Si sa, febbraio è il mese dell’amore, il momento giusto per vedersi una commedia romantica! Se al cinema è possibile assistere a sempre meno film di questa tipologia il motivo è semplice: questo genere filmico ha infatti trovato grande fortuna sulle piattaforme streaming, che, immancabilmente, non smettono mai di sfornare nuovi prodotti, una su tutte Netflix. Proprio sulla sua piattaforma, nel giorno di San Valentino è stata infatti rilasciata una pellicola che vede per protagonisti tanti volti che i serializzati riconosceranno perfettamente: stiamo parlando di Players, diretto dalla regista di Pitch Perfect 3, Trish Sie.
Nel cast troviamo infatti attori del calibro di Tom Ellis (Lucifer), Gina Rodriguez (Jane The Virgin), Damon Wayans Jr. (New Girl), Augustus Prew (The Morning Show), Liza Koshy e Joel Courtney, noto soprattutto per la sua partecipazione alla trilogia di The Kissing Booth di Netflix. Questa commedia vale dunque la pena di essere vista?
Per scoprirlo, vi lasciamo alla nostra recensione senza spoiler di Players. Buona lettura!
La trama di Players narra la storia di Mack, diminutivo di Mackenzie, una giornalista sportiva di New York, che, assieme ai suoi storici amici, ha passato anni a ideare strategie e “schemi” grazie ai quali poter rimorchiare durante le loro serate. Stanca di storie di poco conto, la ragazza decide di creare uno “schema” a lungo termine per conquistare un affascinante reporter di guerra con l’aiuto dei suoi amici, i due fratelli “Cucciolo” e Brannagan e il suo migliore amico Adam, un esperto di analisi statistiche e di dati. Mentre cerca di affermarsi come giornalista e pubblicare il pezzo che potrebbe cambiarle la vita, la ragazza, tuttavia, capirà presto che per instaurare una vera e propria relazione non bastano bugie, segreti e strategie e che forse gli schemi che pianifica la stanno distogliendo dalla vera felicità, scoprendo se stessa e riscoprendo chi le sta attorno.
La pellicola ci porta quindi a riflettere sulla fatidica domanda: fino a quanto è corretto mentire su se stessi e fingerci diversi per poter piacere agli altri?
Partiamo da questo presupposto: Players non è altro che l’ennesima commedia romantica che gioca con alcuni tra i più classici stilemi del genere. Una ragazza che non riesce ad avere una relazione seria e che si mette in testa di conquistare un uomo più maturo di lei, considerato un buon partito, arrivando per questo a mentire a se stessa e agli altri. Un articolato piano fatto di sotterfugi per spingere il suddetto a ricambiare tali sentimenti e tanti, tanti cliché. Personaggi che non si rendono conto dell’ovvio… Tutti elementi già visti e rivisti e che non aggiungono nulla di nuovo al genere. La domanda allora sorge spontanea: questo è quindi un male?
La risposta, in questo caso, è no, perché la pellicola dimostra sin da subito di non aver alcuna pretesa di fingersi qualcosa che non è: Players è infatti un film assolutamente onesto che vuole solo raccontare una storia carina che faccia passare allo spettatore un paio di ore in serenità.
Certo, uno spettatore avvezzo al genere capirà dopo circa due minuti di visione dove il film andrà a parare e quali saranno i colpi di scena di una trama prevedibile al millimetro, ma questo non significa che non potrà apprezzarne la visione. Dopotutto, se c’è un genere filmico che per sua stessa natura ha una struttura che non fa altro che ripetersi di film in film con alcune variazioni sul tema, questo è quello delle rom-com e Players è una di quelle pellicole che, in tutta la sua semplicità funziona.
La trama, sebbene si basi su un tema comune delle commedie romantiche, riesce infatti a offrire una fresca prospettiva e dei momenti piuttosto divertenti che tengono viva l’attenzione dello spettatore.
Punto di forza del film è prima di tutto il già menzionato cast: Gina Rodriguez regge il film sulle proprie spalle, portando in scena una protagonista divertente e genuina che si apprezza nonostante le sue tante scelte sbagliate. Anche Tom Ellis, qui nei panni dell’interesse romantico della protagonista, recita bene nel ruolo di uomo maturo e sofisticato, così come Damon Wayans Jr. nei panni di Adam, detto A.D.S, che dimostra una grande alchimia con Gina Rodriguez. Tutti i personaggi, d’altra parte, anche quelli solo abbozzati, risultano naturalmente simpatici e viene spontaneo tifare per loro e gioire per i loro successi. Divertenti, inoltre, anche se forse un po’ troppo ripetitivi, risultano essere le spiegazioni delle complicate strategie che essi vanno a mettere in atto per garantire a ciascuno di poter approcciarsi alle persone adocchiate ed essere poi in grado di rimorchiarli.
Parliamo infatti di strategie, talvolta al limite della legalità, che renderebbero fiero persino Barney Stinson, che, anzi, potrebbe prendere spunto da alcune di esse per poi inserirle all’interno del Playbook.
Altro buon elemento che contribuisce a rendere la visione piacevole è il ritmo della pellicola della durata di poco meno di due ore: la pellicola scorre senza intoppi e senza dilungarsi eccessivamente, proponendo situazioni divertenti e ben orchestrate ricalcando i tipici tre atti della sceneggiatura di una commedia, in cui vediamo il protagonista intraprendere la propria missione, trovare una stabilità che viene messa in crisi fino all’immancabile finale positivo.
Nonostante i tanti pregi, quello che manca davvero alla pellicola per potersi innalzare ai livelli di grandi classici del genere è un momento davvero memorabile, una scena da antologia che si ricordi nel tempo e che permetta al film di farsi conoscere e di farsi ricordare dal grande pubblico, un po’ come capitato a quella della tavola calda di Harry ti presento Sally, a quella della conferenza televisiva di Notting Hill o alla dichiarazione finale di Ricatto d’amore, per intenderci.
Insomma, se state cercando un film leggero, divertente e senza grosse pretese come alternativa alle rom-com più classiche e conosciute per passare una serata all’insegna del relax, Players potrebbe fare al caso vostro. Viceversa, se ambite a trovare una pellicola più originale, memorabile e soprattutto meno scontata, temiamo che potreste rimanere delusi da questa nuova proposta di Netflix, che, nonostante i suoi tanti pregi, potrebbe rischiare di finire ben presto nel dimenticatoio.