Nuova settimana, nuova puntata di Shadowhunters! Perciò eccomi qui, ancora una volta, per farvi la mia personale recensione.
Sarò onesta e probabilmente andrò controcorrente, ma questa puntata non mi è dispiaciuta per niente, anzi! È probabile che io non riesca a percepire lo stesso livello di trash che invece la maggior parte delle persone vede in Shadowhunters. Magari devo solo affinarmi un po’.
Questa puntata, tra l’altro, è stata un po’ un apoteosi di bel vedere. Al di là di Jace, ho visto che ci si è concentrati moltissimo su Simon e Alec, sia per la storia, sia per alcune scene che ci hanno davvero fatto venire voglia di prendere un ventaglio per calmare i bollenti spiriti. Chissà che non si vada da così a meglio!
Ma ora vediamo di entrare nel vivo della storia. Come ogni volta, facciamo un piccolo riassunto della puntata precedente: l’Istituto viene messo in allerta perchè Jace è stato preso da Valentine, e non sapendo se fosse più o meno d’accordo con il piano del suo padre biologico, viene richiesto che venga riportato all’Istituto in qualunque modo, vivo o morto che sia. Clary e Simon sono quasi riusciti a trovarlo, ma lo vedono uccidere una vampira a sangue freddo, rompendo tra l’altro gli accordi del Clave. In ultimo, Jocelyn aveva seguito sua figlia nel tentativo di uccidere Jace, poichè conosce ciò che Valentine gli ha fatto quando ancora non era nato. Tentativo fallito, comunque!
Ecco che, quindi, Shadowhunters riparte proprio da qui. Jocelyn scaglia una freccia contro Jace, ma va invece a colpire Valentine. La cosa dovrebbe farci gioire, e invece vediamo Jace aprire un portale e sparire con uno padre. E di tutti i posti in cui può portarlo, dove va? Sulla nave, nel covo di Valentine dove si trovava già prima. Io non so perchè, ma sto cominciando a dare ragione al cattivo della situazione: Jace parla tanto sul fatto che suo padre è un assassino, è malato e ha fatto degli esperimenti su di lui, e poi quando può consegnarlo non lo fa. Viene quasi da pensare che comincia a tenere a lui…
Questa è probabilmente una di quelle cose che non riuscirò mai a capire fino in fondo, almeno per ora. Perciò, torniamo alla puntata di Shadowhunters.
Si ritorna all’Istituto, ed assistiamo allo scontro tra Clary e sua madre. Non che la settimana scorsa questa cosa ci fosse mancata, figuriamoci, ma diciamo che ora la cosa diventa molto più accentuata. Ammetto che, da come Jocelyn si muoveva, sembrava che ciò che avesse deciso di fare a Jace non avesse molto senso. Voglio dire, ritrovi tuo figlio e come prima cosa cerchi di ucciderlo? Però avevo rimosso la possibilità che ci fosse una soluzione logica, in tutto ciò: Jocelyn è consapevole degli esperimenti che Valentine ha fatto su suo figlio con il sangue di demone. E nell’arco dei primi cinque minuti della puntata, lo sa anche Clary.
Forse intimamente speravo che questa cosa se la sarebbero portata avanti un po’ più a lungo, tipo un segreto che non deve assolutamente essere svelato. E invece è tutto alla luce del sole in pochi secondi. Mah, questa cosa non mi convince moltissimo.
Per rendere comunque la sua confessione veritiera, Jocelyn mostra a Clary un ricordo di suo fratello, ed effettivamente capisce che sua madre non si sbaglia più di tanto. Tra l’altro, quelle pupille così dilatate avrebbero inquietato chiunque, io ancora me le sogno di notte! In ogni caso, dopo l’accaduto, buona parte dell’Istituto si trova a non vedere di buon occhio la povera Clary. O meglio, non tutto l’Istituto, solo Alec. Certo, non sopportava Clary neanche prima, ma ora la cosa è visibilmente più accentuata. Ammettiamolo: quando ha il suo parabatai vicino, Alec è tutta un’altra persona. Ora è estremamente preoccupato, e si vede.
