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Outlander 3×03 – Il ritorno di un personaggio e l’addio di un altro

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Eccoci qui anche questa settimana con una nuova puntata di Outlander da analizzare insieme. Il tempo corre e ci troviamo già al terzo episodio, che comunque rimane molto ‘in linea’ con quelli precedenti. Cerchiamo insieme di fare il punto della situazione. Sicuramente sarete del mio stesso avviso nel constatare quanto Jamie Fraser stia avendo sempre più spazio all’interno della Serie. Lo abbiamo lasciato giorni fa completamente reietto, apatico, l’ombra di se stesso. Solo la disgrazia accaduta a Fergus e il ‘tradimento’ di sua sorella l’hanno potuto scuotere, per forza di cose, da quel torpore in cui stentavamo a riconoscerlo.

Nuova ambientazione, l’introduzione di un personaggio tanto atteso e la dipartita di uno a noi caro (più o meno). Parleremo di tutto ciò in questa recensione di Outlander 3×03: All Debts Paid.

***SPOILER ALERT***: Come sempre vi ricordo che questo articolo logicamente conterrà spoiler sulla terza puntata. Prestate attenzione se non siete in pari con la visione di Outlander.

Sono passati circa due anni e Jamie si trova ancora nella terribile prigione di Ardsmuir. Le cose però stanno per cambiare, arriva Lord John Grey. I fan dei libri attendevano con ansia l’ingresso di questo personaggio nella sua versione ‘adulta’, proprio perché sapevano dell’intenso legame che lo avrebbe avvicinato al nostro protagonista. Ottima scelta quella dell’attore David Berry. Giovane, dallo guardo fiero ma dolce e dal nobile portamento. Speriamo che nella Serie si continui a dargli il giusto spazio! Non dimentichiamoci quanto sia caro alla Gabaldon, tanto da dedicargli uno spin-off, di tre tre romanzi e cinque racconti brevi, in cui è protagonista assoluto.

Il cambiamento che attendevamo in Jamie, c’è. Si trova pur sempre in un carcere, in manette, a contendersi il cibo con i topi. Ma lì, forse paradossalmente più libero di non fingere di avere ancora una vita a cui aggrapparsi, ci è sembrato più vicino a essere lo scozzese che abbiamo sempre amato. Non si è perso del tutto d’animo e persino in quel luogo dimenticato da Dio è riuscito a dimostrare di essere un leader per quella piccola comunità di perdenti. Jamie Fraser non è un prigioniero comune: chi altri ha quel portamento, parla fluentemente tre lingue, sa distinguere i vini francesi e si batte per la salute degli altri detenuti? Lord Grey lo intuisce e ne rimane immediatamente affascinato. Nel giro di pochi minuti lo show è stato in grado di abbozzare e presentarci l’inizio del loro strano e insolito legame.

Questo si evince perfettamente nella scena in cui due parlano e si ritrovano a confidarsi. E si scoprono più simili di quanto potessero immaginare. Entrambi hanno perso chi amavano ed entrambi non hanno creduto a chi aveva assicurato loro che il tempo avrebbe curato quella ferita.

Per alcune persone il lutto si piange per sempre. 

Proprio per via di questo feeling strano e naturale, come quello di due animali feriti che si leccano le ferite e vicenda, Jamie decide di lasciarsi andare, solo per un attimo. Un secondo fugace in cui riesce a pronunciare il nome della moglie e a sorridere. Cosa che non era stato in grado di fare con Murtagh. Certo si tratta solo di un attimo, ma abbiamo scorto in lui la dolcezza che si prova nel pronunciare il nome di chi si ama, prima che il dolore ci rammenti della perdita e annienti tutto. Quello che poi succede, ossia Lord Grey che appoggia la mano sulla sua, cerchiamo di prenderlo per quello che è. Ossia il bisogno di contatto, di tenerezza, che ovviamente cozza con quel carcere spoglio e tetro e l’algida divisa che l’inglese porta.

