Attenzione! La seguente recensione contiene spoiler sulla seconda stagione di Raising Dion
Abbiamo aspettato più di due anni prima di poter vedere nuovamente il piccolo supereroe Dion alle prese con una “nuova” minaccia. La prima stagione della serie, infatti, è stata rilasciata da Netflix a ottobre del 2019, mentre la seconda il 1 febbraio 2022. Nonostante sia passato del tempo, tuttavia, dopo aver visto i nuovi episodi possiamo affermare con certezza che ne è assolutamente valsa la pena.
La seconda stagione di Raising Dion, serie che ha come protagonista un bambino ma che è adatta a tutte le età, parte esattamente due anni dopo gli ultimi avvenimenti della prima. Se quando lo abbiamo conosciuto aveva otto anni ed era solito ascoltare sua madre in tutto e per tutto, infatti, adesso abbiamo ritrovato un Dion di dieci anni che inizia a voler far sentire la sua voce e che vorrebbe utilizzare di più i propri poteri straordinari. Da vero supereroe, il tempo gli è servito per perfezionarsi e per imparare a destreggiarsi tra i numerosi poteri in suo possesso: scopriremo, nel corso della serie, che ha addirittura la capacità di inventarne di nuovi.
Con il trascorrere dei mesi e degli anni, sua madre Nicole è diventata un membro effettivo della BIONA; ha infatti il compito di parlare a nome delle famiglie dei “super”, aiutandoli contemporaneamente con la scoperta, l’accettazione e la convivenza con i loro poteri. Al tempo stesso, ovviamente, toccherà proprio a lei imparare a convivere con le straordinarie capacità di Dion: nonostante quest’ultimo sia cresciuto, infatti, non è ancora facile per Nicole essere tranquilla quando si tratta di avere a che fare con gente con poteri. Così come suo figlio, tuttavia, anche lei ha sicuramente subito un’evoluzione nel corso del tempo: adesso è infatti una grafica affermata e sembra essere disposta a riprendere in mano la propria vita, anche conoscendo meglio il nuovo istruttore della BIONA che aiuterà proprio Dion a sviluppare e gestire i suoi poteri.
Il protagonista, intanto, ha portato avanti il suo “progetto” di diventare un vero e proprio supereroe e lo vediamo impegnarsi con il Triangolo della Giustizia (un gruppo formato con i suoi amici Jonathan ed Esperanza, gli unici bambini che conoscono il suo segreto) a mantenere l’ordine nel proprio quartiere, “punendo” come può i bulli, ma tentando allo stesso tempo di tornare sempre in perfetto orario nella propria cameretta per non essere beccato da sua madre.
Tutto sembra andare per il verso giusto, nonostante la BIONA monitori costantemente la voragine accanto alla scuola di Dion (luogo in cui è avvenuta la lotta tra il bambino e l’Uomo Storto), ma anche le altre che si sono create nel corso del tempo. La vita di tutti viene però scombussolata con l’arrivo in città del piccolo Brayden, il bambino rimasto orfano e che abbiamo conosciuto alla fine della scorsa stagione. Quest’ultimo sembra essere posseduto dall’Uomo Storto e arriva fino ad Atlanta con l’unico scopo di conoscere e distruggere Dion: agendo sulla mente di tutte le persone che incontra, infatti, riesce addirittura a iscriversi nella sua stessa scuola elementare e ad avvicinarsi a lui fingendosi un suo amico. Nel frattempo, vediamo anche un altro ritorno piuttosto inaspettato: alla BIONA si presenta Pat, che tutti credevano morto in seguito alla lotta avuta con Dion, sostenendo di voler soltanto aiutare il gruppo e di non avere più l’energia dell’Uomo Storto dentro di sé.
La storia andrà dunque avanti vedendo Dion che, ancora una volta, dovrà combattere questa misteriosa energia facendo affidamento sui propri poteri. A rendere tutto ancora più difficile, però, ci sarà un particolare problema che riguarderà proprio sua madre Nicole: la donna sarà infatti infettata da una sorta di virus che porterà sia lei che molti altri cittadini quasi alla morte. Anche in questo caso, sarà ovviamente il piccolo supereroe a prendere in mano la situazione e a salvarli tutti, sempre affiancato da un gruppo di amici che lo sosterrà in ogni occasione.
Ma ciò che ci piace di Raising Dion, ciò che ci spinge ad apprezzare questa serie e di cui abbiamo avuto un’ulteriore conferma con questa stagione, non è soltanto la sua trama principale: ci parla infatti di un bambino con dei superpoteri, ma non solo. La serie, che con questi nuovi episodi non ha assolutamente tradito ciò che già era stato anticipato con la prima stagione, ci mostra attraverso delle ovvie metafore anche e soprattutto le difficoltà che tutte le famiglie affrontano: prendiamo, in questo caso, i personaggi di Janelle e di sua madre. Mentre Janelle non riesce a capire perché la donna sia così restìa ad accettare i suoi poteri, quest’ultima le spiegherà di essere titubante perché da sempre poco incline verso la scienza e tutto ciò che la riguarda. Alla fine, comprendiamo che le due devono semplicemente imparare a capirsi a vicenda, nonostante siano molto diverse tra di loro. Se la scorsa stagione ci offriva il “punto di vista” soltanto di Nicole e ci parlava delle sue difficoltà nel dover crescere un bambino Potenziato, qui abbiamo a che fare anche con un altra mamma che dimostra di non essere particolarmente accondiscendente… almeno al principio!
Ma Raising Dion ci mostra anche dei bambini che devono accettarsi e imparare a sconfiggere le loro paure: emblematico, in tal senso, è senza ombra di dubbio il personaggio di Esperanza. Nonostante sia apparentemente sicura di sé e senza peli sulla lingua, scopriamo che in realtà la bambina è terrorizzata all’idea di cantare in pubblico. Grazie all’aiuto dei suoi amici e di Nicole, però, anche lei affronterà le proprie paure nel migliore dei modi e si esibirà durante il musical organizzato dalla scuola.
In conclusione questa seconda stagione di Raising Dion, che si è fatta attendere abbastanza, non ha assolutamente deluso le nostre aspettative. Ancora una volta abbiamo avuto a che fare con una storia che ci ha mostrato dei personaggi evolversi a poco a poco e andare incontro a degli inevitabili cambiamenti: utilizzando come sfondo un mondo popolato da Potenziati e gente comune, la serie ci ha offerto vari punti di vista su situazioni che tutti noi ci ritroviamo a dover affrontare quotidianamente, rendendo in questo modo la trama ancora più avvincente.