ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Secret Invasion 1×01
Nulla, assolutamente nulla, è come sembra. È iniziata col botto Secret Invasion, la prima serie televisiva della fase 5 dell’MCU, che ha il compito di far dimenticare le ultime deludenti produzioni, su tutte She-Hulk e il terzo capitolo di Ant-Man. Dopo il successo, praticamente annunciato, del terzo volume di Guardiani della galassia, la Marvel sembra aver raddrizzato la barra dopo una confusa fase 4. Il primo episodio di Secret Invasion è di altissimo profilo e pare poter essere il preludio a una grande storia, che sembra, un po’ come Guardiani della galassia, poter far calare il sipario su alcuni personaggi storici del franchise.
Abbiamo visto alla fine dell’episodio il triste destino di Maria Hill, ma Secret Invasion sembra essere anche l’ultimo ballo di un attempato e stanco Nick Fury. Ci aspettano, ce lo avevano detto alla viglia e lo abbiamo visto dopo la prima puntate, sei appuntamenti adrenalinici, in cui la narrazione Marvel può assumere una forma diversa, più vicino al format da spy story e a modelli di successo come Captain America 2: The Winter Soldier o The Falcon and The Winter Soldier. Buonissima la prima, dunque, per Fury e compagni e dopo questa premessa andiamo ad analizzare a fondo questa Secret Invasion 1×01.
Secret Invasion 1×01 – Indietro nel tempo
Quello che viene costruito nella prima puntata della miniserie Marvel è un clima che sembra fuoriuscito dal passato, che riconduce in pieno alla Guerra Fredda. L’ambientazione russa, l’onnipresenza delle spie e gli attacchi terroristici costituiscono le basi su cui viene costruito questo clima, il cui riferimento al passato è anche messo in scena da alcune battute di Fury relative proprio a quel delicato lasso di tempo che rappresenta anche quello della sua formazione come agente. D’altronde, quello è un periodo storico che ben si sposa sia a un personaggio come quello interpretato da Samuel L. Jackson, la spia delle spie, sia a un’operazione come quella dell’invasione silenziosa degli skrull. La scelta di ricreare quel clima risulta abbondantemente azzeccata, anche se forse un po’ anacronistica, ma i riferimenti temporali vengono sempre mantenuti, per evitare di perdersi in un’ambientazione che, per certi versi, sembra sospesa e invece va tenuta all’interno di un contesto più ampio come quello dell’MCU.
A mantenere coerente il contesto ci sono i continui riferimenti al blip, all’esilio temporaneo e volontario di Nick Fury, e ovviamente i personaggi che ben conosciamo. Parleremo di loro diffusamente più avanti, perché costituiscono un punto importantissimo della narrazione, per il momento è importante sottolineare, ed elogiare, questo clima di tensione e diffidenza che la serie, sin dal suo primo episodio, ha saputo costruito. Nulla, come abbiamo detto, sembra reale e non sappiamo minimamente di chi fidarci, come stanno realmente le cose e addirittura se i personaggi sono reali o sono impostori. Questa confusione crea quella paranoia che ha contrassegnato in maniera splendida la miniserie originale a fumetti, di cui la serie distribuita da Disney+ ne ricalca alla grande gli stilemi.
Sin da Secret Invasion 1×01 vediamo, nella serie, una delle grandi caratteristiche dell’MCU: quella di saper omaggiare gli archi narrativi scelti come riferimento, mantenendone lo spirito pur cambiandone molti connotati. Anche qui, rispetto al fumetto, la storia è molto diversa, ma l’anima di Secret Invasion rimane la stessa e questo è un grandissimo risultato. La paranoia, andando avanti, aumenterà sempre di più e sarà l’ingrediente fondamentale di questa narrazione, che tra la tensione e il clima da guerra fredda costituisce una spy story dal potenziale livello eccezionale.
