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Con solo due nuove puntate Shadowhunters si dimostra meno trash del previsto

Shadowhunters

Dunque, Shadowhunters 2×04. Ammetto che tra le due puntate è stata quella che mi ha dato più feeling in assoluto. È vero, alcune cose non sono state esattamente perfette, e forse hanno stonato… Ma ogni cosa a suo tempo.

Ad inizio episodio vediamo Clary che si reca a trovare Jace nella Città di Ossa. Momento interessante: lui vuole che lei gli stia alla larga, e non tanto perchè non ci tiene a lei, ma perchè probabilmente sta ancora cercando di capire ed elaborare tutto ciò che Valentine gli ha raccontato e tutto ciò che ha fatto.

Tornata nell’Istituto, la giovane rossa ha un incontro con sua madre, che le dà una seconda comunicazione di servizio: in quanto vedova di Valentine dovrà andarsene ad Idris, e sarebbe molto contenta se sua figlia decidesse di andare con lei. Peccato che, almeno ad una prima occhiata, Clary non sia esattamente dello stesso parere. 

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Decide di darsi modo di pensarci prima di dare effettivamente una risposta a sua madre, e appena le viene data l’opportunità di partecipare ad una ricognizione in giro per la città, Clary non ci pensa due volte e parte, lasciando Jocelyn con un palmo di naso. La proposta di uscire in missione viene da niente meno che da Alec. Sì, tutti sappiamo quanto lui effettivamente detesti Clary, per questo la proposta suona strana. Ma, data la mancanza di Jace, non si può fare altrimenti.

Ah, piccola parentesi da fan sfegatata quale sono: ma vogliamo parlare della proposta di uscire per un primo appuntamento fatta da Alec a Magnus? E della conseguente reazione dello stregone?

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Vi posso giurare che mi hanno fatto davvero diventare gli occhi come due stelline! Anche perchè questa sembra essere l’unica interazione Malec della puntata. Adesso noi stiamo qui ad aspettare l’appuntamento, e spero per tutti che sia uno dei migliori primi appuntamenti che siano mai stati fatti!

Ok, sfogo finito. Possiamo tornare alla storia. Dicevo, Clary è partita in ricognizione con Alec ed Izzy. Il loro obiettivo è cercare di capire chi stia uccidendo persone innocenti, alle quali viene strappato il cuore dal petto. Il carnefice, però, una volta compiuto l’atto, dimentica tutto. Non si rende quindi minimamente conto di ciò che fa.

Insomma, il carnefice risulta essere posseduto, nello specifico da un demone, che non ci metterà nemmeno molto ad infiltrarsi all’interno dell’Istituto. Ma di questo i nostri shadowhunters non si accorgono subito. Prima assistiamo alla doppia battuta di Alec ed Izzy verso Clary, relativamente al suo possibile trasferimento ad Idris. Ma che cavolo, la lasciate pensare in pace? Comunque, in quest’Istituto le voci girano più veloci che con Gossip Girl, è incredibile!

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In realtà non mi posso lamentare nemmeno delle interazioni di Clary ed Alec in questa puntata. Mi sono sembrati abbastanza divertenti durante la ricognizione, e con la giusta dose di pathos nei momenti successivi. Certo, forse alcune cose avrebbero dovuto essere ancora più drammatizzate… Ma ogni cosa a suo tempo.

Torniamo quindi all’Istituto. Abbiamo capito che all’esterno non si è capito da dove arriva questo demone, ma di certo ci è piuttosto chiaro che si è infiltrato tra i nostri shadowhunters. Lo vediamo nel corpo di Raj che tenta di uccidere Lydia, e successivamente nel corpo di Izzy. Ma di certo non mi sarei mai aspettata di vederlo anche nel corpo di Alec.

Tra l’altro, un conto è vederlo semplicemente impossessarsi delle persone, un conto è vedere cosa succede ai carnefici una volta che questo è uscito. Prima di finire dentro Izzy, infatti, il demone pensa bene di passare per Alec, ma in questa situazione non c’è nessuno che sia pronto a fermarlo in tempo.

