Che puntata, ragazzi! Se la precedente era stata caratterizzata da un ritmo molto più lento, rendendo l’episodio più godibile nel suo essere grottesco, Outlander ora ha messo il turbo. Meno di una settimana ci separa dal gran finale e, finalmente, qualche tassello è andato al proprio posto. Facendoci vagamente intuire cosa dobbiamo aspettarci alla fine di questa stagione. L’elemento che per noi era totalmente oscuro fino a qualche giorno fa ci è stato mostrato. Non parliamo di qualcosa di evanescente, ma ci riferiamo a un personaggio ben preciso. Coloro che hanno letto i libri si mangiavano le mani per non spoilerare, attendendo con ansia e terrore il suo ritorno. Gli addicted più ‘sprovveduti’ invece, sono rimasti basiti nel comprendere chi fosse il burattinaio che muoveva i fili sin dall’inizio.
Come abbiamo avuto modo di scoprire successivamente dal suo racconto, nemmeno la morte è in grado di fermarla!
Ma finiamola di parlare per enigmi e analizziamo insieme questa puntata scioccante, dal titolo Bakra.
Il giovane Ian, completamente in balia degli eventi e terrorizzato, si ritrova al cospetto di un’affascinante donna, intenta a fare un bagno in una vasca piena di sangue. Reazioni? Brividi e pelle che si accappona, viscere un po’ contorte per il disgusto e il fastidio e la mente di chi si aspettava tutto tranne lei inizia a elaborare vorticosamente l’immagine che gli si palesa sullo schermo. Geillis Duncan fa la sua comparsa con un’entrata in grande stile.
Beh, anche quelle in cui usciva, le riuscivano bene. Il sangue che cola lento sul suo corpo nudo e diafano mentre sembra quasi eccitarsi per quel macabro rituale, rappresenta forse la scena più creepy di Outlander.
Geillis, più che minacciare, si avvicina al povero Ian come una tigre farebbe con un passerotto, iniziando un lento e disturbante gioco di seduzione. Ottenendo l’informazione che tanto desiderava. Avete fatto fatica a comprendere, ad accettare l’inaspettato ritorno di un personaggio così detestato e temuto?
Ma non è l’unico incontro sorprendete che Jamie e Claire faranno in Giamaica. Ci domandiamo a che pro allontanarsi dalla Scozia se tanto tutte le loro vecchie (e alcune strambe) conoscenze sembrano averli raggiunti sull’isola. Mi riferisco ai fratelli Campbell e a Lord Grey.
Continuo imperterrita ad adorare questo personaggio (leggete qui l’articolo in cui ne parlai), perché ogni occhiata verso Jamie, ogni respiro e ogni gesto, trasudano amore allo stato puro. E poco importa che Claire sia presente e che quindi l’aria della stanza sia satura di imbarazzo. Nonostante questo, i sentimenti che l’ufficiale inglese prova, seppur tenuti a freno dopo i moltissimi anni passati, si leggono perfettamente sul suo volto. Sappiamo che Jamie non lo ricambia e mai lo ricambierà, per ovvi motivi. Ma è palese quanto il nostro protagonista sia affezionato a lui, non solo per il fatto aver di cresciuto Willie al suo posto. I suoi occhi che, commossi, sembrano rispondere silenziosi a tacite domande, ne sono in chiaro esempio. Un applauso all’aplomb di Claire, ma d’altronde è abituata a vedere ogni creatura vivente del pianeta rimanere ammaliata da suo marito.
Meno emozionante è l’incontro con Margareth e Archibald Campbell, ora al servizio di Miss Duncan al fine di realizzare il suo più grande e folle desiderio: vedere un re scozzese sul trono dell’Inghilterra. E per questo è disposta a qualunque cosa, il che non ci stupisce nemmeno un po’.
Nella puntata che scorre molto velocemente, dove ci vengono snocciolate moltissime informazioni, non manca il tempo per soffermarsi su aspetti meno funzionali ma più profondi. Come il disgusto che Claire, proveniente da un’era più civilizzata, prova nel constatare come la pratica della schiavitù riduca a semplice merce di scambio dei malcapitati, rei solo di essere neri. E come tutto ciò fosse normalmente accettato in quell’epoca. O la compassione che siamo indotti a provare per la povera Margareth Campbell, trattata dal fratello, ben lontano dall’offrirle amore e appoggio, come uno strumento per spillare soldi ai creduloni. Sentimento che invece sembra dimostrarle Mr Willoughby! Ancora una volta mi ritrovo a chiedere perché discostarsi diametralmente dai libri e rendere così positivo un personaggio infimo come la Gabaldon ce lo aveva presentato nella Saga di Outlander.
Ovviamente, non manca la scena caliente di turno, in cui i due coniugi con una semplice e intensa occhiata potrebbero incendiare l’intera Giamaica. La passione è anche questo: guardarsi, trattenersi così violentemente da sentire il fiato mozzato, senza andare oltre.
Gli ultimi minuti di questa puntata-bomba di Outlander ricca di avvenimenti sono così veloci da farci girare la testa. Con uno stratagemma Geillis riesce finalmente a farsi rivelare la profezia dall’ambigua interpretazione. Subito dopo Claire e Jamie scoprono che Ian è nelle mani della strega. Quando il lieto fine sembra dietro l’angolo e i due sono pronti a riprendersi il ragazzino, un altro fantasma (da un passato più recente) riemerge per rimescolare le carte in tavola. Il Capitano inglese della Focena, Leonard, ha sfortunatamente trovato la coppia e fa arrestare il nostro scozzese per omicidio, per poi giustiziarlo.
Nella prossima puntata ci aspettiamo che avvenga di tutto e di più. Come riuscirà a cavarsela Jamie questa volta? Claire sarà in grado di liberare da sola il giovane Ian dalle grinfie della manipolatrice Geillis? E la profezia che prevede il sacrificio di un bambino di 200 anni per garantire l’ascesa di un re scozzese… a chi e a cosa si riferisce?
Insomma, molti dubbi e tantissima carne al fuoco. Si è trattato comunque di un episodio che si è discostato abbastanza dalla storyline dei libri, ma che ha tenuto comunque alte le aspettative e la voglia micidiale di scoprire come potrà concludersi il tutto. Solo una manciata di giorni ci separa dallo scoprire tutto questo!