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Shadowhunters continua, tra emozioni e un pizzico di nonsense

Shadowhunters
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Partiamo da un piccolo presupposto: quando una cosa nasce tonda difficilmente muore quadrata. Non è sicuramente la prima volta che lo dico, ma ho sempre pensato che questo concetto si applica bene alle Serie Tv. In questo caso, si applica piuttosto bene a Shadowhunters.

Non rinnego ciò che ho scritto finora. Non nego che la serie mi piace né che aspetto con ansia le nuove puntate, però, come da diverse parti mi è stato fatto notare, Shadowhunters dimostra spesso di avere diversi lati trash, che, nella maggior parte dei casi, va a cozzare con quanto scritto nei libri.

Ora, tutti sappiamo che io non conosco la storia per come viene trattata nei libri, ma ci sono volte in cui il trash lo so notare anch’io. E, in questa puntata, c’è stata più di un’occasione in cui mi stavo mettendo le mani nei capelli. Però confesso che alcuni momenti erano abbastanza emotivi, e mi hanno davvero sorpreso parecchio. Vediamo però, come sempre, di andare con ordine.

As always, piccolo riassunto della puntata precedente (per saperne di più, cliccate qui): Jace era stato mandato nella Città di Ossa a causa del suo supposto tradimento, ma è stato riportato da Aldertree nell’Istituto dopo aver tentato di opporsi a Valentine che voleva salvarlo dalla prigionia. Contemporaneamente l’Istituto stesso e era stato invaso da un demone, che prende il controllo sugli individui. Questi, sotto possessione, compiono omicidi di cui però di dimenticano subito dopo. Alec sarà vittima di una di queste possessioni, durante la quale ucciderà Jocelyn. Abbastanza pesante da sopportare, come cosa. 

Dunque, Shadowhunters riprende circa da qui. La situazione dopo l’incidente all’Istituto e nella Città di Ossa è difficile per tutti, specie per Clary, che si è vista portare via sua madre proprio poco dopo averla ritrovata. La ragazza però non è l’unica a vivere nella sofferenza: anche Alec non se la passa affatto bene. Dopotutto, lui è stato posseduto dal demone, perciò si sente terribilmente responsabile per il dolore di Clary. E, di certo, non possiamo dargli torto.

Inutili sono i tentativi di Jace per far capire al suo parabatai che in realtà non ha di che incolparsi, visto che si trovava sotto possessione. Alec non riesce a perdonarsi, e perciò scappa. E dove potrebbe andare, se non da Magnus? 

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Assistiamo qui alla prima, e purtroppo unica, scena Malec di questa puntata di Shadowhunters. Ma poco importa che sia l’unica, ai miei occhi è stata parecchio significativa, e molto dolce. Da una parte Alec distrutto che non riesce a nascondere i suoi sentimenti all’uomo che ama, e dall’altra parte Magnus, che si sente ancora in colpa per aver consegnato Camille. La cosa interessante è che nessuno di loro biasima il passato dell’altro.

Mi spiego: Alec non se la prende se Magnus è dispiaciuto per la sorte di Camille, sua ex, ma anzi lo capisce. Allo stesso tempo, Magnus dà sostegno ad Alec ricordandogli il grande passo da lui fatto in occasione del suo matrimonio con Lydia. Credono l’uno nell’altra… Insomma, non sono adorabili?

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Torniamo però a Clary, che in questa situazione si sente straziata dal dolore. Non riesce ad accettare che sua madre sia morta, avrebbe decisamente voluto passare più tempo con lei, specialmente ora che avrebbe potuto saperne di più sulla sua storia, sul suo passato, sul perchè Jocelyn aveva deciso di cancellarle i ricordi e di farla vivere lontano dal mondo degli shadowhunters. Nemmeno la chiacchierata con Simon o, in un secondo momento, con Jace, possono aiutarla a fare pace con sé stessa e con la situazione.

Per questo Clary comincia seriamente a pensare ad una situazione estrema: vuole riportare in vita sua madre, a tutti i costi. La cosa lì per lì mi ha lasciato interdetta. Per la serie: ma com’è che non riesci a non cacciarti nei guai? Tipo, neanche una volta?