Si nota, inoltre, che Valentine sta cercando nuove reclute per poter creare nuovi shadowhunters, e la sua scelta in genere ricade su mondani dotati di una discreta forza e bravura nel combattimento. Bisogna stanarli, e per questo molti shadowhunters che si trovano all’Istituto vengono assoldati per la missione, inclusi Alec ed Isabel. Pure Clary vorrebbe partecipare, ma Alec le fa capire chiaramente che non fa parte della loro famiglia, quindi sarebbe meglio se se ne andasse.
Fortuna che ci pensa Izzy a tirare su di morale Clary. La conversazione tra le due è davvero dolce, e soprattutto sincera. Mi piace molto come si sta sviluppando la loro amicizia! Clary ammette di sentirsi un po’ fuori posto, e non apprezzata, nonostante si sforzi e cerchi di dare il massimo per aiutare i suoi nuovi amici ed affinare la sua nuova natura e le sue nuove abilità. Cosa interessante è che Izzy le fa capire che non è sola, che c’è lei.
Qui ci è proprio scappata la lacrimuccia. Perdonatemi, alle volte sono tenera anche io!
Oltre ad aver avviato la nuova strategia per scovare Valentine, Aldertree ha convocato di nuovo Simon per un colloquio: vuole sapere da chi è stato effettivamente creato il covo di vampiri che Jace ha ucciso. E hai voglia a spiegare ad Aldertree che non sei tu a prendere decisioni! Insomma, Simon diventa una specie di microspia per questo nuovo capo dell’Istituto, e la cosa gioca un po’ a suo favore, dal momento che, se non si rendesse utile, gli sarebbe impedito di poter stare effettivamente in quell’Istituto.
Non manca molto, però, prima che ciò che è accaduto al colloquio venga riferito, effettivamente, ai piani alti. Così, una volta tornato alla rimessa per le barche, accanto al covo di lupi mannari di Luke, ecco che Simon si trova faccia a faccia con un suo vecchio amico:
Raphael! Che tu ci creda o no, si cominciava a sentire anche la tua mancanza! Il vampiro “dei piani alti”, per così dire, fa un po’ di luce a Simon rispetto alle sue parole con Victor: è stata Camille a creare quel covo, dato che lei ha trasformato Maria. Quindi ora è strettamente necessario trovarla, in caso contrario sarebbe Raphael a dover rispondere per il mancato rispetto degli accordi da parte dei vampiri di Maria. E, a quanto pare, le pene che vengono inflitte ai vampiri per questi crimini non sono esattamente delle migliori.
Per quanto sarebbe intenzionato a rivolgersi a Clary, Simon si rende conto che solo una persona può aiutarlo: Magnus Bane. La sua relazione passata con Camille lo pone in una situazione privilegiata, almeno agli occhi di Simon: dato che la conosce così bene, infatti, può sicuramente pensare a trovarla. Non senza un minimo di titubanza, Magnus accetta, e sia lui che Simon danno vita a dei siparietti che ho trovato abbastanza divertenti. Mettete insieme un vampiro e uno stregone e ne vedrete delle belle, garantito!
Grazie all’utilizzo dei portali, Simon e Magnus si ritrovano in India, e si mettono immediatamente alla ricerca di Camille. O meglio, Simon deve cercarla, mentre Magnus pensa a recuperare cose che gli possono appartenere nella casa dove sono finiti, che, neanche a dirlo, è di proprietà di Camille. Girando per una stanza, Simon però si trova a risvegliare un animale con il quale non sembra trovarsi esattamente a suo agio:
Il cobra in questione, oltre che sembrare abbastanza pericoloso, fa la guardia a qualcosa, ma purtroppo non siamo riusciti a capire che cosa, nemmeno alla fine della puntata. La cosa importante da considerare, in tutto ciò, è che Simon, nonostante la paura e la sua incapacità negli incantesimi, riesce a rimandare indietro quella bestia terribile, e a rubare da Camille qualsiasi cosa stesse nascondendo. Di cosa si trattava? Probabilmente lo scopriremo solo nelle prossime puntate di Shadowhunters.
