Non piango facilmente. Non piango praticamente mai. Non perchè sia una persona insensibile, credo sia un meccanismo che ergo inconsciamente a mia difesa per provare a rendermi esternamente invalicabile. Le poche volte in cui mi è capitato negli ultimi anni, però, sono state catartiche. Piangere è bello, liberatorio. È lasciarsi finalmente andare alla manifestazione di un’emotività piena, non parzialmente castrata dall’ossessione che caratterizza la nostra generazione: la gestione delle proprie emozioni, l’amministrazione dello sgorgare dei nostri sentimenti per paura di farci male. Ha a che fare con l’obbligo che la società ci impone di mostrarci adeguati in ogni circostanza, e finiamo per filtrarci di continuo, come sui social.
Nella società delle performance, il non mostrarsi deboli – con se stessi, prima ancora che con gli altri – è una regola non scritta. Figuriamoci quanto questo possa valere per un medico. Per qualcuno che ha a che fare ogni giorno con la vita delle persone, e semplicemente non può permettersi di lasciarsi andare come vorrebbe. Praticamente mai. I medici ci appaiono quasi sempre come persone fredde, a tratti emotivamente distaccate, talvolta ciniche. Certo, esistono eccezioni che confermano la regola – nella stessa Scrubs, JD è certamente una di queste – ma spesso i medici ci appaiono così. Ha a che fare col peso della responsabilità che portano addosso ogni giorno, col fatto che nel loro lavoro ogni errore o distrazione può pesare come un macigno. E tutto questo riguarda sicuramente un medico che abbiamo conosciuto sui nostri schermi una manciata di anni fa, uno che è riuscito a entrare nel nostro cuore nonostante il suo carattere spigoloso, nonostante la sua corazza apparentemente invalicabile. Il Dottor Cox.
Cox è un personaggio. Burbero, sarcastico, brillante, sprezzante, abbastanza incazzato con la vita. Ma Cox è soprattutto una persona. Ce ne eravamo già accorti nella puntata 3×14 di Scrubs, quella della morte di Ben: l’altra puntata per cui abbiamo versato tutte le nostre lacrime. Ce ne rendiamo conto in maniera definitiva nella puntata 5×20, “Il mio pranzo”: un pezzo da novanta di emotività raccontata, vissuta, finalmente espressa senza più filtri da parte del personaggio da cui meno ce lo aspettavamo. In ospedale muoiono pazienti, ogni giorno. Quel giorno però all’Ospedale del Sacro Cuore la situazione è più critica del previsto: servono organi da trapiantare per tre pazienti di cui due sono in fin di vita, e la donatrice viene individuata da Cox in una paziente apparentemente morta di overdose. Dopo i trapianti, però, i pazienti muoiono uno dopo l’altro e si scopre che la donatrice era affetta da rabbia. Gli organi trapiantati erano infetti, e Cox è colui che ha compiuto la scelta che li ha portati alla morte. Un tragico errore dovuto a una mossa avventata fatta a fin di bene, ma che porta a disastrose conseguenze. Conseguenze che coinvolgeranno anche Cox. Il medico ne uscirà devastato, dilaniato, inerme come non lo abbiamo mai visto.
JD prova a risvegliarlo dal torpore, a rassicurarlo. Si sostituisce al suo mentore accudendolo, capendo che si tratta del momento più difficile della carriera di Perry e tirando fuori una forza e una sicurezza commoventi. Come commoventi sono tutte le reazioni di Cox in quelli che sono i 5 minuti di puntata probabilmente più intensi di Scrubs, scanditi da How To Save A Life che risuona struggente in sottofondo. Perry prima si sfoga con JD, poi quando il suo allievo gli dice che avrebbe fatto le sue stesse scelte lo guarda, privo di difese, e gli risponde “Sì?” in un momento di tormentata tenerezza, per poi rialzarsi di soprassalto perchè viene richiamato in sala operatoria: fino a quel momento i pazienti morti erano soltanto due, poco dopo Cox perde anche il terzo. A morte accertata, dice una frase:
“Lui non stava per morire. Poteva aspettare ancora un mese”
Una frase di una semplicità estrema, ma che ci mette faccia a faccia con la realtà. Ci mette faccia a faccia col valore della vita, che troppo spesso sottovalutiamo o tendiamo a dare per scontato. Cox non si rammarica, semplicemente, per la morte di un paziente. Si rammarica per il fatto che se per gli altri non c’era speranza e il suo tragico errore è stato un disperato tentativo di salvarli, per l’ultimo paziente c’era ancora un mese. Passa in un attimo un mese, ma per un medico un mese rappresenta 30 possibilità diverse di trovare una diversa soluzione. Per Cox è il punto di non ritorno, il crollo definitivo. Perry scappa, va via dall’ospedale, come se ormai non si sentisse più adeguato, più adatto a fare quel mestiere. JD lo richiama a gran voce, quasi in maniera prepotente.
“Dove vai, il tuo turno non è finito. Hey! Ricordi quello che mi hai detto? Se inizi a sentirti in colpa per la morte delle persone, non torni più indietro” – “Sì. Hai ragione”
Cox esce dall’ospedale, e in quel momento sembra aver intenzione di non tornare mai più. Il medico, chiudendo la porta alle sue spalle, decreta il suo fallimento personale prima che professionale. In lacrime, non più ingabbiato nelle sue emozioni, ma completamente assorbito dagli eventi e trasgressore della stessa regola da lui imposta: “Non puoi sentirti in colpa per la morte delle persone”. Eppure Cox è una persona, non solo il personaggio indistruttibile che vuole mostrare di essere. Le persone falliscono. Lo fanno veramente di continuo, e costruire un arzigogolato castello di filtri emotivi come forma di autotutela aiuta solo, al massimo, a rimandare il fallimento. Perchè i fallimenti, quelli giornalieri, sono semplicemente inevitabili. Riuscire a rialzarsi dopo i fallimenti, quello non è scontato: ed è senza dubbio più facile per le persone che hanno una maggior consapevolezza emotiva, che non significa controllo spasmodico.
La puntata 5×20 di Scrubs ci ha spezzato in due perchè non ha soltanto raccontato una serie di eventi tragici: ha piuttosto rappresentato la narrazione metaforica di uno spaccato di vita con cui tutti noi ci confrontiamo ogni giorno. Ed è per questo motivo, oltre a quelli più ovvi, che ci ha colpito così tanto, che ci è rimasta così impressa. Perchè con la paura del fallimento conviviamo ogni giorno anche noi. Anche se per lavoro non salviamo vite.
Vincenzo Galdieri
La puntata 5×20 di Scrubs sarà raccontata, approfondita e analizzata anche giovdì sera 16 Marzo alle 21.00 sul nostro canale Twitch: ci trovate sotto il nome hallofseries_com. Vi aspettiamo!