ATTENZIONE: lโarticolo contiene spoiler sulla prima stagione di Grease: Rise of the Pink Ladies
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Grease per molti di noi non รจ stato solo un film, ma un culto, un punto fermo della propria infanzia. Una storia semplice che ci ha fatto ballare, cantare, sognare per generazioni. Quanto era rischioso trasformare il materiale originale ed elaborarlo in vesti piรน moderne? Tanto, tantissimo, ma Paramount + ci ha provato lo stesso. La serie Grease: Rise of the Pink Ladies, del quale si รจ appena conclusa la prima stagione sulla piattaforma digitale, ha saputo dare giustizia ad una storia che non รจ mai riuscita ad invecchiare; proprio per questo, perchรฉ Grease รจ di fatto un racconto senza tempo nella sua semplicitร , non era facile creare qualcosa che potesse stupire il pubblico. Possiamo affermare che, per buona parte, lโesperimento sia riuscito. Lo show diverte e intrattiene, regalando anche diversi guizzi di creativitร nel comparto tecnico e, soprattutto, senza alcuna pretesa di spodestare il film originale dal suo posto speciale nei nostri cuori.
Non era facile trovare un equilibrio tra lโambientazione degli anni โ50 e le tematiche che potessero risultare avvincenti per un nuovo pubblico di riferimento. Grease: Rise of the Pink Ladies ci prova, e colpisce nel segno.

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Per quanto il politically correct sia sempre piรน spesso forzato nei prodotti media degli ultimi anni, Rise of The Pink Ladies riesce dove in molti, prima di lui, hanno fallito: creare un meraviglioso cocktail che unisce elementi diversi, dando loro una coesione ed un senso di appartenenza in cui รจ impossibile non ritrovarsi. Dietro i costumi e le scenografie egregiamente accurati, nei quali ritroviamo anche moltissime citazioni allo stesso Grease, si nascondono tormenti e dinamiche tra dei personaggi che funzionerebbero benissimo anche in una serie ambientata ai nostri giorni.
A cominciare dalle quattro protagoniste della serie, le talentuose Marisa Davila (Jane), Cheyenne Isabel Wells (Olivia), Ari Notartomaso (Cynthia) e Tricia Fukuhara (Nancy), fino agli interpreti dei T-Birds e a tutto il giovane corpo studentesco della Rydell School: ogni attore del cast ha saputo dimostrarsi allโaltezza del progetto, e non parliamo solo delle performance attoriali ma, soprattutto, di quelle musicali. Perchรฉ sรฌ, Grease: The Rise of the Pink Ladies รจ una serie, ma รจ soprattutto un musical. Ed รจ proprio nelle musiche orecchiabili e nelle fantastiche coreografie che ogni membro del cast si dimostra perfetto per il ruolo che interpreta. Voci splendide che si prestano ad una regia originalissima e ben realizzati, che richiamano un setting estremamente teatrale e riesce a rendere lo show differente dalla maggior parte delle serie musicali che lo hanno preceduto. Eโ in questi momenti che il reparto tecnico della serie raggiunge il suo apice, grazie anche ad un ottimo utilizzo della fotografia. Non vi รจ un episodio che sfiguri in qualitร rispetto agli altri, e questo grazie ai diversi registi che nonostante si siano alternati tra loro hanno raggiunto una grande coesione e sintonia: tra di loro, inoltre, figura curiosamente anche Jennifer Morrison, la Emma Swan di Once Upon a Time, che qui abbandona il ruolo di attrice per spostarsi dietro la macchina da presa.
Questo รจ forse il piรน grande pregio della serie, lโapice di una qualitร che rientra comunque negli standard nei momenti che non sfociano nel genere musical. Ciรฒ non vuol dire che Grease: Rise of the Pink Ladies sia, ad eccezione di tutto ciรฒ che รจ al di fuori dellโelemento musical, un prodotto banale: tuttavia, le dinamiche adolescenziali tendono per loro natura a diventare rapidamente noiose. Anche in questo caso, lโottima costruzione dei personaggi non sempre riesce a risollevare le sorti di alcuni dialoghi poco brillanti e relazioni stazionarie che prendono svolte troppo improvvise e altalenanti con ciรฒ che fino ad ora ci รจ stato detto di quel dato personaggio. Fortunatamente, altro punto di forza di Grease: Rise of the Pink Ladies รจ la sua coralitร , che garantisce comunque un buon ritmo narrativo e che qui รจ gestita in modo particolarmente convincente.
Le quattro protagoniste sono lโemblema della consapevolezza femminile, ma in Grease: Rise of the Pink Ladies cโรจ spazio anche per i personaggi maschili

