Bentornati con la recensione del secondo episodio della terza stagione di Riverdale. Dopo la svolta magica, cominciamo ad addentrarci in questo nuovo campo con la consapevolezza che il numero di morti non farà che crescere. Tra la prima e la seconda puntata, il numero dei deceduti è già tre: Dilton, Ben e Mad Dog. Chissà a quanto ammonterà quando arriveremo alla fine di questa stagione.
Andiamo all’episodio. Sono tante le questioni degne di attenzione. Dalla lotta tra Veronica e Hiram ai riti satanici, ce n’è per tutti i gusti. Spero solo che gli sceneggiatori siano abbastanza bravi da riuscire a evitare l’inevitabile caduta di stile che ha colpito Riverdale durante la scorsa stagione. Tutta la questione mafiosa era da evitare.
Detto questo, passiamo all’episodio e parliamo di Veronica e Hiram che non hanno esattamente il tipico rapporto padre-figlia, anzi da parte di Hiram registro segnali altamente inquietanti, di tipo incestuoso oserei dire. A cosa mi riferisco? Mi riferisco a questo attacco morboso che ha nei confronti di sua figlia. La vede come un suo possedimento e come tale deve essere solo suo. Quello che prova per Archie non è rimorso, ma gelosia, invidia perché Archie ha l’unica cosa che lui non potrà mai avere: Veronica.
Ecco come giustifico la guerra che gli sta facendo. La questione mafiosa non è il punto, i suoi gravi complessi mentali lo sono. Il signor Lodge dovrebbe provare a vedere uno psicologo bravo. E così facendo eviterebbe di pagare un’intera città per esaudire ogni suo capriccio, pagherebbe solo un esperto risparmiando un sacco di soldi.
Ciò che non capisco è il comportamento di Veronica. Ha dichiarato guerra a suo padre sapendo che le sue azioni si sarebbero ripercosse su Archie, ma per orgoglio – e forse genetica – continua ad andare per la sua strada non considerando il fatto che sta condannando il suo ragazzo a un’orribile fine. Pensa di fare qualcosa di nobile, ma non è così. Non si rende conto che può fare la dispettosa quanto vuole, alla fine chi ne paga le conseguenze è Archie.
Trovo questo suo comportamento estremamente egoistico e da Veronica Lodge mi aspetto di meglio. So che questo personaggio può dare molto di più e può fare scelte più ponderate. Ronnie ti ricordo che hai un bel cervello nonostante i geni maligni e ce la puoi fare a ritrovare la sanità mentale. Sappiamo già che Archie ha solo Jon il criceto nel cervello e sappiamo che Jon ha ricominciato a inciampare brutalmente nella ruota, non puoi abbandonarci anche tu, Ronnie. Devi fare qualcosa, riprenditi! Lascia che il tuo criceto riprenda a girare correttamente.
Passiamo adesso a un tema più leggero: Kevin e la sua disastrosa vita sentimentale. Per tutto l’episodio vediamo il giovane Keller inseguire Moose che non lo degna di un minimo di attenzione. E tutto questo, perché? Perché Moose si vergogna di lui. Non è questo ciò di cui ha bisogno Kevin. Kevin ha bisogno di un ragazzo che lo ami e che non si vergogni a farsi vedere con lui. Dato che in questa puntata di Riverdale è tornato Joaquin, perché non approfittare di questa nuova svolta? Sì, ok, Joaquin è in carcere, ma a ogni modo è sempre meglio una relazione con lui piuttosto che la relazione segreta con Moose. Kevin meriti di poter vivere la tua storia d’amore alla luce del sole.
Parliamo adesso di ciò che ci interessa davvero: la magia è arrivata a Riverdale (qui Alessandro Borghese giudica il Pop’s Chock’lit Shoppe). Nel finale della scorsa settimana Betty ha avuto una specie di attacco epilettico dopo aver visto sua madre e sua sorella gettare i suoi nipotini gemelli nel fuoco. E come darle torto, dopo aver assistito a una cosa del genere probabilmente avrei avuto un attacco anche io! Ma ecco che in questa puntata Alice cerca di farle credere che ciò che crede di aver visto sia – in realtà – il risultato della sua crisi, frutto probabilmente di stanchezza.