Secret Invasion 1×01 – Volti vecchi e nuovi
A dominare la narrazione in Secret Invasion 1×01 ci sono diversi volti noti dell’MCU e alcune new entry. Impossibile non partire dal grande protagonista, il redivivo Nicholas Joseph Fury, che però si presenta in maniera decisamente diversa da come siamo stati abituati a vederlo nei suoi anni nell’MCU. Quello di Secret Invasion è un Fury stanco, disilluso e fortemente attempato. Come più volte viene fatto notare, è un uomo diverso, cambiato per sempre da quel blip da cui l’intero universo Marvel si sta riprendendo a fatica. Anche qui troviamo un focus sulle conseguenze dello schiocco di Thanos e l’intera narrazione, come gran parte della fase 4, ha origine da lì, perché la scomparsa di Fury, e poi il suo esilio, hanno dato vita alla nuova ribellione skrull.
Finalmente viene dato ampio spazio a uno dei personaggi centrali dell’MCU, che però ha sempre fatto da spalla a eroi come Iron Man, Captain America o Captain Marvel. Sarà interessante vedere come verrà sviluppata la linea narrativa relativa a Fury e soprattutto come verranno gestiti il suo stato d’animo e le sue energie. È palese che il personaggio di Samuel L. Jackson non possa più essere quella spia fenomenale che è stata per tutta la sua vita, per cui ci aspettiamo di vedere un Fury capace di puntare ancora di più sulla sua straordinaria intelligenza e soprattutto sul suo cuore, col disvelamento di un inedito lato intimo del padre degli Avengers.
Accanto a Nick troviamo altri volti noti dell’MCU, dall’agente Ross a Rhodey, fino a Talos, l’altro grande protagonista della serie. È per lui, in fondo, che Fury ha fatto ritorno sulla terra ma, come il suo amico, Talos è un uomo diverso, provato dalla perdita della moglie e dall’allontanamento della figlia. Lo skrull è visibilmente scisso, si trova comprensibilmente combattuto nel fronteggiare il proprio popolo e soprattutto G’iah, la quale invece sembra lontanissima dal padre. Abbiamo, in sostanza, al timone delle operazioni due uomini provati e sofferenti: non di certo la migliore delle premesse per una vittoria.
Presenti in Secret Invasion 1×01 anche diversi molti nuovi, dalla stessa G’iah, l’attesissima Emilia Clarke, all’agente dell’MI6 Sonya Falsworth, la splendida Olivia Colman che sembra essere un Nick Fury al femminile ancora nel pieno delle sue energie. Il nuovo innesto più interessante, però, sembra essere quello di Gravik, il leader della ribellione skrull, interpretato da Kingsley Ben-Adir. Abbiamo già assaggiato la sua spietatezza in Secret Invasion 1×01 e ha tutte le carte in regola per essere un grande villan.
Il grande addio
Avrete notato che nel paragrafo precedente abbiamo lasciato fuori un nome importante dell’MCU e di Secret Invasion 1×01: ovviamente quello di Maria Hill. Il finale di puntata ci regala il clamoroso colpo di scena della morte dell’agente, per mano proprio di Nick Fury, sotto le cui sembianze c’era però Gravik. Se ne va, almeno apparentemente, un personaggio che nel mondo Marvel è decisamente importante, uno dei simboli viventi dello Shield, ma che nella controparte live action non ha avuto così tanto spazio. La morte di Maria Hill, quindi, fa meno rumore di quanto avrebbe potuto, ma all’interno della narrazione di Secret Invasion costituisce un bel dramma per Fury, che si trova ora ancora più isolato e indebolito. Per Maria, invece, si tratta di un epilogo triste, perché dopo aver percepito l’addio di Nick come un tradimento, ha visto l’uomo che per lei è stato un mentore e una guida toglierle la vita: un finale decisamente drammatico.
Secret Invasion 1×01 termina in questo modo, con la triste morte di Maria Hill e le bombe che esplodono a Mosca. La prima puntata è stata una sconfitta su tutti i fronti per Nick Fury e Talos, chiamati al riscatto nei prossimi episodi. L’inizio per la nuova serie Marvel è stato molto convincente, stiamo vedendo un format narrativo diverso, che può dare nuova linfa a un modello che stava mostrando tutti i suoi lati consumati, e finalmente vediamo Samuel L. Jackson al centro di un racconto tutto suo nell’MCU. Sono tanti gli aspetti positivi di Secret Invasion 1×01: ora attendiamo per vedere se le buone premesse saranno mantenute.