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Rocco Schiavone 6×03 – A volte la verità non basta

Marco Giallini e Valeria Solarino in una scena di Rocco Schiavone 6
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E’ sempre un po’ spiazzante constatare che le nuove puntate di Rocco Schiavone 6 non stanno ottenendo il successo che avrebbero meritato. Soltanto poco più di un milione e mezzo di telespettatori stanno infatti seguendo la nuova stagione della Serie Tv Rai, complice forse anche la sua messa in onda su un canale meno in vista. Se Rocco Schiavone andasse in onda su Rai Uno probabilmente il suo risultato sarebbe diverso andando di pari passo con un’esposizione di certo più imponente. Ma, per quanto questo possa essere vero, è anche vero che basterebbe premere un pulsante sul telecomando per ritrovare una delle migliori Fiction di sempre, nonché una delle migliori Serie Tv italiane.

E’ uno sforzo minimo che porterebbe il pubblico Rai a venire a patti con una storia completa che non ha niente da invidiare alla più prestigiose produzioni internazionali. Di certo, più audace ed efficace nella trasmissione del suo messaggio esistenzialista di altre Serie Tv che, invece, riescono a ottenere un enorme riscontro – superando anche i 4 milioni di telespettatori – soltanto perché supportate da un canale più in vista. Ma da quando, la qualità, deve obbligatoriamente conoscere un solo palco? Perché il seguito deve necessariamente andare di pari passo con il posto e non con il prodotto?

Questa è una domanda più ricorrente di quanto si tratta di Serie Tv, e le piattaforme streaming ne sono state più volte un esempio. Basti pensare a quanto le produzioni Apple TV+, nonostante il loro enorme valore come in alcuni casi, restino (quasi sempre) un passo indietro rispetto ad altre, non trovando l’accoglienza che avrebbero meritato.

Non possiamo non pensarci, soprattutto vedendo quanto Rocco Schiavone riesca a tenere costante il suo livello sotto gli occhi indifferenti di molti

Marco Giallini in una scena di Rocco Schiavone 6
Credits: Rai Due

Lo avevamo detto una settimana fa di fronte all’ennesimo episodio capolavoro di Rocco Schiavone 6: quella andata in onda era una puntata complessa, difficile da mandare giù. Quanto raccontato andava oltre la trama orizzontale della Serie Tv e metteva in atto una narrazione che ci ha immobilizzato facendoci sentire impotenti per più di 100 minuti. La seconda puntata di Rocco Schiavone 6 si è conclusa lasciando aperte tutte le porte. Nessuna risposta era stata data, nessuna verità aveva trionfato. Il caso da risolvere, questa volta, aveva a che fare con qualcosa di molto di più. Con qualcosa di ingestibile che non digeribile. Quell’angoscia non è andata via con la fine della seconda puntata. E’ andata avanti anche dopo, portandoci alla terza puntata (che potrete recuperare qui) con lo stesso nodo in gola.

Ma c’era una cosa di cui eravamo certi anche durante la seconda puntata: la risoluzione e la verità avrebbero sciolto il nodo in gola solo fino a un certo punto. Perché esistono cose in cui la verità non basta e il dolore resta lo stesso anche di fronte al verdetto. Rocco Schiavone 6, con queste due puntate che ci conducono verso il finale di stagione, ha fatto esattamente questo: si è attaccato a noi andando oltre ogni episodio. Si è ancorato alla nostra angoscia facendo sì che il suo messaggio e la sua storia andassero oltre i 100 minuti. Con il suo monumentale lavoro, portato avanti da un Marco Giallini che si conferma uno dei talenti italiani più importanti, Rocco Schiavone 6 si è imposto nella storia. E non ci sono milioni o non milioni di telespettatori che tengano di fronte a questo.

Rocco Schiavone in un'immagine di Rocco Schiavone 6, una delle serie tv più viste della settimana
Credits: Rai Due

Sì: la verità ha trionfato e tutti i pezzi del puzzle sono stati ricomposti. Quella brutta storia, di cui sentiamo ancora il frastuono, ha trovato il suo colpevole, ma non c’è nulla in questo che riesca in qualche misura ad alleggerire il peso che quel che abbiamo visto ci ha messo addosso. Ed è giusto così, perché le narrazioni più solide non se le porta via il vento. Restano lì dove le abbiamo lasciate. S’impongono su di noi e ci permettono di assimilare quanto abbiamo visto e sentito, portandoci a riflessioni che in un mondo come quello di oggi sono doverose, ed è un bene che vengano trasmesse in prima serata in produzioni così importanti e profonde.

Rocco Schiavone 6, se ne fosse ancora la necessità, ha dimostrato ancora una volta la potenza della sua narrazione. La sua raffinatezza e la sua sensibilità nell’imbarcarsi in tematiche che, anche in pochissime puntate, ci restituiscono tutto. E’ tutta vita, quella che racconta questa Fiction e, ancora una volta, lo ha dimostrato. Con questo episodio, andiamo dritti verso l’ultima puntata di una Serie Tv italiana che non ha mai raggiunto il pubblico che avrebbe meritato.

Una sesta stagione ineccepibile, questa, che rivendica ancora il ruolo di Rocco Schiavone nella televisione italiana. Gioca in Serie B perché qualcuno ha deciso così, ma fin dal primo istante è stata una squadra da Serie A che meriterebbe di giocare la sua partita perfino al di fuori dai suoi confini. Ne avrebbe tutto il diritto e, di certo, non farebbe altro che testimoniare ancora una volta quanto la serialità italiana non abbia nulla da invidiare al resto delle produzioni internazionali.

E a proposito di grandi Fiction, qui vi lasciamo la classifica delle 15 migliori Serie Tv nella storia della Rai