Ripeto che Alice Cooper è uno dei personaggi che amo di più in Riverdale, ma ora come ora me lo stanno completamente distruggendo. Non mi è piaciuto questo suo gesto. Ha giocato con la sanità mentale di sua figlia. Non mi piace la gente che frequenta e non mi piace che ospiti strani meeting satanici nel retro del suo giardino. Ma soprattutto non mi piace che getti i suoi nipoti nel fuoco. Rivoglio la Alice che investiga, che si impiccia e che mette tutti alle strette. Ti prego Alice, torna a essere te stessa!
Tornando all’elemento magico: pretendo di sapere cosa diavolo era quell’orribile mostro in cui si sono imbattuti Jughead e Betty durante le loro indagini. Voglio saperlo sostanzialmente per due motivi: 1) Quando è apparso mi ha fatto letteralmente cagare sotto per la paura; 2) Potrebbe essere collegato al segreto a cui fanno riferimento i genitori a fine episodio.
Mi chiedo, poi, perché Ethel Mugs cerchi di farsi uccidere in ogni stagione. Ora per una ragione, ora per un’altra, questa ragazza si ritrova sempre in guai più grandi di lei. Guai che non sa come risolvere e che passa alla Scooby Gang e poi se ne tira fuori. Speriamo solo che questa volta, dato che ha a che fare con il sovrannaturale, non finisca morta in qualche mondo parallelo, rapita da un mostro con la testa a forma di tulipano e dimenticata dal mondo.
Per quanto riguarda la riunione dei genitori, c’è chiaramente qualcosa che non va con queste persone. La causa di tutti i mali sono loro. Se i loro figli si trovano sempre con la merda fino al collo, la colpa è loro. Facciamo una breve riflessione: nella prima stagione Jason Blossom muore ucciso da suo padre perché fidanzato con la figlia del suo peggior nemico, Hal Cooper.
Nella seconda stagione il padre di Betty, il Black Hood, uccide gente random perché crede di essere un giustiziere e i genitori di Veronica giocano a fare i mafiosi, ma fanno più ridere di quelli de L’Onore e il Rispetto. E, infine, in questa terza stagione, scopriamo che queste persone hanno combinato qualcosa in passato e che questo qualcosa ha a che fare con gli eventi mistici che si stanno verificando a Riverdale.
Ancora una volta hanno trovato il modo per mettersi nei casini, ma soprattutto per incasinare la vita dei loro figli adolescenti ficcanaso. Qualunque cosa succeda, i genitori ne sono la causa. Se cade un asteroide sulla città e distrugge tutto, prima o poi si verrà a sapere che è colpa dei genitori di Riverdale che nel millenovecento e pasta e patate avevano lanciato un asteroide nello spazio con una super catapulta gigante. È assurdo tutto ciò.
E infine, prima di lasciarvi, ci tengo a spendere un po’ di parole sul riformatorio in cui si trova Archie. Sono terribilmente dispiaciuta che anche in quel posto comandi quel frustrato di Hiram Lodge. C’è stata una scena in particolare che mi ha colpito ed è quella che segue il balletto delle Vixens durante la partita di football. Vediamo un esercito di guardie armate che si scagliano in massa contro i detenuti e li malmenano senza una ragione.
Il loro ingresso in scena mi ha riportato agli eserciti nazifascisti, sarà anche per i costumi che indossavano. Nonostante fosse una scena molto forte, mi è piaciuta parecchio perché cruda. Questa gente non prova compassione né dispiacere per i detenuti. Per loro quelle non sono persone, sono animali che devono essere contenuti. E questo Mad Dog l’aveva intuito.
Povero Mad Dog, mi ero appena innamorata di lui e questi già me lo fanno fuori. Ma io dico, sono impazziti? Sacrificherei la vita di Archie per vedere almeno un altro po’ il fisico statuario di Mad Dog. Aveva degli addominali così perfetti che sulla sua tartaruga ci potevi suonare lo xilofono o potevi strofinarci i panni sporchi. Insomma ce lo meritavamo Mad Dog. E ci meritavamo le sue preziosissime scene di shirtless. Ma purtroppo ce l’hanno portato via. Addio stallone, insegna agli angeli come essere perfetti.
Non vedo l’ora di scoprire cosa succederà nel prossimo episodio.
Anche per questa settimana è tutto, a presto
Halleloo!