Torniamo però, ora, proprio al mondo degli shadowhunters. Mentre Izzy ed Alec sono alla ricerca degli scagnozzi di Valentine, che possono trovare solo andando a dare sfoggio delle loro abilità nella lotta nelle diverse palestre della città, Clary ha deciso di abbandonare l’Istituto e di tornare, seppur per qualche ora, alla scuola d’Arte dove era stata presa all’inizio della stagione scorsa. Alla nostra novella shadowhunter manca la sua vita normale, e come darle torto?
Luke e Jocelyn riescono a trovarla, e vorrebbero riportarla all’Istituto. Purtroppo però non solo non ottengono nessun effetto su di lei, ma anzi la perdono totalmente di vista, dato che la giovane ragazza viene rapita da Dot, la strega amica di sua madre, ora costretta a lavorare per Valentine.
La povera ragazza viene trasportata sulla nave, e lì viene manipolata da Dot, per volere di Valentine: è necessario che lei parli con Jace, e gli faccia credere di poter vedere il futuro. Un futuro, nello specifico, che vede la disfatta di tutti i mondani per mano degli abitanti del mondo delle ombre. L’unico che potrebbe salvarli, secondo questa fantomatica visione, è proprio Jace.
Tutto questo è stato ovviamente voluto da Valentine, nel tentativo di far raggiungere a Jace il suo vero potenziale e dimostrare di poter essere l’essere diabolico che suo padre avrebbe sempre voluto. Sarà lui infatti a decidere, per proteggere Clary, di andare a catturare uno dei lupi mannari che avevano ucciso il padre di Jeremy, uno dei membri del clan di Valentine.
Resasi conto di essere stata manipolata, Clary riuscirà a parlare con Dot e a fare leva sulla sua umanità e sull’affetto fraterno che prova per lei, qualcosa che, in fin dei conti, non si è mai davvero spento. Sarà proprio grazie a Dot, alla fine, che Clary e Jace riusciranno a scappare. La scena, in sè, mi è sembrata estremamente intensa: Dot libera Clary, e lei riesce a raggiungere Jace e a fargli capire la verità poco prima che lui faccia fuori la lupa mannara che è stata catturata, e che, tra l’altro, appartiene al branco di Luke. Dot aprirà quindi un portale per far fuggire i due giovani, segnando così la sua condanna a morte.
Durante questi avvenimenti, vediamo che Luke e Jocelyn tentano di trovare un modo per raggiungere Clary, che, ormai ne siamo tutti sicuri, ci porterà anche da Jace e Valentine. Scopriamo dell’esistenza di una pietra magica estremamente potente, che permette di sfruttare il legame di due parabatai per ritrovarne uno. In questo caso, sarebbe Alec a doversi connettere alla pietra per ritrovare Jace.
Jocelyn propone la cosa ai fratelli Lightwood, e rendendosi conto che forse le strade per rintracciare Jace ormai si sono esaurite, sia Alec che Izzy accettano di provare ad utilizzare la pietra. Peccato che ci sia una controindicazione: tale pietra emana un potere decisamente forte, e può provocare la morte per chi l’utilizza. Nonostante le spinte contrarie di Izzy, Alec insiste per provare. Le cose però non sembrano mettersi molto bene, dato che, nel momento in cui vediamo Jace e Clary fuggire dalla nave, vediamo anche Alec sopraffatto dal potere della pietra, e, probabilmente, in fin di vita.
Si conclude qui la seconda puntata di Shadowhunters, con una scena che sicuramente ci ha tenuto con il fiato sospeso, e che ancora ci sta attanagliando. Io, onestamente, mi sto ancora ponendo delle domande a riguardo.
Jace e Clary saranno sopravvissuti al tuffo dalla nave? Ed Alec? Si è davvero ucciso nel tentativo di ritrovare il suo parabatai? Troppe domande senza risposta, ma che presto saranno soddisfatte.
Tutto sommato, direi che questa puntata di Shadowhunters è stata abbastanza equilibrata, con i giusti colpi di scena e la giusta dose di divertimento. Se si continua su questa strada, vi assicuro che potremmo vederne delle belle!