Ciao, sono Enrico, ho 27 anni e sono un addicted irrecuperabile.
“Ciao, Enrico!”
Il mio battesimo seriale è iniziato ben dieci anni fa. Erano i tempi in cui ancora aspettavamo trepidanti, di settimana in settimana, l’uscita della tanto attesa puntata della nostra serie tv preferita. Tempi in cui cercare titoli come “Prelude a kiss”, terzo episodio della prima stagione di Dawson’s Creek, poteva essere motivo di spiacevoli risultati. Nonostante tutti questi problematici ma romantici ricordi della mia adolescenza, il mio battesimo iniziò proprio con una serie tv che dipingeva perfettamente la società giovanile del periodo: The O.C.
Sono passati ormai molti anni da quel momento. Il mercato delle serie tv si è affermato molto di più e ha scavallato i limiti della televisione. Seppur rimanendo in gran parte espressione di un mercato su piccolo schermo, lo streaming legale è divenuto la nuova frontiera.
Adesso possiamo vedere tutte le puntate di tutti i nostri show preferiti, decidendo di assaporarne una alla volta o fagocitarne intere stagioni senza tregua. Per merito di questi nuovi mezzi contemporanei ho potuto riscoprire e ampliare il mio bagaglio culturale su prodotti che non appartengono alla mia epoca.
Alla luce di questo, oggi vi proporrò una sfida. Una piccola recensione di pochissime parole. Semplice e diretta, completamente soggettiva, di tutte le serie tv che ho visto, dal mio battesimo fino ad oggi.
Potreste leggerne delle belle, divertirvi o arrabbiarvi, o magari scoprire qualcosa che possa stuzzicare la vostra curiosità. Siete pronti? Cominciamo.
1) The O.C.: mentre tutti sono cresciuti con Dawson’s Creek, io ero la pecora nera e preferivo le spiagge e i party californiani. Grande empatia per Seth, ritratto adolescenziale della generazione anni ’90. Emozioni a suon di “California” dei Phantom Planet. Si salvano solo le prime due stagioni.