Se l’episodio della settimana scorsa si era rivelato macabro e ricco di ansie, in Outlander 5×04 si perdono quei toni cupi in favore di un’atmosfera più quotidiana e da ‘Casa nella prateria’ che, forse troppo spesso, domina la scena. Per fortuna, gli sceneggiatori non abbandonano l’elemento di mistero e stuzzicano l’interesse dello spettatore con la storyline che, sino a ora, appare la più avvincente e interessante della quinta stagione: Brianna che deve affrontare Bonnet.
Puntata dopo puntata percepiamo le sensazioni della ragazza e come lei cammini costantemente sul filo del rasoio misurando le parole e mascherando le espressioni.
In Outlander 5×04 Brianna teme di raccontare i suoi pensieri per timore che diventino reali.
Invece è meglio tenerli nascosti, chiusi nella mente come fossero degli incubi che la tormentano da anni ma a cui crede di potersi abituare. Lo si nota specialmente nella 5×02. Esplicitarli significherebbe apparire pazzi o, peggio, deboli. Eppure il momento in cui quella maschera di falsa sicurezza cadrà è sempre più vicino.
A incrinarla, dimostrandoci quanto sia stata ormai per troppo tempo portata agli estremi, è solo una piccola e insignificante moneta ritrovata nella culla di Jemmy al ritorno dalla cittadella. Una moneta di cui lo spettatore inizia a comprenderne l’importanza ricordandosi proprio dei primi secondi dell’episodio: la telecamera inquadra solo una mano maschile tra le cui dita scivola leggera una moneta d’argento. Lo scopo, come ogni introduzione agli episodi di questa serie, è quello di suscitare una domanda: chi è? oppure Perché?. Ne siamo colpiti tanto quanto Brianna e ce ne preoccupiamo come lei perché significa che il lupo è vicino.
Ognuno si sta muovendo passo dopo passo, ognuno si sta preparando alla lotta interiore o sul campo di battaglia, in attesa di cadere nel caos degli eventi che dovrebbe travolgere tutto tra qualche puntata.
Sono donne forti quelle che impariamo a conoscere nella serie.
Potremmo facilmente inserirle tra le 10 protagoniste con una forte indole. Lo capiamo guardando una delle scene più intime di Outlander 5×04. È un momento di solidarietà, d’amicizia e consolazione in cui Marsali apre il suo cuore e la sua mente a Brianna raccontandole del suo passato, delle sue colpe e delle sue paure per dimostrare a Bree che esporle non le renderà vere, così come non diventano reali i desideri più assurdi. Tuttavia la paura che Bonnet la stia raggiungendo non la abbandona.
Neppure le mura della casa in cui vive le sembrano sicure, anzi crede di poter vedere o sentire quel demone di uomo in ogni stanza. Brucia i suoi ritratti perché non sono più una medicina per la mente, bensì nutrimento per la paranoia.
Ma sarà davvero una paranoia? Noi abbiamo visto Stephen Bonnet, conosciamo i suoi obiettivi e lo sappiamo in viaggio. Queste consapevolezze ci impediscono di credere che Brianna si stia illudendo, al contrario sembra che restare sull’attenti sia la scelta migliore.
In Outlander 5×04 conoscere la storia non significa saperla affrontare.
È ciò che accade a Bree, ma è ciò che accade anche a Roger. L’insegnante di storia nella Oxford di un’altra epoca ha sempre creduto e dimostrato ai suoi alunni di essere perfettamente ferrato sulle date, sui proverbi e sulle abitudini di un popolo. Tuttavia, conoscere la Storia ci rende anche capaci di viverla?
Roger MacKenzie è la prova vivente di quanto i libri siano una realtà totalmente diversa dall’esperienza. L’insegnante e viaggiatore nel tempo sfrutta i proverbi, le sue conoscenze linguistiche e belliche ma nulla lo aiuta davvero a trovare una soluzione al problema in cui lui e i suoi uomini si sono trovati. Solo Jamie riuscirà a trovare una soluzione e a scendere a patti con gli abitanti di Bronwsville che desiderano la testa del soldato Isaiah Morton.
Egli per amore aveva giaciuto, senza però sposarla, con la figlia di uno degli abitanti del villaggio, Alicia. Per quanto interessante e tenera sia l’avventurosa storia d’amore cortese di questi due giovani, dobbiamo ammettere che, in Outlander 5×04, il desiderio di azioni più dinamiche e utili ai fini della trama si fa sentire. Sembra infatti che alcune delle questioni principali siano state abbandonate, un esempio evidente è proprio il necrologio che, solo dopo tante puntate, Claire finalmente ricorda e, tuttavia, lo accenna soltanto.
Le scelte sono due: accettare questi tempi narrativi e godersi il fluire degli eventi oppure annoiarsi e abbandonare.
L’autrice e gli sceneggiatori, immersi nella modernità, hanno infatti compreso che per capire una mente e concretizzare un pensiero è necessario approfondire la quotidianità del personaggio e seguirla incontro dopo incontro. È ciò che stiamo facendo con i Fraser e con Brianna. Inoltre, se non si soffermassero sui dettagli non avremmo mai potuto scoprire le grandi capacità canore di Roger, e quanto siano orecchiabili e belle le musiche popolari scozzesi.
Tra difetti e pregi, anche questa quinta stagione sta procedendo e, dallo sneak peek che ci hanno mostrato, il prossimo episodio sembra capovolgere il tutto e gettarci in eventi sempre più importanti. Basti pensare al fatto che Claire stia tornando a Fraser’s Ridge e che probabilmente Roger scoprirà qualcosa di più sul biondo e malvagio fuorilegge fuggitivo.