Ed eccoci qui con la recensione della nuova puntata di Riverdale: “Chapter Seventeen – The Town That Dreaded Sundown”. Finalmente entriamo nel vivo dell’azione. Grazie a non so quale dio delle Serie Tv, le cose hanno cominciato a farsi davvero interessanti. Innanzitutto, anche la mia teoria della scorsa settimana era sbagliata. Siamo all’episodio quattro e non c’è stato neppure un minimo accenno al missing brother di Betty e Polly, il che mi fa pensare che probabilmente il ragazzo non abbia nulla a che fare con tutta questa faccenda. Tra l’altro Cappuccetto Nero aka Black Hood aka Il Boia, dovrebbe essere sulla quarantina e i conti non tornerebbero.
È pur vero che il dettaglio dell’età è irrilevante considerando che il tizio indossa una maschera, ma del membro “disperso” della famiglia Cooper ancora non si sa nulla. Nessuno si pone il problema di cercare ‘sto povero tizio e dunque penso che bisogna considerarlo innocente fino a prova contraria. Una cosa, però, l’ho indovinata (grazie, dio delle Serie Crime). Cappuccetto Nero è un giustiziere. Che rivelazione pazzesca!
Devo dire che ho adorato il momento in stile Criminal Minds dell’episodio, quello in cui Jughead e Toni cercano di definire il profilo dell’assassino. Ma torniamo alla teoria di questa settimana. Da brava Signora in Giallo quale sono, ho spremuto le meningi al massimo e ho ottenuto un risultato sufficientemente soddisfacente. In ogni caso è meglio di niente, no? Sono arrivata alla conclusione che Cappuccetto Nero possa essere qualcuno che conosce particolarmente bene Betty, qualcuno che l’abbia vista crescere.
Il codice era indirizzato a lei, la lettera era indirizzata lei, ha esplicitamente detto che l’unica a poterlo risolvere era proprio lei e la risoluzione del codice era custodita in un libro da cui la ragazza era ossessionata quando era piccola. Pensiamoci: chi potrebbe conoscere così bene Betty, avere una quarantina d’anni (se non di più) ed essere interessato a portare giustizia nella cittadina di Riverdale? La risposta è: Hal Cooper.
Lo so, Hal sembra innocuo, negli episodi appare, ma non dice una parola. Le sue consistenze sono tenute sotto chiave da sua moglie Alice che è colei che porta i pantaloni nella coppia. Insomma, quest’uomo vive una vita miserabile e fa da accompagnatore a quella moglie stratosferica che si ritrova. Il motivo degli attacchi sarebbe da ricercare a questo punto nell’insoddisfacente e inutile vita che conduce. Non ha voce in capitolo su niente, le sue figlie e sua moglie sembrano non avere bisogno di lui ed entrambe le volte in cui i messaggi sono stati recapitati, lui era presente, ma non era incluso. Come se Cappuccetto Nero avesse deciso di comunicare esclusivamente con le donne di casa Cooper.
So che è azzardato, ma potrebbe benissimo essere lui il killer. Ascoltando sua figlia ha capito di dover fare qualcosa per rendere sicura Riverdale (a modo suo) e allo stesso tempo per sentirsi utile. Sa che le uniche persone di cui si può fidare, le uniche che non si fanno problemi a diffondere una notizia sono sua moglie e sua figlia. La sua propaganda sarebbe garantita. Come ci faceva notare Polly nello scorso episodio, lei sarebbe un bersaglio perfetto per il criminale.
Eppure, non è stata toccata ed è andata via senza che niente o nessuno la ostacolasse. Ciò che più di tutto mi porta a pensare che sia lui è quel dannatissimo codice. Come avrebbe fatto a sapere che Betty ne era ossessionata da bambina se non l’avesse conosciuta e frequentata a quei tempi? Tra l’altro sappiamo bene che i padri in Riverdale non ci stanno molto con la testa. Fatemi sapere quali sono le vostre teorie.
Per quanto riguarda il resto dell’episodio devo dire che sono sopravvissuta a fatica ai primi venti minuti. Li ho trovati estremamente pesanti e Archie-centrici. Non c’è niente di peggio di Archie che si comporta da imbecille non-stop per venti minuti. Capisco tutta la faccenda della rabbia e della delusione per non essere riuscito ad impedire che suo padre venisse attaccato, ma cercare di farsi uccidere non è MAI la soluzione. Non mi è per niente piaciuto. Ho trovato estremamente fastidioso, al livello di orticaria, il momento in cui è entrato a scuola tutto fiero per quello stupidissimo video che aveva caricato online. Ma ciò che mi ha snervato in maniera particolare è quel ghigno che aveva sulla faccia. Gli avrei volentieri dato un pugno in mezzo agli occhi con la speranza che qualunque cosa gli bloccasse l’affluire d’ossigeno al cervello si vaporizzasse.
Per fortuna sta tornando la badass Veronica. Trovo ancora estremamente inquietante il modo in cui dice “daddy” e ogni sera – per sicurezza – controllo sotto il mio letto per paura che esca di lì nel bel mezzo della notte e che pronunci ancora una volta quel termine in maniera inquietante. Ma andiamo avanti, se non fosse stato per lei, il caro Archie se la sarebbe vista davvero brutta.
Innanzitutto ribadisco che la coppia Archie-Veronica non mi piace e che preferirei vendere gli occhi piuttosto che vivere una realtà in cui la loro coppia è canon (se volete dare un ripasso al vostro vocabolario da fangirl, leggete qui) anche se purtroppo è quello che sta succedendo. Ma tornando all’episodio è solo grazie a lei se Archie riesce ad aggrapparsi ancora a quel briciolo di sanità mentale che gli è rimasta nel cervello. Per fortuna era presente alla lotta con i Serpents, altrimenti, oltre a quell’unico ferito, sarebbe potuto scapparci anche il morto.
Mi sta piacendo sempre di più il personaggio di Toni. Lo so, si sta mettendo tra Jughead e Betty, ma sta anche portando un po’ di novità nella coppia che altrimenti avrebbe rischiato di diventare monotona. Il suo modo di fare da ragazzaccia col cuore d’oro mi ricorda vagamente una versione estremamente gentile di Santana Lopez di Glee. A ogni modo spero davvero che le diano più spazio. Il che ci porta a un’altra importantissima questione: perché Cheryl Blossom è semplicemente apparsa nell’episodio a distribuire magliette? Non si può tenere un personaggio così in panchina. Nessuno mette Cheryl in un angolo!
Ho amato come al solito la meravigliosa e immensa Alice Cooper. Riverdale senza lei che incita le folle e fomenta gli animi, non sarebbe nulla. Senza la sua determinazione e perseveranza, ma soprattutto senza la sua follia e il suo impegno in tutto ciò che fa, la Serie sarebbe vuota. La scena in cui rimprovera Betty per non averle detto della fuga di Polly, mi ha spezzato il cuore. Vedere Alice piangere e soffrire fa piangere e soffrire anche me.
In questo episodio è resuscitato anche il mediocre Luke Perry e dunque Fred Andrews. Mi era mancato, effettivamente senza lui da prendere in giro per la sua infinita sfiga, Riverdale non è altrettanto divertente. Che dire, la vita dei genitori della Serie è molto più interessante ed emozionante di quella dei figli. CW per favore fai uno spin-off sulla vita degli adulti di Riverdale, quella sì che sarebbe una Serie davvero interessante da guardare.