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Durante la possessione, quindi, Alec compie un omicidio. Noi spettatori non lo vediamo, assistiamo solo ai postumi. E, fidatevi, per me sono stati davvero forti e inaspettati. È Clary a trovare Alec, con una mano insanguinata per aver tirato fuori il cuore dalla vittima. E lo sentiamo ripetere la frase di tutti coloro che hanno commesso un omicidio sotto possessione, “Che cosa ho fatto?”

Lo capiamo poco dopo, seguendo Clary dentro la stanza. E restiamo scioccati, almeno quanto lei.

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Alec ha ucciso Jocelyn. Ripeto: Alec ha ucciso Jocelyn.

Lo so, non era cosciente e di certo non era sua intenzione farlo, ma vi posso garantire che, appena ho visto questa scena, ho dovuto alzarmi e fare un giro per calmarmi, come quando ho visto il finale della sesta stagione di Game of Thrones. Stessa sensazione, uguale proprio. E non paragono le due serie TV, sarei una matta a farlo. Però diciamo che lo shock è stato tanto.

Certo, forse sia Daddario che la Mcnamara potevano dimostrare qualche emozione in più, in una scena di questo genere. Ma invece stavolta ci dobbiamo accontentare di vedere due shadowhunters in grado di controllare velocemente le loro emozioni… Vabbè.

Non è però solo questo uno degli eventi più importanti di questa puntata di Shadowhunters. Mentre questo demone invade l’Istituto, Magnus si trova ad avere da fare con i vampiri. Primo fra tutti, Raphael. Ho letto in giro che i due hanno un rapporto speciale nei libri, e sono molto curiosa di sapere quale. In ogni caso, è necessario che venga trovata Camille, che risponda dei suoi crimini. Pensando che Raphael sappia qualcosa, Aldertree lo tortura e, alla fine di tutto, non ottiene risposte. Motivo per cui, per potersi salvare, il vampiro raggiunge casa di Magnus, che lo accoglie a braccia aperte.

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Nel mentre che Magnus sistema le ferite di Raphael, alla sua porta si presenta anche Simon, ormai in crisi perchè non riesce ad aprire la scatola contenente le ceneri di Camille. Ovvero: non riesce a trovare il modo per poterla richiamare. Sarà Magnus, fortunatamente, a risolvere la cosa. Ovviamente, non senza fatica dal punto di vista emotivo. Il rapporto tra i due va ben oltre l’amicizia, e dura letteralmente da secoli, perciò per Magnus è estremamente difficile consegnare Camille alla giustizia.

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Altra scena molto intensa, lo ammetto. Ma, anche per questa puntata di Shadowhunters, ancora non abbiamo finito.

Jace sta scontando la sua pena nella Città di Ossa, in attesa di essere processato tenendo in pugno la Spada della Verità: una sorta di spada magica che rende impossibile mentire a chi la tiene tra le mani. Sotto gli occhi di Aldertree, Jace si trova a rispondere dei suoi crimini, e per quanto sia assolutamente vero che non ha ucciso Gretel e che non aveva mai complottato con Valentine, scopriamo che in realtà non se la sente di rinnegare tutto ciò che ha fatto con lui.

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C’è quindi, di fondo, un legame che lega padre e figlio shadowhunters.

Sarà proprio Valentine, tra l’altro, a cercare di salvare suo figlio, irrompendo nella Città di Ossa e tentando di uccidere Aldertree. Riuscirà però solo ad uccidere Hodge, tra l’altro vicino di cella di Jace, per poi scappare portando con sè la Spada della Verità.

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Quindi, con la fuga di Valentine, con l’uccisione del demone nel corpo di Izzy e con il ritorno di Jace con Aldertree all’Istituto, si conclude anche questa puntata di Shadowhunters. Una puntata che mi ha lasciato, di nuovo, con il fiato sospeso e che mi ha stupito, nonostante alcune piccole pecche.

Ci vediamo la settimana prossima, con una nuova puntata di Shadowhunters!

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