ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Ricky Stanicky, la nuova commedia demenziale di Amazon Prime Video!!
Non sarebbe bellissimo avere un amico immaginario su cui scaricare la colpa di tutti gli imprevisti, le marachelle e le birbanterie da ragazzini? Una sorta di capro espiatorio da utilizzare per mettersi al riparo dai guai, qualora ve ne fosse bisogno? Quante rogne si potrebbero evitare se solo la responsabilità delle nostre mancanze potesse essere addossata a qualcun altro? Ricky Stanicky è la risposta. Un nome inventato, probabilmente iscritto nei registri della polizia. Un personaggio che non esiste e che, perciò, non può neppure mettersi nei guai. La casa del vicino viene data alle fiamme? È colpa di Ricky Stanicky. Si arriva in ritardo alla nascita del proprio figlio? È colpa di Ricky Stanicky. C’è bisogno di un’evasione dalla vita normale? Chiedere a Ricky Stanicky!
Peter Farrelly è tornato al genere comedy con un film leggero e divertente, approdato il 7 marzo su Amazon Prime Video (insieme ad altre novità della settimana). Il regista e sceneggiatore americano, autore di titoli immediatamente riconducibili al genere come Scemo & più scemo o Tutti pazzi per Mary, si è cimentato in una nuova sceneggiatura che tenta di recuperare i vecchi fasti del passato, ma non vi riesce appieno. Ricky Stanicky è una commedia nella quale equivoci e incomprensioni danno vita a gag demenziali, tra battute spinte e situazioni assurde. A dare una mano a Farrelly, ci sono Zac Efron (che ha lavorato anche a The Warrior – The Iron Claw, raccontando la sua imbarazzante esperienza) e John Cena, insieme a Jermaine Fowler, Andrew Santino e al più esperto e versatile William H. Macy, la star di Shameless (Frank Gallagher meriterebbe assolutamente uno spin-off, non siete d’accordo?)
Il film inizia con un flashback che sancisce il battesimo del fuoco di Ricky Stanicky.
Tre ragazzini rischiano di trasformare in tragedia uno scherzetto innocente. In preda al panico, i tre lasciano una traccia sulla scena del crimine, depistando la polizia e mettendola sulle tracce di Ricky Stanicky. Solo che quell’uomo non esiste. È un nome inventato, un personaggio creato in una situazione di emergenza per tirarsi fuori dai guai, ma che tornerà utile per il resto della vita quando le circostanze lo richiederanno. Dean, Wes e JT addosseranno a Ricky la colpa di tutte le loro malefatte. Ricky è uno scudo, un diversivo, l’asso nella manica da tirar fuori quando le cose si fanno ingarbugliate. I tre amici, cresciuti accanto all’amico immaginario Stanicky, hanno raccolto tutto il compendio delle bugie nella “Bibbia”, da tenere lontana dalla visione di amici e partner. Ma a un certo punto, la presenza di Stanicky diventa talmente ingombrante da richiedere una scelta: confessare tutto o palesarlo finalmente.
È qui che viene fuori John Cena, un attore fallito di Atlantic City che dovrà interpretare il ruolo di Ricky Stanicky.
John Cena non dà solo il volto a Ricky. John Cena vuole essere Ricky. Con tutte le sue forze, con un entusiasmo tale che diventa coinvolgente. Lo sforzo del personaggio è quasi commovente e nasconde il messaggio morale del film. Attore fallito, senza amici e con un’infanzia terribile alle spalle, Ricky cerca con tutte le forze l’occasione per essere una persona diversa. E quale migliore chance di quella di interpretare un personaggio immaginario con tanti pregi e solo qualche (perdonabile) difetto? Le cose non possono però filare sempre lisce. A una bugia piccola segue una bugia di volta in volta più grande. Finché l’impalcatura del castello non è destinata a crollare.
Farrelly ha scritto una commedia demenziale con la quale vuole però lanciare un messaggio morale.
Il regista americano ci ha abituato a una comicità irriverente e sboccata, quasi sempre politicamente scorretta e dissacrante. Con Ricky Stanicky lo stile di Farrelly si affloscia. O, più che altro, si trasforma. Più che di un’evoluzione dei toni, si tratta però di una involuzione. La commedia che potete trovare su Amazon Prime Video è divertente e spensierata. Concede allo spettatore due ore di evasione nelle atmosfere da commedia americana. Mariti distratti, adulti che non vogliono maturare, padri che se la spassano alle spalle delle mogli, sono gli archetipi dei classici film comici d’oltreoceano. In Ricky Stanicky, tuttavia, la verve comica è smussata dalla volontà di comunicare qualcosa.
John Cena si sforza di essere un personaggio profondo. La sua voglia di ribalta, il bisogno di sentirsi amato e accettato, fanno di lui un personaggio tragicomico. Dean, JT e Wes gli danno l’occasione per rimettersi in carreggiata e dare un senso alla propria vita. Anche il finale, con il racconto dell’eroe della settimana, tende a sbilanciare i toni della commedia sul significato profondo dell’amicizia e dell’empatia. La storia di Ricky Stanicky vuole insegnarci una cosa molto banale: dire bugie è sbagliato. Mentire, vivere nell’inganno, nascondersi dalle proprie responsabilità, oltre che essere un atteggiamento immaturo, fa anche soffrire le persone che abbiamo attorno.
È questa la lezione importante che i tre protagonisti apprendono a proprie spese.
Non una sconvolgente verità, non un lascito così profondo. Con Ricky Stanicky, Farrelly si è distaccato dal suo consueto stile per infagottare la storia con un significato più profondo. Ma non è riuscito ad andare oltre il didascalico, nonostante gli sforzi. Gli attori arruolati per il film hanno creato attenzione attorno al titolo, ma a loro non si richiedeva uno sforzo interpretativo smisurato. Zac Efron, che ha lavorato col regista a Una birra al fronte, è il nome che ha stimolato la curiosità del pubblico medio americano, desideroso di intrattenimento fine a se stesso. Ma l’interpretazione migliore del film è quella di John Cena. L’ex wrestler, dopo l’esperienza in Peacemaker, sta facendo il callo a ruoli del genere e, nel film di Farrelly, la sua è la performance che risulta più credibile.
La commedia appena sbarcata su Amazon Prime è un po’ floscia per la maggior parte del tempo. Se ci si aspetta un livello di comicità sulla scia di Tutti pazzi per Mary, si rischia di rimanerne delusi. Il film di Farrelly è lontano dai suoi precedenti esperimenti, ma assume un tono nuovo, più disteso ed empatico. Il che non è per forza un dramma, ma certo non contribuisce a piazzare Ricky Stanicky tra le migliori proposte comedy della piattaforma.