Impossibile vederci del marcio o altro che non sia dolcezza e affetto (o l’inizio di una platonica infatuazione, per ora). E certamente Jamie ha avuto quella reazione recalcitrante non per rimarcare la sua eterosessualità. Jack Randall sarà pure morto, ma non la memoria dello scozzese legata ai suoi tremendi abusi.

A nulla valgono i tentativi e le richieste di Jamie di farsi uccidere. John Grey lo salverà dalla deportazione nelle colonie per indirizzarlo al servizio di una nobile famiglia. Il maggior inglese, che ha intuito l’angoscia e la disperazione ben celata dal volto quasi impassibile di Jamie, gli offre la possibilità di iniziare una nuova vita, lasciando a lui la scelta: accettare questo nuovo destino, o meno. Non possiamo non aggiungere che quando Jamie racconta di essersi recato all’Isola delle Foche, abbiamo pensato subito alla scena del trailer, da brividi, in cui urla tra alcune rovine il nome di Claire. Specialmente dopo tutti i riferimenti a “la strega bianca”! Questo però non è avvenuto e ci chiediamo se ci verrà mostrata nella prossima puntata di Outlander.

Passiamo al punto di vista di Claire. In questa puntata è stato trattato alla svelta e dedicandogli minore spazio, per la terza volta.

Gli anni corrono velocissimi come istantanee fotografiche e passiamo dalla laurea di lei, al compleanno di Bree che festeggia i 18 anni, al suo diploma. Tutti questi avvenimenti sono accomunati dai profondi dissapori tra Claire e Frank. La donna è a conoscenza dei tradimenti del marito che la feriscono… solo per il fatto di essere poco discreti. Questo finto rapporto fa acqua da tutte le parti e la trasformazione maggiore l’abbiamo vista proprio in Frank. Facile dipingerlo ora come il mostro. Non c’è più nulla dell’uomo pacato, follemente innamorato. Ed è giusto che sia così. Non possiamo aspettarci un comportamento così strenuamente accondiscendente.

Quale uomo accetterebbe di convivere con la propria amata moglie e allevare la figlia di un altro? Con l’aggravante che la tua dolce metà non è per te che si strugge di continuo? Anzi, probabilmente ha agito con più cuore di quanto sia umanamente possibile. Resta il fatto che non è un santo e come tale, a un certo punto, qualcosa dentro di lui si è spezzato per sempre. Ha cresciuto Brianna con amore incondizionato come promesso, questo è vero. Ma l’accordo che avevano stipulato lui e Claire, troppo folle per essere coerente, è fallito.

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Claire non è riuscita a tenere Jamie fuori dal matrimonio e Frank non l’ha accettato, trovandosi così un’altra donna. Senza però voler rinunciare a Bree.

In questa situazione di stallo avviene l’imprevisto. A seguito di un incidente stradale, Frank ci abbandona. La sua morte però è stata troppo veloce e gli è stato dedicato uno spazio troppo ristretto e di poco rilievo a mio avviso. Ma ho molto apprezzato che tra le tante cose fasulle o edulcorate che Claire avrebbe potuto dirgli, si sia limitata a un giusto e vero “Ti ho amato tanto“. Meritavamo di dire addio a Frank forse con una scena più ampia e più ricca. Che ci lasciasse meno l’amaro in bocca rispetto a questa frettolosa uscita di scena del personaggio ormai scomodo e vendicativo. Tranquilli ci sarà ancora occasione di continuare a parlare di lui. Se la storyline di Outlander seguirà quella dei libri, avremo un gran bel motivo per detestare, questa volta sul serio, il personaggio di Frank Randall!

Voi cosa ne avete pensato di questa puntata? Dobbiamo aspettarci grandi cambiamenti dalla prossima, con Claire ormai libera senza Frank e Jamie al servizio di una famiglia che porterà grandi svolte impreviste all’interno della storia. Così come il suo rapporto con Lord Grey.

Appuntamento alla prossima settimana con una nuova recensione di Outlander!

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