Uno degli elementi piรน pregevoli di Grease: Rise of the Pink Ladies รจ lโevidente successo nel dosare pregi e difetti di ogni personaggio. Ed รจ cosรฌ che Jane, Olivia, Cynthia e Nancy si discostano parecchio dalla perfezione: inciampano piรน volte nello stesso tipo di errore, sono orgogliose, cocciute e meravigliosamente imperfette. Proseguendo con le vicende narrate, comprendiamo quanto perfino le loro relazioni sentimentali non siano un puerile elemento romance ma un interessante spunto narrativo per raccontare i cambiamenti di ognuna delle ragazze. Jane riscopre grazie a Richie il suo lato piรน โleggeroโ e ribelle; Cynthia, grazie a Lydia, comprende che puรฒ amare e lasciarsi amare incondizionatamente. Perfino Nancy, la piรน stravagante del gruppo, impara ad essere piรน empatica ed emotiva dopo aver ferito i sentimenti del dolce Potato. Lโunica a non concludere la sua storia romantica nel corso della stagione รจ paradossalmente Olivia, la piรน provocante: nonostante la sua storia tormentata con il professor Daniels e lโattrazione reciproca verso Gil Rizzo, comprenderร nelle battute finali della stagione che non ha bisogno dello sguardo maschile per dare un senso al suo essere. Messaggi importanti, che rischierebbero di far sfigurare invece le problematiche tipicamente maschili del gruppo dei T-Birds e di Buddy; tuttavia, รจ proprio qui che la serie ci stupisce di nuovo.
Il rischio di basare tutta la serie sul girl power era altissimo, ma lo show dimostra invece che con unโottima sceneggiatura รจ possibile non solo non sminuire i personaggi maschili, ma addirittura valorizzarli. In primis, grazie alla presenza scenica dei T-Birds, comprimari che riescono ad avere un loro spazio fino a rubare letteralmente la scena nellโepisodio 7, raccontato totalmente dal loro punto di vista e nella quale tutti i membri della banda si lasciano andare ad una divertente scena di pianto collettivo. E attenzione, la scelta del termine non รจ casuale: รจ evidente, in quel momento, che lo show non sta prendendo in giro i ragazzi in lacrime, quanto lโambiente di mascolinitร tossica in cui sono abituati a dover mantenere il loro ruolo โda duriโ. Una sequenza ironica e molto dolce, in cui trapela la fragilitร dei personaggi pur mantenendo il tono leggero tipico della serie. Tutto questo, lasciando altresรฌ spazio a Buddy, miglior atleta della scuola e popolarissimo, che nella sua corsa alla vittoria nelle elezioni scolastiche comprenderร di essere privilegiato non per suo merito quanto piuttosto per il potere di suo padre. Una presa di coscienza che lo condurrร verso un tormento interiore interessante, e che discosta il personaggio da quello stereotipo cui sembrava irrimediabilmente andare incontro allโinizio della stagione.
Grease: Rise of the Pink Ladies sembrava una scommessa irriverente sulla carta, ma si รจ dimostrato un profondo atto dโamore per il film da cui รจ tratto

Poteva essere facile cadere nella banalitร , ma Grease: Rise of the Pink Ladies stupisce con una continuitร fluida che, episodio dopo episodio, delimita i contorni piรน nitidi di un apparente caos. Cโรจ spazio per ogni stereotipo, per ogni genere e colore, ed i toni estremamente lievi della serie rendono Rydell la cornice perfetta per raccontare una storia semplice e che intrattiene a dovere. I creatori della serie hanno preferito evitare un altresรฌ banale sequel, creando piuttosto il contesto perfetto per scoprire le origini delle Pink Ladies come tutti le conosciamo: cool, sfrontate ed ironiche. Un progetto da cui si evince non il desiderio di raggiungere la celebritร di Grease, quanto piuttosto la voglia di omaggiarlo con amore e profondo rispetto. Le atmosfere, la musica, lo stile: tutto, in Grease: Rise of the Pink Ladies, sembra costruito con una cura maniacale, che ci avvolge con il calore di un maglione di cashmere โ o, meglio ancora, di un giubbotto di pelle. Che sia rosa o nero, sta a voi deciderlo.