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La nostra neo shadowhunter cerca anche di coinvolgere Magnus, per avere la possibilità di avere l’appoggio di uno stregone amico, qualcuno di cui potersi fidare… Ma inutile. Magnus Bane non pratica questo genere di magia, e di certo non può aiutare Clary. E non avrebbe nemmeno intenzione di farlo, a quanto pare.

Motivo per cui Clary decide di fare una ricerca nei database dell’Istituto, e riesce a trovare un’altra strega, una certa Iris. Decide pure di andare a trovarla, e di esporle la situazione. A noi effettivamente sembra tutto normale, uno di quegli ambienti classici che troviamo nel mondo di Shadowhunters. Ma ci basta entrare nella casa di questa strega per renderci conto di quanto sia effettivamente inquietante come situazione. 

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Clary, in ogni caso, resta affascinata dalla capacità di Iris di riportare in vita un corvo morto sotto casa sua, e decide che può darle fiducia. Certo, perché è normale affidare la resurrezione di tua madre ad una sconosciuta con una bimba in casa dall’aria autistica e che nemmeno parla… Come no…

Comunque, le due donne stringono un accordo: Clary porterà una ciocca dei capelli di Jocelyn, Iris la farà tornare in vita e come pagamento Clary dovrà fare un favore ad Iris, quando quest’ultima ne avrà bisogno. Semplice, lineare e concreto, insomma. I tentativi di Clary di nascondere le sue vere intenzioni, però, non sono dei migliori. Non è per niente in grado di mentire a Jace, e per quanto lui cerchi di dissuaderla, lei si dimostra irremovibile. Solo una persona sembra appoggiare la sua scelta: Alec. 

Mi sa che ora cominciate a rendervi conto del pizzico di nonsense che questa puntata di Shadowhunters ha assunto.

Sentendosi in colpa per ciò che ha fatto a sua madre, Alec pensa bene di appoggiare l’idea del ritorno alla vita di Jocelyn, perciò decide di accompagnare Clary da Iris. Al di là delle risate che mi sono fatta quando ho sentito la strega chiedere se Alec era il ragazzo di Clary (#mateprego), vediamo che il giovane Lightwood, una volta entrato nella casa, si rende conto che c’è qualcosa di strano lì intorno.

Questo suo atteggiamento però lo fa passare per quello con l’aura negativa, perciò dovrà aspettare nell’atrio finché Clary non compie il rito. Durante la sua permanenza in quel corridoio, Alec ha modo di osservare la bambina di Iris, di notare la strana ferita/cicatrice che ha sul collo e di vedere una donna, inizialmente incinta, girare con un bambino tra le braccia, come se ci volessero trenta secondi per partorire. 

La faccia sconvolta sarebbe venuta un po’ a tutti, in questa situazione. Nel corso del rito, però, anche Clary si rende conto che forse la sua non è stata la migliore delle idee. Le basta infatti vedere entrare dalla finestra il corvo che era stato riportato in vita il giorno prima, però stavolta l’uccello dimostra di essere pazzo e fuori controllo. Al che è la stessa Iris a prenderlo e a spezzargli il collo.

A questo punto, Clary si tira indietro. Non se la sente più di riportare in vita sua madre, se quelli sono i risultati a cui va incontro. Ma la sua situazione non migliora poi tanto, perché, avendo lei già firmato con il sangue un contratto vincolante, deve comunque un favore ad Iris, qualcosa che la strega vuole riscuotere subito: che Clary diventi la madre di una sua creazione. Insomma, vuole affittare il suo utero per far nascere un essere mezzo stregone e mezzo shadowhunter. La pazzia dilagante, non c’è che dire.

La ragazza tenta ovviamente di opporsi, ma i risultati sono davvero scarsi. Si trova infatti rinchiusa in una cella, dalla quale, per scappare, sembra dover affrontare un demone.

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Tra lanci di catene ben poco utili, ciò che verrà in soccorso a Clary è l’immagine di una runa, che lei riuscirà, con lo stilo tipico degli shadowhunters, a disegnarsi sulla mano, per poi lanciare un fascio di luce che distruggerà il demone.

