Ormai è per noi diventata un’abitudine: terminare ogni puntata di Shrinking con gli occhi lucidi, scavati dentro da uno sciame di pensieri che ronzano su e giù. La dramedy di Apple Tv+ ci ha infatti abituati a un certo standard, che anche stavolta è stato rispettato e che non ha deluso le nostre aspettative. Shrinking 2×04, intitolata Ci sei cascato, è una piccola perla che vale la pena di analizzare minuziosamente. Come ormai suo solito, infatti, la serie ideata da Bill Lawerence (creatore di Scrubs), Brett Goldstein e Jason Segel torna a esplorare con realismo e dovizia di particolari la psiche dei suoi protagonisti, tra momenti di intensa introspezione e sprazzi di più leggera ironia. L’episodio è davvero solido e costituisce un ulteriore importante passo nel percorso di crescita dei personaggi, sempre in balia di dilemmi, ansie e dubbi esistenziali.
Per scoprire quali sono i (tanti) pregi e i (pochi) difetti dell’episodio, vi lasciamo alla nostra recensione con spoiler di Shrinking 2×04. Buona lettura!
Ormai dovremmo saperlo, ma fa sempre bene puntualizzarlo. Shrinking è una serie tv che fa del bene, del gran bene, ai suoi spettatori e lo ha dimostrato anche questa settimana, ponendoci davanti a moltissime tematiche, una più attuale dell’altra. L’episodio affronta infatti con sensibilità e realismo temi come le difficoltà nella gestione della rabbia, il senso di colpa e la scoperta di nuovi sentimenti. Momenti cupi si alternano ad altri più leggeri, la disperazione si alterna a dolcezza ed empatia… Il risultato è un abbraccio catartico per lo spettatore, che non può fare a meno di emozionarsi e di provare un senso di sollievo. Ma andiamo con ordine.
Protagonista indiscussa di Shrinking 2×04 è sicuramente la storyline legata a Sean e ai problemi che lo tormentano. Dopo un lungo percorso di crescita nel corso della prima stagione, il pubblico si era quasi scordato che il tenero e sorridente Sean avesse un lato oscuro, residuo di un trauma che, seppur acquietatosi, ha continuato a seguirlo sempre. Con il ritorno del padre nella sua vita, ecco, quindi, che il passato ripiomba prepotentemente nella sua vita e minaccia di farlo crollare su se stesso. Tutti i progressi compiuti rischiano di svanire nel nulla.
Il percorso del ragazzo non è lineare: ogni passo in avanti costituisce una piccola vittoria a cui possono talvolta seguire passi indietro.
Ingiusto? Forse. Ma così è la vita e Shrinking è una serie che non parla di caricature, ma di persone vere. Che non porta necessariamente all’happy ending. Il dissidio interiore di Sean è reso magnificamente sia dalla sceneggiatura che dall’interpretazione del giovane e talentuoso Luke Tennie, capace di passare in una manciata di secondi da un’ira quasi spaventosa a un’espressione di reale rammarico e senso di colpa. Un’incoerenza che intriga e spaventa proprio perché tanto realistica.
Ma a dar gran prova delle proprie doti attoriali ci pensa anche Jason Segel nei panni di Jimmy, che nonostante cerchi in ogni modo di non immischiarsi, finisce immancabilmente per dare una mano, anche quando non dovrebbe. Maestoso come suo solito è inoltre Harrison Ford che, per la sua performance del burbero Dr. Paul, meriterebbe come minimo una candidatura a qualche prestigioso premio. Il dissidio provato dal suo personaggio, che si sente sfiorire ogni giorno di più a causa dell’avanzare dell’età e della malattia, è perfettamente rappresentato, così come la sua frustrazione nel constatare che non sempre i suoi consigli sono seguiti dai pazienti.
Le interazioni da mentore/allievo, ma anche di amicizia, tra lui e Jimmy sono tra i più emozionanti dell’intera puntata
Paul, d’altra parte, non è il solo ad avere paura: anche Brian, il migliore amico di Jimmy, in Shrinking 2×04 ci mostra il suo lato vulnerabile nel dibattito con il marito Charlie circa la volontà o meno di avere figli. Brian inizialmente rifiuta l’idea di poter diventare padre, ma questo ha poco a che fare con il desiderio di libertà. L’uomo racconta a se stesso e agli altri scuse: la sua vera paura ha che fare con il timore di non essere all’altezza, di replicare gli errori compiuti dal suo di padre, di non essere in grado di occuparsi di un’altra vita.
Dubbi che scompaiono quando i suoi cari gli ricordano come, dietro a tutti i suoi difetti, Brian sia una persona buona, dolce, generosa ed empatica. Un’empatia che l’uomo dimostra di avere anche nel finale dell’episodio quando, di fronte al dolore di un uomo che finge solo di star bene, non riesce a rimanere indifferente.
Gli ultimi minuti di Shrinking 2×04 strappano il cuore e lo fanno con pochissime parole, ma occhi che comunicano.
Non sappiamo ancora come la narrazione della serie si evolverà, ma pare sempre più chiaro come il personaggio di Brett Goldstein sarà la chiave per comprendere il senso di tutta la serie.
Ma non solo drammi. Rispetto all’episodio precedente, il lato più comico acquisisce maggiore spazio. A brillare sotto questo punto di vista sono soprattutto i personaggi di Liz, con i suoi divertenti monologhi e le buffe fissazioni, e suo marito Derek, l’uomo più buono nella storia dell’umanità. Siamo sicuri che chiunque abbia visto Shrinking 2×04 vorrebbe infatti essere fissato negli occhi da Derek, sentendosi dire che tutto andrà bene. Tra le altre note positive dell’episodio troviamo poi anche l’introduzione dell’altro Derek, potenziale nuovo interesse amoroso di Gaby. Il personaggio interpretato da Damon Wayans Jr. (Coach in New Girl) sembra essere un ottimo acquisto e non vediamo l’ora di vedere ulteriori sviluppi a lui legati.
Unica nota stonata?
L’intreccio teen che ha visto Alice tradire la fiducia della sua migliore amica passando la notte con Connor perché sconvolta. Ci auguriamo infatti che questa sottotrama non si protragga troppo a lungo.
Attraverso dialoghi brillanti e momenti di silenziosa riflessione, Shrinking 2×04 trova un perfetto equilibrio tra leggerezza e profondità, riuscendo a trattare tematiche talora spinose senza mai scadere in un lacrimoso “drammone“. Un episodio che gioca con le emozioni e le paure dei suoi protagonisti, rendendole accessibili allo spettatore senza per questo mai banalizzarle o semplificarle. Insomma, un altro grande colpo che porta la serie di Apple Tv+ a essere tra le più interessanti e ben fatte degli ultimi tempi.