare una sbirciatina al filmato di sicurezza del ristorante. Come da tradizione, anche il quinto episodio si conclude quindi con un succoso cliffhanger in cui la cold open assume un senso. L’unica nota dolente, secondo numerosissimi fan di Only Murders in the Building su IMDb, sarebbe lo scarso talento recitativo di Cara Delevingne. Una presenza che, in effetti, fa rimpiangere Amy Ryan.
Siamo ancora in alto mare sull‘identità dell’assassino di Bunny, senza contare la turbolenza che l’iniziativa di Oliver ha causato all’interno del trio. Riusciranno a risolvere il caso e quindi a scagionarsi? Non ci resta che aspettare il prossimo sesto episodio di Only Murders in the Building in arrivo su Dinsey+ martedì 26 luglio.