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La cosa strana però arriva dopo: una volta sconfitto il demone, la runa che Clary si è fatta sulla mano scompare. Come è possibile? Ad accorgersene è Jace, che nel frattempo ha pensato bene di intervenire in soccorso della sua fidanzata/sorella e del suo parabatai, portando con sé anche Izzy. Gli shadowhunters cercano di catturare Iris, ma lei riesce a scappare prima, tramite un portale. Siamo però sicuri che tornerà; dopotutto, Clary le deve ancora un favore. 

É necessario, ora, aprire una breve parentesi su Izzy, che in questa puntata di Shadowhunters di certo non se la passa benissimo. Essendo stata posseduta dal demone nella puntata precedente, ed essendo stata colpita alla spalla perchè il demone uscisse da lei e venisse ucciso, ora la ragazza si trova a dover combattere con un dolore latente alla spalla, che nemmeno la runa della guarigione riesce a sistemare. Per poter guidare una missione, Izzy dovrà andare a parlare con Aldertree, e sarà proprio lui a controllare la sua spalla e a rendersi conto, come in realtà già Jace prima di lui aveva fatto, che lei non è del tutto guarita. 

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Del veleno del demone è ancora in circolo nel suo corpo, motivo per cui Aldertree decide di usare su di lei un unguento dai grandissimi poteri curativi, ma a tratti anche pericoloso. All’applicazione, infatti, vediamo Izzy come presa da visioni, e contemporaneamente da un sollievo immediato. Non sono sicura di aver capito cosa possa effettivamente fare un unguento del genere, ma di una cosa sono sicura: Izzy ne diventerà dipendente. E la cosa non mi piace affatto. 

Ultima piccola parte di questa recensione di Shadowhunters va sicuramente dedicata a Simon. Si perchè anche la sua storyline viene portata avanti, anche se alcuni momenti mi hanno fatto sbattere la testa contro la tastiera. 

Dopo aver fatto compagnia a Clary che ha chiesto aiuto a Magnus, Simon è tornato a casa da sua madre, sotto esortazione della sua amica. Al di là dei tratti nonsense della puntata di Shadowhunters, l’abbraccio tra Simon e sua madre è sicuramente una delle cose più dolci ed emozionanti che abbia visto.

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La permanenza di Simon a casa, però, non comincia esattamente nel migliore dei modi. In quanto vampiro, infatti, lui è costretto a stare nascosto durante il giorno e a uscire la notte. Usare la scusa delle prove con la band, inoltre, non sembra funzionare, e anzi, le cose peggiorano quando sua sorella trova un termos con del sangue nella sua camera. Poco convinta delle scuse del fratello, decide comunque di portarglielo via. Ed ecco che pian piano per Simon comincia a scatenarsi l’inferno. 

Sta ormai andando in astinenza, e non sa quanto potrà resistere senza sangue. Ecco perchè, nel momento in cui sua madre lo raggiunge in camera e tenta di parlare con lui, Simon non riesce a trattenersi e ammette di essere un vampiro. Così, dal nulla. Altre maniere proprio non ce n’erano? Siete sicuri?

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Sua madre inizialmente lo prende come uno scherzo, ma pian piano suo figlio riesce a farle capire che è vero. Questa cosa, però, di certo non rassicura la povera donna, che come unica soluzione trova quella di chiamare il medico. Solo che, nel momento in cui va a comunicare a Simon della chiamata appena avvenuta, lo trova in pieno pranzo, dato che lui si sta tranquillamente sbranando un topo. 

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Ora, noi siamo sicuri che questa povera donna sarà terribilmente sconvolta, ma per sapere cosa succederà effettivamente nel rapporto madre/figlio dovremo aspettare ancora qualche giorno.

La puntata di Shadowhunters si conclude qui, con il funerale delle vittime del demone (e ancora mi si stringe il cuore per le lacrime di Clary) e con la trasformazione di Luke in lupo mannaro, nel bel mezzo di una foresta.

Sono rimasta con diversi interrogativi in testa, ma anche con un lieve sconforto: effettivamente alcune cose simil-trash si potevano tranquillamente evitare. Ma forse non sarebbe del tutto Shadowhunters se non ci fossero, no?

Ci vediamo la settimana prossima con la recensione della prossima puntata di Shadowhunters!

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