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Sangue Loro – Il ragazzo mandato a uccidere: La Recensione del nuovo podcast di Pablo Trincia

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“Quando ascoltiamo la storia di un assassino, ci conforta credere che tutto il male sia concentrato dentro a quell’essere umano, dentro a quella mente e a quel corpo. E ci conforta credere che quando è stato catturato o rinchiuso da qualche parte, quel male e quella cattiveria lo seguano e spariscano assieme a lui, al mostro.”

Pablo Trincia – Dove nessuno guarda: Il caso Elisa Claps

Con queste parole, Pablo Trincia apriva il suo podcast Dove nessuno guarda – Il caso Elisa Claps, sottolineando quanto i racconti che hanno a che fare con la violenza e perfino con la morte, tendano spesso a farci sentire al sicuro. Il male, infatti, è in quel momento distante da noi. Da esso ne ricaviamo solo il brivido, non il dolore. Dare un unico volto e un unico nome al male, per quanto possa apparirci rassicurante, non ci consente tuttavia di guardare i fatti nella loro interezza. Per affrontare davvero il male, è necessario comprenderlo senza riserve, mettendo in discussione ogni nostra certezza.

È questo l’esercizio morale a cui ci spinge Sangue Loro – Il ragazzo mandato a uccidere, il nuovo podcast di Pablo Trincia e Luca Lancise prodotto da Sky TG24 e Chora Media.

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Pablo Trincia in studio di registrazione

Ripercorrendo una fase storica spesso dimenticata del nostro Paese, Trincia ci fa accomodare per la prima volta dall’altro lato di quel vetro dietro al quale abbiamo sempre trovato riparo dal male. Invitandoci ad ascoltare il punto di vista di chi, quel dolore, l’ha causato in prima persona.

Il contesto storico in cui si svolgono i fatti raccontati da Sangue Loro è quello a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. A quei tempi, Roma e altre grandi capitali europee erano diventate tra i principali teatri del conflitto israelo-palestinese. Nel nostro paese, il primo attentato stragista della Resistenza palestinese ha avuto luogo il 17 dicembre 1973 all’aeroporto di Fiumicino. Le vittime di quel folle gesto furono 32. La capitale ripiombò nel terrore nel 1985, dopo che le organizzazioni terroristiche colpirono quello che venne rinominato il “triangolo delle bombe”. In quella delimitata area di Roma avevano sede numerose ambasciate e compagnie aeree.

Multiculturalismo, fede e valori religiosi sono al centro della serie tv di Hulu Ramy, di cui trovate qui un nostro approfondimento.

Il focus del minuzioso racconto di Sangue Loro è sull’attacco alla sede della British Airways di via Bissolati, in cui perse la vita la dipendente Raffaella Leopardo. Durante l’ascolto del podcast riviviamo quegli attimi terribili attraverso il ricordo della sorella della vittima, e la voce rotta di sua figlia Daria. Esiste però anche un terzo narratore della vicenda, essenziale per restituire un senso a ciò che per anni non l’ha avuto. E che probabilmente non l’avrà mai.

È la voce di Hassan, il ragazzo mandato a uccidere che dà il nome al podcast, il fedayìn palestinese che quel giorno strappò la vita alla mamma di Daria. 

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Sangue Loro – Il ragazzo mandato a uccidere, disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming e sul sito ufficiale di Sky TG24

Cosa spinge l’uomo verso il male? Nel caso di Hassan – a quei tempi poco più che un ragazzino – e di molti altri come lui, il male è una condanna ereditata dalla nascita. Come spiega lui stesso ai microfoni di Trincia, la sua realtà è stata sempre e solo dominata dalla guerra, dall’odio, dalla rivendicazione del proprio posto nel mondo. A qualunque costo. Hassan non ha mai conosciuto la pace e ha imbracciato un fucile prima ancora di possedere un giocattolo. L’alterità è il nemico da combattere.

Dove non arrivano le parole di Hassan, ci pensa la meravigliosa sigla di Sangue Loro composta da Michele Boreggi. Come spiegato da Trincia, si tratta dell’audio originale di alcuni piccoli combattenti palestinesi durante uno degli addestramenti nei campi dell’OLP in Libano. È da quelle vocine acute che la realtà dei (piccolissimi) bambini soldato prende vita davanti ai nostri occhi, ancor più che dopo i racconti di Hassan ormai adulto. La realtà che ci viene descritta è spaventosa, incomprensibile, surreale. Tematiche complesse affrontate anche dalla serie Netflix Fauda, di cui potete leggere qui la nostra recensione.

Dall’altro lato della bomba c’è però un altro dramma: quello di Daria, di suo fratello, e del loro inconsolabile padre. Rimasta orfana di sua madre a soli 9 anni, Daria è costretta a lasciare il paese per sperare di voltare pagina, spingendosi al di là della rabbia maturata negli anni. Rabbia nei confronti di quel ragazzo che ha osato privarla di sua madre senza alcuna pietà né logica. E nei confronti di un paese che non è riuscito a impedire che accadesse. Le lacrime di Daria diventano anche le nostre: identificarsi nel suo dolore è spaventosamente semplice, più di quanto lo sia sforzarsi di comprendere Hassan e il suo mondo così distante dal nostro.

Eppure, sorprendentemente, Daria ci riesce.

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Pablo Trincia e Daria Bove – Immagine condivisa da Pablo Trincia sui suoi canali social

Quello che a noi era sembrato un esercizio morale fin troppo faticoso, per Daria diventa l’unico modo per fare pace con il suo passato. Daria sceglie infatti di comprendere Hassan, pur non giustificandolo. Di perdonarlo, nonostante il dolore che le ha provocato.

È in questo gesto di disarmante umanità che è racchiuso il senso di Sangue Loro, e l’importanza di questo straordinario lavoro in questo preciso momento storico. 

Il racconto di Pablo Trincia non cerca neppure per un istante di redimere un terrorista, né di impietosire il suo pubblico attraverso un forzato moralismo. Sangue Loro ci offre lo straordinario privilegio di comprendere una realtà che troppo spesso scegliamo di ignorare, e lo fa attraverso un racconto preciso, imparziale, didascalico, onesto. Sangue Loro è una fondamentale lezione di empatia, è la speranza in quell’umanità che riesce a sconfiggere il male attraverso il dialogo e la comprensione. È l’antitesi di Veleno dello stesso Trincia, la prima docu-serie italiana di Prime Video di cui vi abbiamo parlato qui. Rispetto a qualsiasi suo lavoro precedente, Sangue Loro non ci presenta mostri o demoni ma un punto di vista ben più esteso del male, e una prospettiva dalla quale risulta semplice individuare le vittime più che i carnefici.

Sangue Loro è una lezione di vita e di umanità a cui non possiamo più permetterci di mancare.

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