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Rocco Schiavone 5 – La Recensione delle prime due puntate di un grande ritorno

Rocco Schiavone
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Un grande ritorno è diventato concreto, e ha finalmente ricominciato il suo viaggio. Rocco Schiavone, la Serie Tv Rai dalla qualità raffinata e dall’affascinante storia, è tornato su Rai 2 con un’attesissima quinta stagione. Creata dai romanzi di Antonio Manzini e con il grande Marco Giallini, Rocco Schiavone 5 andrà in onda con quattro nuove puntate che rimetteranno insieme i cocci di un’esistenza fatta a pezzi dalla mancanza della moglie del protagonista. Una mancanza che però sembra essere presente più di qualsiasi altra cosa grazie alle visioni attraverso le quali Rocco, il protagonista, riesce a comunicare ancora con la moglie rendendo la sua permanenza ad Aosta, il posto in cui si è trasferito da Roma come vicequestore, più sopportabile. Cercare e sapere riconoscere chi, in mezzo all’inferno, non è l’inferno recitava Calvino, ed è questo ciò che accade al protagonista di questa storia. Rocco l’ha trovato, ed è sua moglie, lo è sempre stata e lo sarà anche adesso che non c’è più o che comunque è presente ma non nel modo canonico, tradizionale che conosciamo. Ma, come insegna la serie, l’importante non è il come. L’importante è esserci.

Il primo appuntamento andato in onda riconferma ancora una volta la potenza di questa storia, annunciando una grande quinta stagione

Rocco Schiavone 5 (640×360)

La narrazione, in questo primo appuntamento della quinta stagione, comincia nel modo in cui l’avavemo lasciata. Rocco è lo stesso di prima. Con i suoi modi sarcastici e cinici, il protagonista continua a difendere la sua sofferenza, quella malinconia che lo rincorre fin da quando la moglie è andata via. Da quando quest’ultima è morta il mondo per Rocco non è più lo stesso. C’è un prima e c’è un dopo, e al protagonista manca terribilmente quel calore che prima, in presenza di sua moglie, il mondo sembrava avere. Aosta non è un caso. Aosta è fredda, e forse il suo astio nei suoi confronti è così tanto proprio perché corrisponde esattamente a ciò che la moglie, andando via, gli ha lasciato: un posto freddo nel letto, una giornata senza calore, un’esistenza fatta a pezzi. Ma se c’è una cosa che Rocco non ha mai messo da parte quella è il lavoro, l’unico posto in cui – anche se non sempre – riesce a trovare un momento per smettere di pensare a quanto gli è accaduto.

La quinta stagione comincia con un caso da risolvere che subito appare ambiguo. Due tecnici della funivia trovano – al confine tra l’Italia e la Francia – un corpo senza vita. Per non rimanere coinvolti, i due decidono di spostare il cadavere nel territorio italiano, ma Rocco capisce quasi subito dello spostamento che questo ha subito. Convinto della sua appartenenza al territorio francese, Rocco decide di restituire il cadavere al sua paese d’appartenenza, ma per mancanza di prove il caso rimarrà comunque un problema comune di cui il protagonista dovrà occuparsi.

Rocco Schiavone 5 entra così di nuovo nel vivo della sua storia. Ancora una volta la Fiction Rai 2 riesce a unire il genere crime di riferimento a quello del drama, facendoci però interrogare sul perché – una produzione così forte – abbia avuto meno successo di altre Fiction dalla qualità chiaramente inferiore.

Rocco Shiavone 5 (640×360)

Durante il primo appuntamento di Rocco Schiavone 5, ma in generale durante l’intera Serie Tv, si passa dalla risata alla lacrima facile, dalla malinconia allo stato di indifferenza. Rocco vive le fasi del lutto in modo disorganizzato alternando momenti di ira a momenti di profonda tristezza, passando da istanti in cui pensa di potercela fare ad altri in cui – invece – sente di non poter più resistere. Di genere crime e tratta da dei romanzi, Rocco Schiavone è una delle Fiction più realiste mai viste in Rai, una di quelle che racconta il mondo per com’è davvero senza mai fare sconti. La tenerezza si unisce all’istinto di sopravvivenza che ti chiede di stare a galla nonostante le catastrofi che si abbattono sulla tua esistenza, e quest’ultima – nel frattempo – chiede di alleggerirle il carico di lavoro. In mezzo alle due cose, c’è Rocco. E Rocco, in questa puntata così come nelle altre, siamo noi: l’essere umano per eccellenza.

Una produzione come Rocco Schiavone dovrebbe avere un impatto mediatico fuori da ogni limite, uno di quelli per cui il countdown dovrebbe iniziare mesi prima del suo arrivo. Rocco Schiavone 5 ha dimostrato, con questo primo appuntamento, cose che già sapevamo, ma che è importante ricordare ogni volta: l’attenzione che merita dovrebbe essere doppia, e il riscontro ancora più amplificato. Arrivata alla quinta stagione, è inevitabile che le sue soddisfazioni se le sia prese, ma sembrano sempre inferiori a quanto di fatto gli spetterebbe. Marco Giallini è inevitabilmente la perla di questa storia, colui che ci traina con delicatezza e forza all’interno di un mondo che non è più quello di un tempo e che lui, per primo, ha visto cambiare.
Le basi della quinta stagione sono adesso finalmente state gettate, e una nuova meraviglia sta per compiersi in diretta Tv. Speriamo che questa volta possa fare ancora più rumore.

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